Lo dichiara un gruppo di docenti universitari della “Rete dei Docenti Universitari per i diritti civili”, TANC, che rende noto come 44 studenti e giovani delle province della frontiera meridionale siano stati arrestati tra il 10 e 15 ottobre attorno alla Ramkhameng University. Il governo invece rende noto che sono stati arrestati solo 14 di loro. Dei 44 giovani otto sono ragazze.
Tutti quanti sono stati arrestati in vari posti e poi rilasciati senza accusa alcuna.
Cinque giovani sono stati inviati al noto campo militare Ingkayut Borihan a Pattani per essere interrogati da specialisti militari dopo una prima detenzione di sette giorni a Bangkok. Altri sono nella prigione di Klong Prem Central.
Altri due sarebbero stati arrestati secondo il TANC nell’area universitaria.
Gli arresti sono giunti a pochi giorni dall’anniversario del 25 ottobre 2004 del massacro di Tak Bai che vide la morte di 85 musulmani dopo il loro arresto per le proteste nella città di Narathiwaht. Il massacro di Tak Bai resta tutt’ora una dei nervi scoperti più sensibili nel profondo meridione.
Il viceprimo ministro Prawit Wongsuwon inve sostiene che il regime deteneva cinque sospettati di far parte di un gruppo che voleva compiere un attentato con autobomba a Bangkok o nelle sue vicinanze. Insieme ai cinque sono stati arrestati altri nove che però sono stati rilasciati.
Ovviamente il governo dice di avere prove forti sui legami dei cinque uomini con il tentativo sventato di terrorismo, senza però aggiunger alcuna prova. Ovviamente ha detto “Non avremmo fatto questo se non avevamo prove certe”.
Il TANC, da parte sua, ribadisce che il ministro si sbaglia del tutto e che le accuse sono state fatte solo per la religione e la provenienza di molti di loro.
“Il fatto che alcuni sospettati siano stati rilasciati senza accusa mostra che le autorità pongono una rete vasta. Inoltre gli arresti sono arbitrari poiché non c’è informazione sulle accuse e non c’è mandato. Inoltre si sospetta che gli accusati siano stati posti sotto condizioni dure per duirsi colpevoli, cosa che è una grave violazione dei diritti umani”.
Inoltre la polizia monitora anche i circoli di studenti musulmani nelle varie università di Bangkok, spingendo molti studenti del meridione thailandese a voler lasciare i luoghi in cui studiano.
Alle famiglie non è stato comunicato dove sono detenuti i loro figli ed è stato negato anche la possibilità di visitarli.
Le operazioni sono partite quando la polizia ha ricevuto notizie confidenziali di possibili attacchi in tre luoghi diversi nel periodo di fine ottobre di Bangkok e zone limitrofe.
Ovviamente la polizia sta vagliando i possibili legami di questi giovani malay musulmani con le bombe di Hua Hin del giorno 11 agosto scorso che hanno fatto 4 morti e 35 feriti.
Il TANC ha denunciato il pregiudizio contro i cittadini malay musulmani, alla base di questi arresti indiscriminati, che deve essere eliminato, se vogliono risolvere pacificamente l’insorgenza nel meridione thailandese.
Inoltre data la situazione delicata che vive il paese dopo la morte di Re Bhumibol le “autorità devono smetterla di avvantaggiarsi di questo momento fragile e sensibile per violare il giusto processo. Non solo è contro il governo della legge ed i diritti civili ma causa anche una macchia al periodo di transizione e non va bene per l’amministrazione di lungo termine per il paese”.
TANC ha chiesto il rilascio di tutti i sospettati senza condizioni e secondo il processo legale.