Gli avvocati di TLRH si domandano per quanto tempo ancora potranno difendere in sicurezza quelli che sono accusati di crimini contro la monarchia senza essere considerati nemici dello stato gestito dai militari.
In un palazzo non degno di nota nel retro di una stradina di Bangkok, un gruppo di avvocati e ricercatori prepara la strategia di difesa per chi è accusato di aver diffamato la famiglia reale, crimine punito col una pena carceraria da 3 a 15 anni.
Thai Lawyes for Human Rights, TLHR, si è formata pochi giorni dopo il golpe militare e si trova sulla linea difficile di mettere in dubbio la legalità della repressione della giunta monarchica al potere e le accuse lanciate e gli abusi commessi in nome della protezione della corona.
TLRH rappresenta 27 accusati di lesa maestà che rappresentano metà dei casi lanciati da quando Prayuth ha preso il potere. Il suo regime e i sostenitori ultra monarchici hanno esaltato le accuse contro la monarchia in anticipo della successione reale, un’ondata che molti temono si estenderà al di là dell’incoronazione del nuovo re. Mentre le accuse hanno preso di mira i sentimenti antimonarchici anche sui media sociali, esse sono lanciate per reprimere il dissenso contro la giunta e la denuncia di pratiche di corruzione tra gli aiutanti e i rappresentanti nel campo del principe ereditario Vajralongkorn.
TLRH e gli altri hanno protestato contro l’uso delle corte marziali per processi contro civili affermando che i processi a porte chiuse mancano di indipendenza e trasparenza. Dei dodici casi di sentenze emesse dal golpe in cui gli avvocati di TLRH hanno dato assistenza legale pro bono , tutti sono stati condannati. Poiché gli accusati di lesa maestà raramente, se mai, vincono contestando il contenuto le accuse, che non vengono ripetute nella corte perché facendo così’ sarebbe un crimine, TLHR consiglia ai propri clienti di contestare l’integrità o la credibilità della prova contro di loro.
Gli avvocati di TLRH difendono alcuni dei casi più sensibili di casi pendenti. Tra questi le accuse largamente criticate lanciate lo scorso mese contro un operaio Thanakorn Sripaiboon per aver fatto presunte calunnie il contro il cane del Re Bhumibol, Thongdaeng, sui media sociali. Thanakorn inoltre deve sostenere accuse di sedizione per aver disseminato online accuse di corruzione nel caso del parco Rajaphakti. Un avvocato che vuole restare anonimo afferma che Thanakorn è stato picchiato con bottiglie di acqua e tenuto in catene durante la custodia militare.
Non siamo riusciti a confermare in modo indipendente questi abusi. Il governo ha negato tutte le accuse di tortura comprese le tre morti misteriose avvenute in custodia di sospettati di lesa maestà, detenuti perché affermavano di averlo fatto in associazione con il principe reale per fini personali.
TLRH ha documentato 18 casi di tortura dal golpe in un documento congiunto con International Commisione of Jurists sottoposto alle Nazioni Unite. “Gli avvocati in Thailandia non vogliono essere coinvolti in questi casi” ha detto un avvocato in modo anonimo. “Temono che possa colpire il loro lavoro”.
Le autorità del carcere rendono il compito molto difficile ai sospettati di lesa maestà cambiando le regole di gioco contro di loro mentre si trovano nella detenzione prima del processo. TLHR possono parlare ai loro clienti via telefono attraverso barriere spesse di vetro, sebbene si perda la confidenzialità per la possibile registrazione delle loro conversazioni. Mentre si discute di punti sensibili gli avvocati di TLHR mettono giù il microfono e parlano attraverso il vetro per impedire che le guardie possano origliare. “Talvolta sono perseguitato dalle guardie che mi chiedono sempre perché osi rappresentare i casi di lesa maestà?”
TLRH dice di lavorare strettamente secondo la legge e stare lontano dalla politica, una neutralità professata ce non li ha sempre messi al riparo dalla persecuzione ufficiale specialmente quando le loro dichiarazioni e affermazioni vanno contro la narrazione del governo della legge della giunta. Lo scorso giugno la polizia ordinò al Foreign Correspondents Club of Thailand di Bangkok di cancellare un evento dove TLRH avrebbe dovuto presentare una ricerca sugli abusi della giunta.
“Dissero che sarebbe potuto essere una minacci alla sicurezza nazionale” dice un ricercatore di TLRH. Pensiamo che la gene abbia il diritto sapere … Se non parliamo noi, non lo fa nessun altro”.
Mentre i casi di lesa maestà si fanno sempre più politici, TLRH riconosce che crescono i rischi. La circolare del TLRH che chiedeva le circostanze e la legalità delle accuse di lesa maestà, fatte contro nove sospettati di presunti piani violenti di creare disturbo all’evento Bike for Dad, il dicembre 11 scorso sono un caso esemplare. Le accuse affermano che i sospettati, tra i quali un ufficiale di polizia, miravano ad attaccare due figure “importanti politicamente” che presumibilmente erano Prayuth e il ministro della difesa Prawit. La dichiarazione di TLRH afferma che un sospettato fu torturato per confessare mentre agli altri non fu dato permesso agli avvocati di intervenire.
I media prestarono poco attenzione mentre vari commentatori affermavano che era stato messo su per distrarre l’attenzione dallo scandalo del Rajabhakti. Fu posta la domanda se l’uso largo delle accuse di lesa maestà dei militari e dei loro sostenitori monarchici aiutino o danneggino la monarchia in un momento delicato per il futuro dell’istituzione.
“Credono davvero che quello che fanno non è una violazione dei diritti” disse un avvocato di TLRH. “Hanno questa immagine di una nazione ideale nella testa e faranno di tutto per realizzarlo, indipendentemente dai diritti umani e della loro immagine nel mondo.”
“TLRH crede che i propri membri non sono stati ancora presi di mira apertamente a causa dei loro legami con le organizzazioni internazionali come la Comunità Europea e l’Istituto Open Society tra i tanti. Ma mentre montano le ansie e le passioni prima del delicato passaggio della successione, testimoniata anche dalle accuse recenti di lesa maestà contro l’inviato americano in Thailandia per una affermazione banale sull’applicazione della legge, gli avvocati di TLRH si chiedono per quanto tempo ancora potranno difendere in sicurezza quelli che sono accusati di crimini contro la monarchia senza essere considerati nemici dello stato gestito dai militari.
Shawn Crispin, TheDiplomat