I media di stato cinesi, che questa estate cercarono di descrivere il predecessore di Duterte e il gruppo di giudici dell’arbitrato come dei pupazzi americani, hanno ora messo in mostra quello che gli studiosi dei media cinesi descrivono come un rato benvenuto per il presidente filippino, il quale questa settimana ha minimizzato la disputa del suo paese con Pechino per il territorio del Mare Cinese Meridionale.
Ma quelle stesse aperture hanno attirato la critica verso Duterte nelle Filippine, dove la gente è stanca di avere un’attitudine di rispetto verso un paese considerato un bullo.
I media cinesi hanno diffuso una serie di interviste in cui Duterte, che ha ripetutamente espresso una forte critica verso gli USA, ha profuso verso i padroni di casa cinesi parole di conciliazione e ed ha chiesto con entusiasmo aiuto economico.
Zhan Jiang, della Università degli Studi Esteri di Pechino, ha detto di aver visto raramente una visita di stato accompagnata da consì tane interviste dei media di stato.
“La visita ha un significato strategico e la Cina vuole esprimere il proprio saluto, ma Duterte ha anche un messaggio da portare e vuole dare quello stesso messaggio più volte a differenti agenzie cinesi” dice han. “In tutti gli anni in cui ho seguito i media cinesi non ho mai visto nulla di simile”.
Nella sua intervista di dodici minuti alla Televisione Centrale della Cina Duterte ha posto i due paesi come fratelli legati dal Mare Cinese Meridionale ed ha citato i suoi antenati cinesi, il nonno era un emigrato dalla provincia di Xianmen, cosa che spiega a suo dire la sua sincerità personale. Sviluppare l’economia del paese è più importante dell’esasperare le tensioni con la Cina sul Mare Cinese Meridionale, come vorrebbero che facesse gli altri paesi vicini della regione, ha detto Duterte.
“Dicono che tutti verrebbero dalla parte mia, ma ho detto che è molto simile ad una terza guerra mondiale” ha detto alla CCTV. “A cosa servirebbe insistere sul possesso di quel corpo di acqua quando il mondo esplode?”
Un giorno, ha aggiunto Duterte, il mare cinese meridionale sarà conosciuto come Mare della Cina. “Tra cento anni sarà davvero senza senso. Gli oceani non possono nutrirci tutti. Il tuo pesce è il mio pesce”.
Parlando a dei giornalisti a Pechino Duterte disse che non avrebbe discusso la questione del Mare Cinese meridionale se non fosse stato a sollevarla lo stesso presidente cinese Xi Jinping.
“Come fatto di cortesia e in modo orientale, attendi sempre, perché sono un visitatore, non posso distruggere la buona volontà buttando fuori qualcosa”.
C’era tantissima chiara buona volontà che sgorgava dalla televisione di stato e dalle pagine dei sui giornali.
Nella sua intervista il corrispondente storico della CCTV Shui Junyi descriveva la salita di Duterte come un capo politico di convinzioni che lottava contro il crimine e la droga da sindaco di Davao ma ha dovuto sopportare la critica occidentale per gli abusi di diritti umani.
Duterte ha sottolineato la sua lista di desideri di aiuto da Pechino, condotto dalla sua speranza che la Cina includerà le Filippine nella suo grandioso progetto economico della Via della Seta. Shi rispose: “Non vi abbiamo mai dimenticato”
Duterte ha detto di sperare in una ferrovia, se la Cina “potesse trovare la speranza nel suo cuore per darla a noi.”
Ma la posizione di Duterte in Cina è stata accolta con scetticismo a casa. Sebbene i suoi sostenitori abbiano salutato sui media sociali la sua mossa diplomatica di disincagli dagli USA, i grandi media del paese hanno messo in discussione le sue affermazioni in Cina, dice lo studioso filippino Richard Heydarian.
“I grandi media dicono che non suoni appropriato essere così deferente verso il paese che ha occupato il territorio filippino e che ha dato un aiuto insignificante durante il tifone Haiyan.” dice lo studioso. “Ora è abbastanza popolare da forgiare il sentimento pubblico e accomodare gli oppositori, ma non è certo che sarà così tra un anno. E’ fortunato che è ancora il periodo della sua luna di miele”
L’ex ministro degli esteri Del Rosario, che condusse il trionfale verdetto arbitrale contro la Cina, ha detto che la politica estera del suo paese non deve mettere da parte un alleato storico e favorirne un altro, riferendosi agli USA e alla Cina.
“Si è percepito che la nostra politica estera sia chiaramente andata fuori strada” ha detto Del Rosario.
Secondo Heydarian il risultato di Duterte in Cina è stata calibrata con molta attenzione a guadagnare accordi di cui l’economia filippina ha bisogno. “La prima volta che l’ho sentito su CCTV sono rimasto scioccato. Ma questo è un capo misurato, machiavellico, pragmatico.”
Alla fine di questa intervista, Duterte ha detto al suo intervistatore che voleva dare un messaggio di chiusura al popolo cinese e ai suoi leader che gli hanno dato un “permesso” di visitare il paese.
“Ci vado in amicizia, per stendere la mia mano in calda fratellanza e anche per chiedere aiuto” dice Duterte, girando il viso alla camera direttamente: “Devo essere franco, onesto abbastanza da dire che noi abbiamo bisogno del vostro aiuto”.