Questo articolo di Aljazzera ci racconta degli effetti che continuano a martoriale la popolazione laotiane delle campagne che ogni giorno rischiano di incorrere in migliaia di ordigni inesplosi.
L’eredità Laotiana, Al Jazeera
Un gruppo di donne rischiano i propri arti e la propria vita per ripulire il Laos delle bombe a grappolo e rendere più sicuro il proprio paese per le generazioni future.
Phou Vong si mette in cammino con cautela attraverso il sottobosco, scandagliando il terreno con un metaldetector. La donna ricorda il suo primo incontro con una “bombetta”.
“Ero eccitata ed impaurita. Esitai un po’ ma pensai che dovevo essere felice di averla vista poiché in un certo senso ho aiutato la mia gente”. Dice Phou Vong che lavora allo sminamento per Mines Advisory Group.
Le bombe miravano a colpire il Percorso di Ho Chi Minh, la via attraverso cui il Nord Vietnam riforniva le forze comuniste nel Sud Vietnam. Ufficialmente il Laos non era neanche coinvolto nella guerra ma la sua gente e la sua terra sono stati ridotti in brandelli. Non sono mai scoppiate quasi il 30% delle munizioni buttate sul paese con la conseguenza che ci sono sul suolo fino a 80 milioni di questi ordigni inesplosi che possono esplodere in qualunque momento.
Phou Vong fa parte di un gruppo di donne la cui missione è ritrovare e distruggere bombe inesplose. Si muovono con delicatezza perché qualunque passo falso costerebbe loro la vita. E’ difficile sopravvalutare i pericoli del lavoro ma Phou Vong dice che aver un bisogno disperato di trovare un altro lavoro per sostenere i propri figli dopo la morte del marito in un incidente alcuni anni prima. Ora guadagna 250 dollari al mese, che sono superiori alla media in Laos, come parte di un programma di rafforzamento che vuole dare opportunità alle donne laotiane. Del gruppo di ripulitura nel Xieng Lhouang, il 40% del gruppo di sminamento sono donne.
In questa provincia il pericolo di inciampare in una mina è tale che i bambini sanno di queste “bombette” prima che imparino a leggere o scrivere. Gran parte dei loro genitori non erano neanche nati quando la guerra finì, ma ne hanno ereditato i pericoli. Quasi il 40% dei morti o dei feriti a causa delle bombe a grappolo, circa 20 mila persone dalla fine dei bombardamenti, sono bambini per lo più maschietti.
Tier Keomanyseng ha perso la vista e le mani quando una bomba a grappolo esplose mentre lavorava nei campi. E’ stato trasformato da un giovane e forte contadino in un una persona cieca che è totalmente dipendente dalla famiglia. “Non avevo alcuna idea di cosa fare dopo. Dovetti solo lottare con un cuore coraggioso. Giorno per giorno”.
Colete McInerney è una lavoratrice australiana dell’aiuto che lavora con le vittime delle bombe. “Nella cultura laotiana, particolarmente quella delle località remote dove accadono spesso questi incidenti, lo si considera come una sfortuna e la persona è un po’ rigettata dalla propria famiglia e dal villaggio, dalla comunità. E’ quindi un impatto profondo per una persona”.
Per alcune vittime riuscire ad avere le protesi può migliorare in modo grandissimo la loro qualità della vita. Kham Seng, le cui gambe furono distrutte da una mina durante la guerra nel 1965, fu dichiarato, alcuni anni dopo, adatto a ricevere le protesi artificiali. “E’ come se mi avessero ridato la vita poiché ora la posso avere una nuova e meravigliosa vita”.
Eppure dopo 20 anni di ricerca de bombe inesplose nel Laos, la terra sminata è appena il 2%.
Phoukhieo Chanthasomboune, un consigliere dello sminamento del governo, dice che ci vorranno altri 100 anni per ripulire il suolo. Gli USA che si sono rifiutati du firmare un trattato internazionale per mettere al bando le bombe a grappolo, fornisce alcuni finanziamenti per aiutare a ripulire il suolo delle bombe lanciate sul Laos. Ma i militanti di questo campo come Channapha Khamvongsa sostengono che è molto poco.
Ci vorranno decenni perché la popolazione laotiana ripulisca la propria terra delle bombe a grappolo, ma c’è anche la speranza di un futuro migliore. “Quello che è davvero ammirevole del popolo laotiano e mi dà davvero speranza è il loro senso di ottimismo, di sopportazione e il loro spirito.” dice Channapha.