La politica americana ha fatto una stridula inversione di marcia alle ultime elezioni con la vittoria inaspettata di Donald Trump contro la favorita Hillay Clinton.
In tanti in Asia hanno tremato alla notizia. Donald Trump ha attaccato molto la globalizzazione, che ha dato molti benefici in Asia, accordi di libero commercio e gli accordi di sicurezza con gli alleati, come Giappone e Corea del Sud, che Trump crede abbiano dato pochissimo agli USA per la protezione che fornisce. Di fronte a questa prospettiva della presidenza Trump i mercati hanno ceduto in Asia e nel mondo.
Al politologo filippino Richard Javad Heydarian si chiede come è visto Trump in Asia e cosa potrà voler dire per la regione la sua salita al potere.
Come vedono Donald Trump gli alleati americani in Asia?
Heydarian: Temono che con Donald Trump non avrà quella pazienza per gli impegni strategici di lungo termine, che non comprenda abbastanza la regione al di là della pura lente di ingrandimento degli affari.
Molti alleati nella regione sono sconcertati perché in molte occasioni, nel decennio scorso a dire il vero, Trump è parso un convinto neoisolazionista, qualcuno che crede che il trattamento americano dell’ordine mondiale, che l’impegno americano verso gli altri paesi nel mondo debba essere transazionale. Cosa c’è per l’America? Non si tratta dell’America come ancora dell’ordine globale internazionale, quanto Perché dovremmo difendere la Corea del Sud? Perché dovremmo difendere il Giappone? Perché non dovrebbero difendersi da soli? Oppure se li difendiamo, cosa rimane per noi?
Sembra esserci meno preoccupazione per l’ordine globale internazionale e più per quello che gli USA possono ottenere immediatamente da questi paesi. Sembra meno transazionale, mercantilista. Più simile all’America del XIX secolo che all’America del dopo II Guerra Mondiale.
In alcune occasioni ha indicato persino la possibilità che gli USA ritirino l’ombrello nucleare che si è esteso ad alcuni alleati chiave come Giappone e Corea, ed ha indicato la possibilità di chiedere ad alcuni paesi di pagare un affitto agli USA, e non la cosa opposta, per mantenere le truppe americane.
Cosa ne pensa la Cina?
LA Cina preferirebbe avere un’America che si preoccupi più degli aspetti di interessi di commercio che di ordine. Se gli USA saranno di nuovo isolazionisti, questo va bene alla Cina. Trump ha una immagine così cattiva nel mondo che renderà il potere soffice americano sempre meno importante, ed in termini relativi, farà della Cina una grande potenza più affidabile.
Ad essere onesti, se gli USA sono governati da qualcuno come Trump, è preferibile fidarsi di qualcuno come il presidente cinese Xi Jingping che è risaputo un capo sobrio e paziente. E’ un declino relativo degli USA, ma anche un salto in avanti relativo per la Cina.
Credo che tanti in Cina, specie i capi, tifavano per lui. Ho sentito le stesse cose in Russia, in Iran… perché Trump è così disprezzato dal resto del mondo che mina il capitale diplomatico americano per mobilitare la pressione multilaterale per la continuità dell’ordine attuale contro il potere revisionista cinese o Russo o iraniano.
Nelle Filippine come è visto Donald Trump?
Ci sono sempre più persone che escono allo scoperto dicendo che Trump è meglio … non per le Filippine in generale, ma per l’amministrazione Duterte. Sentono che, poiché Trump è transazionale, più concentrato con i calcoli a medio e breve termine e per gli interessi americani, perché più interessato a trattare con le grandi potenze, sarà meno critico della guerra alla droga di Duterte e la storia dei diritti umani. Non interferirà granché.
Poiché Trump sarà più indaffarato a trattare con la Cina per affari e questioni di libero commercio, non interferirà molto nel mare cinese meridionale e quindi ci sarà più spazio per la politica estera più indipendente di Duterte.
Puoi paragonare Trump a Duterte?
Il fattore più affascinante è questa esplosione di debolezza per gli uomini forti. Lo si vede chiaramente nel caso di Duterte. Nonostante le differenze tra i due, c’è un tratto particolare condiviso dai due… l’idea che essi solo possono risolvere i problemi del loro paese; di essere così decisi e di volontà ferrea da poter essi solo riaccendere un intero sistema rotto. Sia Duterte che Trump sono apparsi molto simili in ciò. Credo che molti filippini in America, frustrati dalla democrazia filippina negli scorsi tre decenni e sostenitori di Duterte tendano anche a sostenere Trump.
Come è stata accolta l’elezione negli USA?
Senza dubbio ha minato l’immagine del paese. Il solo fatto che apertamente si sente la gente scherzare sulla violenza post elettorale, i brogli massicci, la gente che parla apertamente di come due candidati come la Clinton e Trump ce l’abbaino fatta ad essere candidati presidenziali. Tutto ciò ha minato l’ascendenza morale della democrazia americana a dare lezioni al resto del mondo sulla democrazia.
La stessa condotta delle elezioni ha minato l’immagine americana nel mondo quando Trump ha detto le cose più disparate contro i Latini, i messicani. Ha avuto un sacco di cose contro gli Afro-Americani, ed ha insinuato che l’America ha un problema con l’intera civilizzazione islamica. Questo è importante perché nel sudestasiatico una delle maggiori religioni è l’Islam, e l’Indonesia è una dei paesi musulmani al mondo più grandi.