Entreremo nei seggi per il referendum del 7 agosto con la piena coscienza politica per trasformare il futuro del paese.
Creeremo una società con giustizia in cui la gente può mantenere differenti opinioni costruita sul nostro desiderio di costruire tale società. Lo faremo per i nostri figli e nipoti.
Per comprendere le ragioni della giunta thailandese NCPO di scegliere di ricercare l’approvazione della bozza costituzionale in un referendum, si deve ritornare al primo periodo subito dopo il golpe.
I militari che fomentarono il golpe capirono che avrebbero incontrato opposizione, consci che il nucleo forte delle magliette rosse si sarebbe opposto al golpe. Così si concentrarono sulla resistenza armata piuttosto che le manifestazioni che dispersero come dovuto prima di annunciare la presa del potere.
Quindi nel primo periodo i militari si dedicarono al sequestro di armi e a neutralizzare i capi che credevano fossero i capi dell’opposizione armata. Ma i militari thai non sono mai stati bravi nel raccogliere informazioni. Non hanno intercettato rivolte armate e le loro azioni sembrarono assurde, come il modello di Khon Kaen e il caso di Khun Krisuda.
I militari non riuscirono ad immaginare che ci sarebbe stata opposizione da un numero non insignificante di gente della classe media che non fanno parte della rete delle magliette rosse.
Vincono nelle città ed hanno accesso ai media. Alcuni si unirono direttamente all’opposizione ed altri unendosi attraverso le attività indicate dai media.
Il numero di chi venne allo scoperto nelle prime manifestazioni, come chi andò al Monumento della Vittoria e alzò le tre dita per protesta e chi andò a protestare al McDonald vicino Ratchadaprasong, fu molto più alto di quanto previsto dall’intelligence dei militari.
La giunta non riuscì ad immaginare quanta energia e forza ha la classe media nella protesta.
Inoltre poiché la classe media ha relazioni con chi sta a livelli più alti rispetto alle magliette rosse dei villaggi, la loro protesta si ha di fronte ai media nazionali ed internazionali, ponendo di fatto dei limiti all’uso della forza da parte della giunta contro di loro.
I militari, per esempio, non riuscirono a circondare e massacrare la classe media come fecero nella repressione delle magliette rosse a maggio 2010. La giunta ha scelto perciò di allargare l’applicazione delle leggi per arrestare e detenere chi credono siano i capi dell’opposizione.
La reazione del mondo occidentale fu più energica di quella che la giunta e i loro amici credevano. La giunta pensò che il mondo occidentale avrebbe espresso una posizione contro il golpe perché le leggi li obbligano a fare ciò.
Per i paesi che non hanno tali leggi prendere questa posizione li beneficiava rispetto alla politica delle relazioni internazionali. Ma se era solo questo allora la giunta poteva sopportarlo come fece nel golpe del 2006.
Ma se è così perché la giunta usò misure dure contro l’opposizione della classe media (nel 2006 la giunta di allora non lo fece) o perché sostenere la democrazia nella regione è nell’interesse politico delle superpotenze, le reazioni dell’occidente al golpe militare sono state più forti di quanto lo furono nel 2006, con una critica più diretta e con misure applicate più forti per fare pressione. La giunta NCPO fece un errore significativo nel sostenere l’espansione dell’influenza cinese in Thailandia che a loro volta costrinse le superpotenze occidentali to accrescere la loro pressione.
Queste circostanze hanno spinto la giunta a stipulare che la bozza costituzionale debba essere approvata da un referendum prima di essere applicata.
Se il popolo dà il sigillo dell’approvazione alla costituzione, la pressione esterna dovrà immediatamente dissiparsi.
Se il popolo thai accetta la costituzione, le superpotenze non avranno diritto ad esprimere preoccupazione.
Simultaneamente questo toglierà quasi ogni posizione all’opposizione interna.
Se la maggioranza accetta la costituzione questo allora dirà che l’opposizione è minoranza, specialmente il Puea Thai che perderà un posto nella democrazia e la propria statura politica.
La scelta di tenere un referendum è stata sin dall’inizio politica. La giunta prese questa decisione con la speranza che sarebbe stata una scelta buona per loro.
Benché non ci siano prove a confermarlo, ci sono dubbi seri che la sola intenzione della giunta di tenere un referendum era di impedire ai loro nemici di guadagnare potere politico.
Loro non mirano solo a impedire a Thaksin e i suoi alleati di prendere il potere politico. I nemici che fanno questi militari timorosi e ansiosi non erano poi tanti nelle proteste del primo periodo dopo il golpe.
Perciò la prima costituzione scritta non era così odiosa da farla cadere. Forse vari partiti e qualche parte del Puea Thai avrebbe assentito ad approvarla per andare quanto prima alle elezioni.
Ma col passare del tempo della giunta NCPO al potere, piuttosto che espandere la loro rete di amici o di cooptare nemici che non sono seguaci di Thaksin o suoi alleati, sono riusciti a fare l’opposto.
I nemici crescono di giorno in giorno e includono persino quelli che erano suoi amici e usavano sostenere il golpe. I loro ex amici hanno tolto il loro sostegno. Alcuni si sono proclamati nemici della giunta NCPO e alcuni semplicemente non fanno nulla.
Questo restringimento veloce della base di sostegno e l’aumento dei nemici non legati a Thaksin significa che NCPO non sa come lasciare il potere. Non è più sufficiente tenere Thaksin fuori dal potere.
Se i reati della giunta possono essere cancellati con una legge di amnistia, questa legge potrebbe svanire con un’altra che la revoca. Una trasformazione per cui le leggi non possono essere tenute in vigore per sempre ha avuto luogo in Thailandia specialmente col le leggi della giunta.
Sempre più persone vedono la santità della legge come qualcosa di più del fatto di essere stampate nella Gazzetta Reale Thailandese. E’ cresciuta negli occhi di molti l’importanza del processo con cui queste leggi sono state approvate.
Non è sufficiente cioè restare al potere, si deve anche avere la legittimità, per dirla con parole della gente comune. Questo è forse una delle eredità del movimento delle magliette gialle.
Forse questa è la ragione del perché le bozze costituzionali, promosse dietro le scene dalla giunta, sono cresciute in brutalità dalla bozza di Bowornsak Unno a quella di Mechai Ruchupan. Questo è anche evidente dalle inclusioni delle proposte fatte dalla giunta e dalle questioni poste dal suo ramo satellite dell’assemblea nazionale nella bozza attuale.
Chi ha conoscenze legali può dare molte ragioni per non accettare questa costituzione, sia rispetto ai termini di legge costituzionale e struttura del potere che ne seguirà dall’approvazione. Si vuole qui dire solo che questo referendum con questa bozza costituzionale è la “politica della giunta”.
Noi cittadini che abbiamo il diritto di votare nel referendum per le ragioni politiche del NCPO, dobbiamo entrare nei seggi col pensiero politico e la comprensione della gente e del paese.
Una costituzione che non consideri affatto gli interessi politici di una data parte non esiste anche tra quelle che sono state scritte bene. Quanto tempo questa costituzione resterà al potere dipenderà da quanto tempo la società permetterà alla giunta di “lavorare impunemente”.
La società è fatta di gruppi di persone con differenti storie e vari immaginari. In essa il conflitto è perciò naturale. Se permettiamo il formarsi di un gruppo che usa la forza per stracciare il libro delle regole a cui tutti abbiamo accettato di farla franca, allora siamo in una società senza futuro. Chi hala meglio l’avrà per sempre. Chi è svantaggiato lo sarà per sempre.
Una società senza giustizia ed energia per sistemarla o per trasformare qualcosa usando la mente e la conoscenza della gente è una società di automi che non possono andare che non indietro.
Il 7 agosto andremo nei seggi con la piena coscienza politica per trasformare il futuro del paese. Creeremo una società con giustizia in cui la gente può mantenere differenti opinioni costruita sul nostro desiderio di costruire tale società. Lo faremo per i nostri figli e nipoti.
Con la coscienza e comprensione politica entreremo nei seggi il 7 agosto per i figli e nipoti di ogni persona nel paese.
Nidhi Eoseewong, Prachatai.com