Giovedì e venerdì altre undici bombe hanno scosso sette province thai uccidendo quattro persone e ferendone decine di più. Ma è differente questa volta: gli obiettivi non sono più nelle tre province più meridionali del paese dove si combatte una guerra amara dei separatisti musulmani da oltre un decennio.
Hanno scosso invece città più a nord piene di turisti come Hua Hin, dove sono rimasti feriti undici turisti, a causa di un piccolo congegno esplosivo fatto scoppiare in una stradina piena di bar, ristoranti e case di massaggi.
L’insorgenza etnica malay nel 2004 lanciarono la loro scommessa armata per una maggiore autonomia nel profondo meridione thai. Ma dopo 6700 morti e 12 mila feriti la loro lotta sembra sempre più dimenticata, una realtà illustrata da una marea di copertura giornalistica del fine settimana che ha annullato il solito fiotto di notizie sul conflitto meridionale.
“La gente si è assuefatta alla violenza, i media sono stanchi, la storia si fa mondana” dice un’analista thai indipendente Rungrawee Chalermsripinyorat.
Se si dimostra vero che l’autore delle bombe è l’insorgenza, sarebbe un’espansione nuova pericolosa di una guerra di bassa intensità che sconvolge il confine meridionale con la Malesia di un paese buddista. Potrebbe anche provarsi un incentivo a portare avanti ulteriore violenza.
Tranne alcune eccezioni, i militanti hanno finor evitato di attaccare destinazioni turistiche conosciute perché “non vogliono essere percepiti come un gruppo terroristico” dice Rungrawee “Ma la cosa potrebbe cambiare se gi attacchi si dimostrassero efficaci” attirando più attenzione ad una guerra che da anni è lontana dal clamore.
Mentre nessuno ha reclamato la responsabilità e le autorità devono ancora accusare qualcuno specificamente, le indagini e gli analisti dicono le ci sono forti somiglianze con i metodi usati dai separatisti che tradizionalmente hanno limitato le proprie operazioni alle province di Yala, Pattani e Narathiwat.
Gli attacchi sono accaduti in sette luoghi a sud di Bangkok compresa l’isola di Phuket. Le bombe erano piccole e fatte per creare più shock che morti, e non hanno lasciato un grande impatto immediato sull’industria ricca del turismo.
A chi ha chiesto della possibilità che siano stati i militanti del meridione ad orchestrare le ultime violenze, il commissario della polizia Chaktip Chaijinda ha reiterato le parole dei capi nel fine settimana. “Ci sono somiglianze nei metodi e nell’equipaggiamento delle bombe”.
Alcune delle bombe sarebbero state attivate da remoto con cellulari, secondo le autorità che avrebbero recuperato alcuni comprati in Malesia dove i militanti si recano con facilità.
Il capo della polizia malese halif Abu Pakar ha confermato l’intervento delle autorità thai e che i suoi uomini erano alla ricerca di chi aveva comprato e venduto i telefonini. …..
L’insorgenza è divisa in varie fazioni, la più forte della quale è BRN. I capi del gruppo, la struttura organizzativa e l’appartenenza sono segrete tanto che Rungrawee dice che alcune reclute che hanno partecipato agli attacchi non sapevano a quale fazione apparteneevano.
Il governo di Yingluck Shinawatra iniziò dei colloqui di pace con i separatisti nel 2013 sebbene ci fossero dubbi se i capi partecipanti rappresentassero totalmente gli insorti sul terreno. Il governo di Yingluck fu abbattuto da un golpe l’anno dopo e la giunta al potere ha continuato gli sforzi precedenti.
I colloqui comunque si sono arenati su questioni fondamentali come l’identificazione degli insorti. La Thailandia si ostina a riferirsi loro come “persone con opinioni differenti dallo stato”
Secondo John Blaxland dell’ANU ha detto che i militanti forse hanno lanciato l’attacco della scorsa settimana per accrescere la forza di contrattazione al tavolo dei negoziati.
“Se è corretta la mia teoria, il messaggio è che vogliamo che facciate più concessioni. Pensano che il messaggio passa meglio se è ascoltato come un’azione”.
Pongphisoot Busbarat sostiene che se sono i militanti i responsabili delle bombe, forse provano a “mostrare che l’approccio da duri dei militari non è accettabile”
La giunta ha mostrato poca tolleranza per il dissenso da quando ha abbattuto un governo democraticamente eletto due anni fa. Le opinioni critiche sono soppresse e i critici sono condotti alle basi militari per modifica delle attitudini.
Il 7 agosto il governo ha tenuto un referendum costituzionale che cementerà la mano dei militari al potere nella politica per tanti anni.
Nelle settimane prima del voto l’insorgenza ha fatto capire la loro chiara opposizione alla costituzione con messaggi contro la costituzione per le strade, sulle scuole nel meridione. Lo hanno fatto appunto in Thailandese piuttosto che nella lingua malay del posto.
Hanno fatto 50 attentati con bombe nella sola prima settimana di agosto, tutti nel meridione con scarsa apparizione sui giornali.
Lunedì mattina due soldati su motocicletta erano stati feriti a Narathiwat da un’altra bomba lungo la strada. Gli esperti che arrivarono sulla scena detonarono una seconda bomba che era intesa per chi si affrettava ad aiutare le truppe ferite.
AP http://www.scmp.com/news/asia/southeast-asia/article/2004253/thailands-forgotten-war-recent-blasts-force-southern