Sono rimasti feriti 18 volontari dopo uno scontro a fuoco e di granate di 30 minuti.
La gente del posto ha detto che non è stato uno scontro a fuoco grosso perché i volontari o sono scappati o si sono stesi a pancia in giù nella capanna di bambù dove stavano dormendo. Dalle tracce dei proiettili e delle bombe sembra sia stato uno scontro a fuoco unilaterale, mentre i militanti hanno preso sette armi del governo.
Eppure gli abitanti dei villaggi si sono sorpresi del fatto che l’insorgenza malay musulmana abbia attaccato i volontari della difesa. La logica è semplice: i volontari fanno parte della comunità locale e dovrebbero rappresentare qualcosa agli occhi dell’insorgenza malay musulmana, una logica che si basa sul fatto che dal 2004 ci sono stati pochissimi attacchi contro i volontari della difesa.
Per i capi separatisti in esilio questo attacco dice che qualcosa è cambiata nella tendenza. Secondo alcune fonti dell’insorgenza, è un avviso duro alla gente malay musulmana a non unirsi con l’apparato della sicurezza.
L’attacco di venerdì è stato uno schiaffo in faccia al modello Thung Yang Daeng con cui i militari affidano i lavori di sicurezza di routine alla gente del posto compreso volontari della difesa, capi villaggio e kammans.
volontari della difesaI militari thai con questa iniziativa dicono essenzialmente ai rappresentanti dei villaggi che non si possono permettere il lusso di “guardare dall’altra parte” e che se saranno ancora sotto la paga del governo, devono rischiare la vita sul fronte per l’apparato della sicurezza dello stato.
I volontari della difesa reclutati localmente si trovano sotto la catena di comando che viene dal ministero degli interni attraverso i governatori provinciali, capi distretto, capi villaggio e Kamnans.
Talvola i volontari della difesa sono chiamati a dare sicurezza ai rappresentanti del ministero e di rado l’insorgenza li individua come oggetti dell’attacco.
Questa è stata la prima volta che un campo dei volontari della sicurezza sia stato attaccato dall’insorgenza. Segna anche la prima volta da quando nel febbraio 2013 l’insorgenza malay musulmana aveva lanciato un’operazione su qualche tipo di campo di sicurezza in questa regione inquieta.
L’operazione dle febbraio 2013 vide una cinquantina di insorgenti attaccare un campo della marina militare nel distretto Bacho di Narathiwat, ma i marine avevano ricevuto una soffiata dell’attacco grazie alle informazioni ricavate sul corpo di un insorto ucciso due settimane prima a Sai Buri.
L’incidente portò alla morte di 16 militanti rivelando però un sostegno per la causa dalla gente del posto molti dei quali parteciparono ai funerali in cui gli insorti furono festeggiati come martiri secondo la tradizione islamica.
L’attacco a Yala condivide alcune caratteristiche con le altre operazioni dell’insorgenza. Erano state poste due bombe lungo la strada ad oriente del campo, mentre sulla parte occidentale è stato fatto cadere un albero grande sulla strada dove erano stati posti chiodi per rallentare l’arrivo dei rinforzi. La stazione di polizia di Yaha è a soli 4 chilometri.
Oltre a mobilitare i rappresentanti locali nella linea di comando del ministero dell’interno, il modello Thung Yang Daeng chiede il reclutamento di musulmani del posto come forze di accompagnamento per le pattuglie delle forze paramilitari dei Rangers.
I militari credono che rangers addestrati sul posto dovrebbero avere un’idea migliore di dove le cellule locali si nascondono. Diversamente dai volontari della difesa questi rangers conducono costantemente pattuglie di ricerca per rintracciare gli insorgenti.
Per il momento i membri delle famiglie sono lasciate da sole. I capi separtisti dicono che non è permesso ai militanti molestare i membri delle famiglie dei rangers locali sebbene il movimento consideri quelli che si uniscono ai paramilitari una “preda facile”.
Parlando ai giornalisti il comandante della IV regione militare, Prakarn Cholayuth, ha detto che lo scontro è un esempio di come le unità di sicurezza si trovano dalla parte di chi riceve per il fatto di essere esposti e all’aperto.
Secondo Prakarn, il ruolo d dei volontari della difesa continua senza sosta ma ha aggiunto che si dovranno fare degli aggiustamenti per rafforzare la loro capacità di contrasto all’insorgenza, senza però entrare nello specifico. Ma di certo l’esercito e i rappresentanti dovranno fare qualche seria riflessione su quanto accaduto.
I militanti separatisti hanno già fatto sapere al governo fino a che punto intendono spingersi per contrastare il tanto amato modello di Thung yang Daeng. Ora spetta alla parte thai cosa fare.
Don Pathan, the Patani Forum (www.pataniforum.com) Thenationmultimedia