Il colpo della violenza, una delle peggiori rotture nelle relazioni Sino Vietnamite da una breve guerra di frontiera del 1979, sembra essersi abbattuta su delle imprese cinese di Taiwan nella zona di Binh Duong e Dong Nai che sono state scambiate per imprese possedute da cinesi di continentali.
La polizia ha detto di aver arrestato duecento persone: “Siamo al lavoro in altre aree della provincia… non abbiamo visto feriti” ha detto la polizia. Le foto apparse nei siti dei social media e nei vari blog, all’indomani della violenza, mostrano container bruciati, vetri rotti e vari veicoli incendiati e rovesciati.
Alcune ditte di Taiwan in uno sforzo di distinguersi dalla Cina Continentale hanno diffuso e scritto messaggi “sosteniamo il Vietnam” sui propri cancelli.
La questione del mare cinese meridionale e della violenza anticinese in un paese molto controllato come il Vietnam hanno fatto salire le paure di un peggioramento delle tensioni tra i due stati comunisti. “Ho paura che si stia scrivendo un capitolo nero delle relazioni Sino Vietnamite” dice Ian Storey dell’Istituto ISAS di Singapore. “E poiché l Cina vuole che quel pozzo sia pronto per agosto, queste proteste potrebbero essere solo la prima pagina.”
Tran Van Nam del comitato del popolo di Binh Duong ha detto che circa 6000 lavoratori all’inizio hanno tenuto manifestazioni pacifiche, ma poi con il crescere di numero dei partecipanti fino a 20 mila l’ordine si è infranto. Cancelli distrutti e 15 imprese incendiate. “Questo ha causato centinaia di miglia di dollari di danno e tanti lavoratori perderanno il lavoro. Invitiamo tutti alla calma, a mantenersi ed avere fede nel partito e nello stato”.
Il presidente di una delle fabbriche attaccate, Formosa Industries Corp, Hong, ha detto che qualche centinaio di persone hanno saccheggiato televisioni, computers e proprietà personali dei lavoratori. “Per il numero limitato dei poliziotti non hanno potuto fermarli, come se ci si trovasse in un paese dove non ci sono autorità a proteggere la propria gente”.
Un’altra imprese malese di manifattura ha detto che la proprietà è stata saccheggiata ed hanno costretto i lavoratori a lasciare gli attrezzi. Non è certo quando potranno riprendere a lavorare.
“Sono tutti terrificati” ha detto la presidente della Camera di Commercio di Taiwan in Vietnam. “Alcuni hanno provato ad allontanarsi da Binh Duong ma avevano bloccato le strade.”
Nei parchi industriali di Binh Duong, ha denunciato il portavoce del ministro degli esteri di Singapore, sono state danneggiate le entrate di varie ditte estere ed incendiate due imprese miste.
Gli USA che seguono da vicino la situazione hanno invitato le parti ad astenersi, mentre il ministro degli esteri di Taiwan era in contatto con il Vietnam per assicurare la sicurezza dei propri cittadini.
Secondo Storey, questa situazione mette il governo vietnamita sotto pressione affinché risponda con il rischio di uno scontro militare in mare che il Vietnam non potrebbe mai vincere. Già ci sono decine di navi di entrambi i paesi attorno al pozzo, e le due parti si sono accusate vicendevolmente di collisioni intenzionali accrescendo i rischi di uno scontro aperto.
La portavoce del ministero degli esteri di Pechino Hua Chunying ha detto che il proprio paese è fortemente preoccupato sulla violenza ed ha richiamato l’ambasciatore vietnamita per presentare le proprie proteste. La Cina Chiede che “la parte vietnamita faccia seri sforzi per adottare misure effettive per eliminare gli atti criminali e proteggere la salvaguardia dei cittadini cinesi e delle istituzioni”
La manifattura di scarpe di Hong Kong Yue Yuen, che lavora per Adidas, Nike e d altri, ha detto di aver sospeso la produzione in Vietnam per le proteste, ma di non aver ricevuto danni alle propei proprietà e ai lavoratori.
Un portavoce dell’esportatore globale Li & Fung, che lavora per altre imprese facendo giocattoli, vestiti ed altro, ha detto che alcuni dei suoi fornitori in Vietnam avevano fermato la produzione come misura precauzionale.
Invece durante l’attacco della più grande acciaieria del Vietnam sono state uccise oltre 20 persone mentre le proteste anticinesi si diffondevano verso il centro dopo un giorno di attacchi ed incendi nel meridione. Secondo un dottore a Ha Tinh sarebbero morti cinque lavoratori vietnamiti e 16 altri descritti come cinesi negli scontri. “Ci sono state centinaia d persone inviate in ospedale la notte scorsa. Molti erano cinesi. Altre ancora sono in arrivo questa mattina”.
Sono centinaia i cinesi che hanno abbandonato il Vietnam in qualunque modo fosse possibile recandosi in Cambogia. Secondo i media di Taiwan, è stata attaccata un grande impianto di acciaio nella provincia di Ha Tinh della Formosa Plastic Group, il più grande investitore di Taiwan in Vietnam. L’impianto sarà terminato nel 2020 ed è previsto come il maggiore nella regione. Comprenderà anche un porto ed una centrale elettrica di 2150 Megawatt di un costo di 20 miliardi di dollari.
Secondo la polizia di Binh Duong 460 imprese hanno riportato danni, mentre 40 poliziotti sono stati feriti da pietre e mattoni. 600 persone sono state arrestate per saccheggio ed incitamento della folla.