La legge fondamentale della Bangsmoro, BBL, che inizierà dopo essere stata approvata il percorso che porterà alla creazione di un’entità statale autonoma nella Mindanao Musulmana dei Moro, è in discussione in parlamento, dove di certo troverà detrattori e fautori, chi perderà qualcosa con la nascita di questa nuova regione e chi guadagnerà qualcosa.
Un problema sempre menzionato di Mindanao è la questione della violenza tra gruppi e clan differenti, una violenza orizzontale, che indipendentemente dalla BBL probabilmente continuerà ad agitare le acque di quella travagliata isola. L’altra violenza, quella verticale contro lo stato, si spera sarà conclusa se la BBL sarà approvata senza grandi stravolgimenti e con la trasformazione del MILF da movimento separatista armato in movimento politico.
Proponiamo un commento molto bello dell’Inquirer su una tavola rotonda che il consigliere presidenziale per la pace Teresita Deles ha tenuto con la stampa filippina.
Non è un picnic, Rina Jimenez-David, Inquirer.net
La violenza verticale dell’insorgenza e degli elementi separatisti a Mindanao forse scomparirà con la conclusione dei colloqui di pace tra Governo Filippino e Fronte di Liberazione Islamico Moro, MILF e la creazione dell’autorità Bangsamoro. Ma la consigliere del presidente Teresita Deles ha detto che la violenza orizzontale delle lotte intestine e dispute e gli altri conflitti di basso livello resteranno.
Deles recentemente ad un’altra tavola rotonda con i media sul processo di pace ha detto che restano “sacche di aree infestate dalle lotte intestine” a Mindanao con riferimento ai percorsi interfamiliari tra generazioni di omicidi di vendetta. Restano anche in modo preoccupante i rapimenti a fine di estorsione come anche gli atti casuali di violenza alimentati dalla criminalità alla questione delle terre.
Anche se la Legge Fondamentale della Bangsamoro è approvata dal Congresso e il pianificato referendum si conclude senza grandi problemi, “restano molte mine lungo il percorso”. Come ha ricordato la stessa Deles “Nessun tavolo di pace è una passeggiata nel parco.”
Per ora, come previsto nella BBL, le problematiche assillanti della pace ed ordine saranno nelle mani della polizia che potrebbe includere vecchi combattenti del MILF ma che sarà direttamente sotto l’autorità della Polizia Nazionale Filippina. In modo simile, gli accordi di pace richiedono lar la resa o la smantellamento delle armi pesanti di proprietà del MILF, ma agli ex combattenti sarà permesso di mantenere le armi non pesanti previa la richiesta di licenza, diritto che vale per tutti i cittadini filippini. A chi continuerà a mantener armi non autorizzate, ci sono le leggi da applicare.
Parlando di certe questioni fondamentali o concettuali che rischiano di deragliare il passaggio della legge, Deles ha detto che la questione più fondamentale è che in moti hanno qualche problema con la parola stessa e l’idea che vi è dietro di Bangsamoro. Il termine è allo stesso un simbolo, un’area, un governo, un popolo ed una identità. Il suo uso è un modo di onorare la storia della popolazione Moro, la loro eredità di lotta e la loro distinta identità etnica e culturale.
Ma è costituzionale? L’uso del termine Bangsamoro è un passo più vicino al garantire l’autonomia o un’esistenza separatista a quelli che hanno un’identità Bangsamoro?
Certo che è costituzionale, ha affermato la Deles. “La costituzione del 1986 riconosce la relazione ‘asimmetrica o ineguale tra il resto del paese e due regioni autonome che per ragioni di di esperienza storica e identità etnica hanno bisogno di essere trattati in modo differente”.
Queste due regioni sono la Regione Amministrativa della Cordillera e la proposta Bangsamoro, e la Deles ha sottolineato che l’autonomia per queste regioni “non toglie la sovranità allo stato”.
Ma perché la BBL chiede una forma di governo parlamentare quando il sistema prevalente a livello nazionale è di tipo presidenziale? Sebbene la Deles non si sia addentrata nelle ragioni per l’insistenza del gruppo del MILF sul sistema parlamentare, Deles ha asserito che un sistema differente in una regione autonoma è costituzionale e combacia molto bene in modo chiaro con la forma presidenziale applicabile in altre parti del paese.
Deles si è appellata ai media affinché “calmino la gente invece di allarmarla” in questa delicata corsa al passaggio della legge e allo stabilirsi dell’autorità Bangsamoro.
Fondamentale per questo sforzo è l’aiuto a dare un contesto, cioè inquadrare una questione nel cosiddetto quadro globale, invece che di attenersi a preoccupazioni che fanno gola a pochi.
Per esempio, l’informazione sulle audizioni nel congresso sulla legge fondamentale tendono ad attenersi solo alle domande e alle questioni contrarie poste dai legislatori con scarsa, se non nulla, attenzione prestata alle risposte dei membri del pannello di pace e dei rappresentanti del governo che testimoniano alle audizioni.
Il risultato, lamenta la Deles, è un punto di vista parziale sulle audizioni attuali mentre la gente riceve l’impressione che i negoziati sono troppo problematici e pieni di questioni di quanto non lo siano in realtà.
Poi c’è anche una sfiducia sorda da entrambe le parti, per esempio l’opinione che la maggioranza dei capi Moro sono o incompetenti o dei corrotti incorreggibili, e la paura persistente tra i Moro che gli interessi del governo e delle imprese private sono per sfruttare la loro terra e le loro risorse.
C’è anche la questione sensibile di cosa fare degli impiegati e dei rappresentati della ARMM che scomparirà una volta che si forma la Autorità di Transizione Bangsamoro. Deles ha detto che i vari dipartimenti nazionali sono in procinto di stendere un Piano di Sviluppo Bangsamoro, di cui è parte una integrazione razionale del personale ARMM e del Bangsamoro.
C’è una cosa che la Deles vuole chiarire: “E’ mia convinzione che non esiste un senso di aver diritto a qualcosa nel 2016 tra la direzione del MILF”. Sembra che non è che loro si aspettino di farsi solo una camminata nell’Assemblea Bangsamoro”.
Ma gli ex strateghi militari e combattenti avranno l’intelligenza di mettere su una campagna politica e sopravvivere come attori politici? “Credo che tra loro ci sia abbastanza intelligenza politica” fa notare la Deles notando che ersino ora ci sono sforzi per fornire addestramento agli ex MILF sulla “Costruzione di coalizioni ed alleanze” se non la trasformazione di un’armata e di una forza dell’insorgenza in un partito politico e una forza con una base di massa.
Davvero “dalle armi alla scheda elettorale” sembrerebbe una prospettiva attraente, ma la linea tra i due punti è tutt’altro che immediata e senza impedimenti, e sarà tracciata solo con tanta buona volontà e costruzione di fiducia da tutte le parti.
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