Il presidente Jokowi, su cui tante speranze erano state riposte, ha fatto sapere che di riconciliazione, di discussione o altro non se ne parla proprio.
Il governo indonesiano ha rifiutato di riconoscere il tribunale ed il ministro della sicurezza Luhut Binsar Panjaitan lo ha definito ingiusto.
La stessa commissione dei diritti umani Komnas HAM nel 2012 scrisse un importante rapporto in cui si definivano i crimini commessi in quel periodo crimini contro l’umanità, e in cui si chiedeva allo stato di procedere alle indagini sulla verità e la riconciliazione, ha appoggiato questa iniziativa di ITP 1965, ma non si è potuta recare a L’Aia sotto la pressione forte ricevuta in Indonesia.
L’importanza enorme di questo sforzo sta anche nel voler alleviare le vittime e le famiglie delle vittime dello stigma ancora attaccato su di loro dell’essere stato comunista, o di aver avuto simpati, o del solo sospetto di esserlo stato. Uno stigma che ha effetti ancora oggi con la privazione di molti diritti.
“Nessuna parola può spiegare la magnitudine della sofferenza fisica e mentale vissuta dalle persone in quel tempo, sofferenze che continuano fino ad oggi”.
Tribunale Internazionale del Popolo per il 1965
E’ stato creato un tribunale internazionali di esperti nella legge umanitaria e in Storia dell’Asia per esaminare il fatto largamente dimenticato degli omicidi di massa ed altri crimini contro l’umanità del 1965-66 in Indonesia.
Si crede che furono uccisi, imprigionati, torturati o sottoposti ad altre sofferenze centinaia di migliaia di civili in quel periodo. Il Tribunale Internazionale del Popolo sui crimini contro l’umanità del 1965 in Indonesia si incontrerà a L’Aia in Olanda dal 10 al 13 novembre 2014, quando i giudici ascolteranno prove dettagliate presentate dall’accusa.
Il Tribunale è un’iniziativa della Fondazione (Stichting) del Tribunale Internazionale del Popolo 1965. IPT 1965, stabilitasi nel 2013 da un gruppo di vittime di esuli e di persone che ancora vivono in Indonesia, come pure di attivisti dei diritti umani, intellettuali, artisti, giornalisti e studiosi ed altri gruppi. Il Tribunale segue la storia antica e distinta dei tribunali popolari che iniziarono col Tribunale Russell nel 1966.
La tesi dell’accusa presume che furono commessi crimini contro l’umanità su vasta scala durante gli omicidi di massa, e che i crimini e le ingiustizie che nacquero da allora sono continuati. Il processo si basa su un’inchiesta estesa portata avanti da un vasto gruppo di ricercatori. Materiali da presentare includeranno documenti, materiali audiovisivi, dichiarazioni di testimoni, dichiarazione di impatto delle vittime ed altri tipi di prove.
Da tribunale del popolo, Il Tribunale riceve la propria autorità morale dalle voci delle vittime e delle società civili nazionali ed internazionali. Il Tribunale avrà il formato di una corte formale dei diritti umani, ma non è una corte penale. Ha il potere dell’azione penale, ma non di farla applicare. Il carattere essenziale del Tribinale sarà quella di un Tribunale di Inchiesta.
I singoli membri del Tribunale hanno conoscenza estesa della legge internazionale e di quella umanitaria e di questo periodo della storia indonesiana. I giudici del tribunale esamineranno le prove presentata dall’accusa, svilupperanno un verbale accurato storico e scientifico e, applicando i principi della legge internazionale e consuetudinaria, la legge internazionale pubblica e la legge indonesiana ai fatti produrranno una sentenza ragionata. Cercheranno di stabilire, senza paura o favore, la verità su questi eventi storici nella speranza che contribuiscano alla pace, alla giustizia e alla riconciliazione.
Il tribunale emerge da una cocente preoccupazione che, mezzo secolo dopo, non è stato fatto in Indonesia alcuno sforzo serio per indagare la natura e l’estensione dei presunti crimini. Nessuno dei colpevoli è stato mai portato davanti alla giustizia e questi casi restano relativamente poco conosciuti a livello internazionale. Inoltre nessuna delle vittime ha ricevuto delle scuse o una forma di riparazione. Al massimo ci sono stati tentativi limitati di ricerca della verità e risarcimento a livello locale. La maggior parte dei casi sono stati ricevuti con opposizione talvolta violenta da forze politiche chiaramente ostili a qualunque tentativo di stabilire la verità.
Questo rifiuto o incapacità di agire continua nonostante le tante ripetute richieste fatte specialmente dalla fine dell’era Suharto nel 1998, nonostante la dichiarazione limpida fatta a maggio 2000 dall’allora presidente Abdurrahman Wahid, Gus Dur, che disse “per raggiungere la vera riconciliazione abbiamo bisogno di avere una inchiesta profonda da parte dell’apparato legale se possiamo ancora avere prova chiara…”
Quanto scoperto da un rapporto del 2012 della commissione nazionale sui diritti umani, Komnas HAM, sui crimini contro l’umanità nel periodo 1965-66 è stato ignorato dal governo indonesiano. Mentr il rapporto non prova a valutare il numero delle vittime a livello nazionale, la prova eclatante è data sugli omicidi “diffusi e sistematici”, stermini, messa in schiavitù e lavoro forzato, esproprio forzato ed esili, privazione arbitraria della libertà, tortura, stupri e altre forme di violenza sessuale e di scomparse forzate. Questi crimini sono definiti crimini contro l’umanità secondo la legge indonesiana 26 del 2000 che ne stabilisce la corte. Komnas HAM raccomandò ulteriori indagini dalla Procura Generale e che il governo considerasse di formare una una commissione di riconciliazione e verità non giuridica, come scritto nella legge stessa.
Il governo è stato invitato a presentare le proprie considerazioni di questi fatti al Tribunale, ed il Tribunale considererà attentamente tutte le richieste di rappresentare ogni parte interessata. Dopo la sessione formale de L’Aia il tribunale continuerà a lavorare per produrre un verdetto basato su materiali e prove qui presentate, e se necessario cercherà altre prove e chiarimenti. Presenterà le proprie conclusioni in un forum pubblico nel 2016 e comunicherà il risultato allo Stato Indonesiano in attesa che porti ad una seria considerazione e, se o laddove necessaria, all’azione giudiziaria od altro.
The Hague 17 October 2015 http://1965tribunal.org/international-peoples-tribunal-on-1965-crimes-against-humanity-in-indonesia/