La persecuzione e la coercizione costringono le Giovani Colombe nella Thailandia ad inchinarsi. Alcuni sono stati abbattuti. Alcuni non ce la fanno e devono scappare per vivere all’estero.
6 ottobre 1976: una foto distorta divenne l’occasione che portò al massacro degli studenti all’Università Thammasat. I giornali di destra distorsero la foto di una commedia che parlava dell’impiccagione di due lavoratori e dissero che l’opera voleva diffamare il principe. Duecento stazioni radio militari incitarono al massacro. Ci furono perciò 46 morti ufficiali ed altre cento le cui morti non furono mi contate. Centinaia furono i feriti e i capi del movimento furono arrestati. Giovani donne e uomini scelsero di lasciare le città per la giungla poiché le loro case non erano più sicure.
6 ottobre 1996. Passarono venti anni prima che ci fu l’opportunità di tenere la prima commemorazione. Era il periodo nella nostra società in cui la democrazia tornò di nuovo sulle sue gambe. Gli eventi del maggio nero del 1992 svegliarono la gente e i soldati furono costretti a tornare nelle baracche ad essere solo dei soldati di professione.
6 ottobre 2013. La commemorazione è stata più grande del solito poiché era il 40° anniversario del 14 ottobre 1973. Di solito l’evento commemorativo è stato scialbo e i giovani militanti di segreto sfottevano che c’era il “festival di Ching Ming degli ottobrini”. Quest’anno l’evento è cambiato e fu una mostra di “Ricordare i 37 anni del 6 ottobre e 40 del 14 ottobre”. La commemorazione ebbe luogo in un’atmosfera politica intensa sin dal 19 settembre del 2006, il golpe.
Da allora, il conflitto politico ha diviso la gente in fazioni colorate: gialli, rossi, blue. Questi sono suddivisi in combinazioni come rossi progressisti, gialli liberi ed altro. Tutto questo rese più eccitante la commemorazione artistica e culturale del mese di ottobre con i suoi Likay, l’opera cinese e una commedia “The wolf Bride”.
La commedia fu interpretata da Prakai Fai i cui membri facevano parte di una nuova catena di attivisti. Si univano a seconda di quello che c’era da fare. La commedia satirica presentata da questo gruppo ignoto trovò gli applausi, le risa e la soddisfazione.
Il 30 di ottobre, poco dopo l’evento, la Rete di Protezione della Monarchia organizzò un incontro a cui parteciparono oltre duecento persone. Si videro dei filmati della commedia. Oltre 50 firmarono per chiedere un incontro con la polizia per fare denuncia secondo l’articolo 112 di lesa maestà contro il gruppo di teatro il 1 novembre. Allo stesso tempo il comitato del senato realtivo alla lesa maestà invitò gli organizzatori dell’evento commemorativo a dare il loro resoconto come parte delle indagini sulla commedia.
6 ottobre 2014: Pornthip Munkhong, anche Golf, direttore della commedia The wolf bride, e Patiwat Soraiyaem, anche Bak, studenti dell’artistico dell’università di Khon Kaen e attore, sono diventati prigionieri politici. Sono sospettati in un processo per sicurezza nazionale di violazione della legge di lesa maestà, a causa della commedia che hanno recitato durante la commemorazione degli eventi di ottobre.
Se la commedia dell’impiccagione fu come il caprone che portò fuori di sé la società, allora The Wolf Bride è come l’agnello che al momento è sempre cacciato. E’ un ciclo ridicolo anche se non c’è nulla da ridere. La persecuzione e la coercizione costringono le Giovani Colombe a inchinarsi. Alcuni sono stati abbattuti. Alcuni non ce la fanno e devono scappare per vivere all’estero.
Golf è una piccola giovane piena di forze. Quando la vidi dietro le sbarre del tribunale, era più magra del solito. L’energia di cui brillava un tempo e chi le era vicino percepiva mi parve incredibilmente debole. Mentre mi parlava come in un lamento rivolto a se stessa, disse: “Devo essere forte e fare qualunque cosa per uccidere il tempo e farlo passare velocemente qui. Vero?” Ingoiai un groppone che avevo in gola e annuii.
Bank studiava e si esercitava in musica locale ed è un artista orgoglioso dell’Isan. Ad agosto 2013 vinse in una gara per favole di bambini nella categoria riservata per l’Isan. Anche dopo che gli fu tolta la libertà, ancora si dedicava a praticare il canto della musica popolare dell’Isan. Diceva ai suoi amici che lo visitavano: “Sono un essere umano e devo lottare. Non dovete preoccuparvi. Mi sono già modificato e non ho problemi”. Anche se Bank continua risolutamente in ciò, alcuni amici che gli hanno fatto visita non riescono a non preoccuparsi quanto a lungo resterà un giovane sorridente.
Il fenomeno di mettere in dubbio e rifiutare i metodi autoritari e rifiutare di seguire i pezzi grossi, Phu Yai, non è assolutamente thai e contrario ai 12 valori del NCPO. Non si può negare che il rifiuto da parte di un segmento della nuova generazione di fermarsi e di accettare un lavaggio di cervello è stato influenzato dal crescere accedendo ai media di internet, insieme alla violenza politica, tra i quali golpe, censura dei media e costrizione della libertà di espressione. Le dimostrazioni politiche e la dispersione delle magliette rosse nel 2010 portarono ai sacrifici tra la gente e divennero il fertilizzante e l’acqua che nutrirono questi membri di una nuova generazione a diventare solidi nelle loro domande e fiducia di determinare il proprio futuro.
Aum Neko è uno di una nuova generazione. Aum è sincera nella sua indagine e nel mettere in discussione i costumi e tradizioni autoritarie e sessualmente diseguali. Lottò contro i regolamenti universitari che costringono gli studenti a indossare uniformi. Dopo il passaggio nella fase di lettura della legge di amnistia, lei ed i suoi amici si vestirono da cadaveri protestando davanti alla sede del Puea Thai per chiedere giustizia per chi aveva perso la vita nelle manifestazioni delle magliette rosse nel 2010.
Fino al 10 ottobre secondo informazioni de Internet Dialogue on Law Reform, NCPO ha convocato 582 persone. Aum è una di questi. Fu convocata per presentarsi il 10 giugno e un mandato di arresto nei suoi confronti fu emesso 3 giorni dopo. Aum scelse di scappare per vivere lontano piuttosto che essere costretta ad inchinarsi all’autorità illecita nella sua terra natia.
Il metodo del terrore per mettere la museruola è un metodo che dà risultati in Thailandia. Ho notato che la medicina data per creare paura è di differente forza a seconda della posizione sociale di ognuno. In aggiunta in aree differenti le autorità agiscono differentemente. La gente delle province del nord e nordest si trovano davanti a minacce di ordine maggiore di terrore.
Worawut Thuagchaiphum, laureatosi alla Mahasarakham partecipò alle dimostrazioni contro il golpe e fu convocato presso il campo militare del posto 4 volte. La terza volta andò ad agosto. Diversamente dalla prima volta, non ci fu alcuna lettera inviata all’università, ma ricevette lo stesso ordine dai soldati di finirla con le manifestazioni politiche. Se non avesse fatto, sarebbe stata tormentata la famiglia. Non era chiaro cosa questo volesse dire, ma i soldati andarono a vivere in un tempio vicino la loro casa e andarono a casa sua a fare domande. Chiamarono dicendo che aveva fatto dei reati dopo che fu indetto il periodo della legge marziale. I soldati andarono a perquisire il ristorante dove lavorava.
Dopo la terza volta che Worawut andò a fare rapporto, diede un’intervista dettagliata al Prachati sulle minacce e le operazioni psicologiche a cui andò incontro dopo il golpe. Un soldato lo assicurò: “manderò la gente a pedinarti sempre. Non credere che puoi sfuggire ai miei occhi. Non credere che non conosca nessuno nell’università”. Dopo gli fu ordinato di lasciare l’area. Ora si è nascosto ai soldati e si rifiuta di presentarsi. E’ un’altra persona che ha scelto di viaggiare e scappare per vivere all’estero.
Sotto la legge marziale istruzione, espressione e dimostrazione politica di opposizione al golpe sono stati vietati. Eppure ci sono tentativi di trovare modi per muoversi sotto questo ristretto gruppo di regole. La League of Liberal Thammasat for Democracy ha organizzato tre eventi “Classe della democrazia”. Ogni volta hanno provato a impedirla. Al secondo degli eventi che era sul declino delle dittature nei paesi esteri, lo storico Nidhi Eoseewong poté fare solo un discorso da 30 minuti. La polizia gli chiese di fermare il suo discorso e portò lui e gli studenti organizzatori in custodia presso una stazione di polizia. Gli studenti furono rilasciati dopo aver firmato un accordo per chiedere permesso al NCPO prima di organizzare il prossimo evento.
Continuano la loro lotta contro gli amministratori dell’università che vedono come nemici della democrazia. Hanno dovuto sostenere minacce e la sorveglianza ma hanno continuato e tenuto un altro evento il 12 ottobre 2014 agendo secondo i termini su cui si erano accordati richiedendo il permesso delle autorità. L’argomento era “da ottobre 2014 a Hong Kong: il movimento degli studenti e la democrazia”. L’evento ebbe luogo sotto la sorveglianza di decine di poliziotti.
Nattisa Pattamapornpong, studente della Chulalongkorn University, disse ad una delle sue amiche nel Thai Student Center for Democracy che “tutto quello che io so è che tutto è rischioso, ma è meglio che non fare nulla. Non ho paura o preoccupata si qualcosa in particolare”. Lei riconosce di essere il capo di chi pose un manifesto su un ponte per pedoni di fronte alla sua università che dice: “8 anni dal golpe del 2006 la democrazia fu uccisa e resta morta”. Il manifesto ricordava Nuamthong Phraiwan, il tassista che si impiccò per protesta contro il golpe quel 19 settembre 2006. Quasi due settimane dopo Nattisa e Thapakorn Kaewelangka, studente di ingegneria, furono convocati dalla polizia di Pathumwan e notificati della violazione dell’articolo 10 della legge dell’ordine e della pulizia e multati per 30 dollari.
Thai Student Center for Democracy fu fondato tre giorni dopo il golpe attraverso la collaborazione di attivisti e studenti da vari gruppi indipendenti di varie università. La prima attività del centro fu di fare proteste simboliche di distribuire e mangiare panini in opposizione al golpe. Nove persone furono arrestate e poi rilasciate. “Durante una situazione politica tesa quando ci sono minacce significative alla libertà, ebbero luogo molte proteste simboliche in nome del TSCD” è scritto sul sito del gruppo e riflette la loro comprensione della situazione e dei rischi.
Piyarat Jongthep, studente di legge della Thammasat e membro del TSCD, ha detto in un’intervista al Matichon che “Se posso fare come penso e sogno di fare, avrò la felicità. Ma quando scendono su di me un gruppo di regole per bloccarmi, la mia felictà comincia a svanire. Abbiamo la felicità che proviamo a trovare ma è poca.” Continuò a spiegare che quello che crede e fa “non sarebbe illegale in un periodo normale. Ma in situazioni del genere sono forse colpevole secondo i militari. Ma secondo i democratici forse potresti dire che quello che faccio e penso sono corretti. Perciò scelgo di stare dalla parte della gente nel mondo”.
Un messaggio “Ci passeremo sopra come usavamo fare? Cammineremo in avanti oppure ci arrenderemo e ci volteremo indietro?” era alla sommità di una commedia “RedTank” in una serie di commedie, “Satapana” di Teerawat Rujintham and the B-Floor Theatre. Il loro lavoro tende a parlare di problemi sociali e politici specialmente della restrizione della libertà di espressione. La fortuna ancora tiene: c’è spazio perché l’arte si eserciti e serva come liberazione.
Sono passati due mesi da quando Golf è in prigione. Ha presentato quattro richieste di libertà provvisoria senza però alcun effetto. Per il tribunale il caso è grave e c’è la paura che l’accusata possa fuggire. Il suo lavoro di direzione artistica ha comportato che lei sia diventata un accusata di lesa maestà. Si adopera per rimanere forte anche se deve districarsi con le difficoltà del carcere. Ha scritto una favola per bambini, Piccolo Piede da condividere con chi lei conduceva le attività.
Dopo averlo letto sentivo che scrivere una favola l’aiutava a prendere un respiro. Alla fine capii che aveva usato le parole per darsi incoraggiamento. E’ sorprendente che quello che scrisse sia molto simile a quello che altre persone, che evitano la prigione strisciando lungo quei pochi spazi di libertà fuori della cella, vivono.
“Continua a camminare nell’oscurità. Camminare in parte sul percorso giusto e in parte su quello errato è sempre meglio che non andare proprio avanti, pensò Piccolo Piede in cuor suo.”
Chiranuch Premchaiporn, Truthdig.com