Il deposto dittatore Ferdinando Marcos può essere seppellito al Cimitero degli Eroi, lo ha deciso la Corte Suprema Filippina che rigettando una richiesta di blocco avanzato da vari gruppi della società civile, dai gruppi dei diritti umani e dalle famiglie delle vittime di Marcos.
La decisione di seppellire il deposto dittatore Ferdinando Marcos al cimitero degli eroi è un’azione diretta del Presidente Duterte che, in questo modo vuole, ripagare i voti ricevuti dal figlio di Marcos, Bongbong, con un’alleanza politica ed elettorale particolare.
La corte suprema filippina ha votato con 9 voti a favore, 5 contrari ed un astenuto nonostante una vasta opposizione trasversale alle forze politiche.
Contrariamente alla richiesta di blocco del provvedimento di Duterte, la corte suprema ha detto che Duterte non ha fatto abuso di discrezione non esistendo alcuna legge che ne proibisce la sepoltura.
Non è valsa a nulla la sollevazione popolare dell’EDSA del 1986 che costrinse alla fuga il dittatore e la famiglia nelle Hawai.
Non sono valse a nulla le denunce di rampante corruzione e di atrocità contro i propri oppositori politici, né le indagini per riportare nelle Filippine i tesori rubati dalla famiglia negli anni della dittatura.
Si valuta che Marcos ed i suoi amici, durante il periodo della propria dittatura dal 1965 al 1986, abbiano ammassato 10 miliardi di dollari in modo fraudolento; migliaia di persone sospettati di comunisti furono trucidati. Tra i tanti sospettati c’è il padre dell’ex presidente Aquino, Ninoy Aquino, che fu trucidato al ritorno nelle Filippine sulla pista dell’aeroporto di Manila.
Non sono valse neanche le indagini storiche che sfatano l’idea che Marcos fosse stato un eroe della guerra di liberazione contro i giapponesi e che la medaglia che lui stesso si diede derivava da un falso storico.
Un grande ringraziamento a Duterte e alla Corte Suprema è giunto dalla famiglia Marcos che ha cercato dal 1989 di seppellire il deposto dittatore. La famiglia sostiene che ora la nazione filippina potrà procedere verso la riconciliazione dopo questa decisione magnanima.
La famiglia Marcos, vale la pena ripetere, ha un vero e proprio feudo elettorale nella zona dell’Ilocos Norte, dove la figlia Imee è governatrice e che rappresenta la base di massa sia di Bongbong, senatore uscente, che di Imelda deputata al congresso filippino.
Il portavoce di Duterte, Ernesto Abella, ha detto: “Speriamo che la questione sarà finalmente lasciata andare e che la nazione trovi i mezzi per andare avanti e continuare a forgiare una nazione che è pacifica, giusta ed eguale per tutti”.
Come possa il paese perdonare, dimenticare, far finta di nulla, come sostengono tanti opportunisti come il pugile senatore Manny Pacquiao, quando ci sono ancora tanti che aspettano giustizia per i propri cari?
Tra chi si oppone alla sepoltura di Marcos al fianco di tanti eroi delle Filippine, vi è Neri Colmares, ex senatore che fu uno dei tanti perseguitati da Marcos.:
“La storia ha perso il suo significato, ed è confuso e frustrante che dopo così tante decisioni contro Marcos, la Corte Suprema si sia rigirata sulle proprie posizioni” ha detto Neri Colmares.
Tra i tanti che non gradiscono la sepoltura di Marcos al Cimitero degli eroi è Koko Pimentel III, capo del partito che ha eletto Duterte e presidente del Senato Filippino della maggioranza di Duterte.
“Gli dirò la mia opinione personale che Marcos non è un eroe, quindi meglio ripensare se sia appropriato dare la sepoltura in un posto che si chiama Cimitero degli Eroi” ed ha aggiunto che la battaglia legale nella corte suprema potrebbe esser giunta al termine, ma nessuna sentenza farà di qualcuno un eroe nel cuore e nella testa delle persone. “E’ una cosa che non si fissa attraverso battaglie legali”.
Koko Pimentel ha detto che si ritorna ora nell’arena politica e lui Duterte è la figura numero uno della politica filippina a cui appartiene questa decisione politica se perseguire o abbandonare il piano. “Si potrebbe discuterne ancora come è accaduto per l’approvazione dell’accordo sul cambiamento climatico di Parigi che, in una prima fase, Duterte non voleva approvare ma che poi ha deciso di sottoscrivere.
Il padre di Koko Pimentel, Nene, ex senatore, ha espresso sentimenti analoghi quelli del figlio ed ha aggiunto: “Non cancella la brutalità del suo regime né la sua rapacità…. Credo che l’ipocrisia che sta dietro la facciata dell’interesse nazionale che giustifica la sepoltura al Cimitero degli Eroi quanto prima solleverà la sua testa malvagia e tutti la potranno vedere che è solo una falsità”.
Il parlamentare di Albay Edcel Lagman, il cui fratello Hermon sparì durante la legge marziale di Marcos, dice che la sentenza lo fa stare male, poiché mentre suo fratello, e altre vittime come lui, non hanno neanche una tomba dove mettere una croce, chi lo ha fatto sparire ed ucciso riceverà gli onori nel cimitero degli eroi … Questa decisione non porterà mai ad una riconciliazione, ma aggraverà i sentimenti feriti come le gravi ingiustizie subite dalle vittime delle atrocità contro i diritti umani”.
Edcel Lagman ha firmato la petizione alla corte suprema contro la sepoltura di Marcos nel cimitero degli eroi.
Leni Robredo, vicepresidente della repubblica filippina, ha detto che la decisione è inconsitente con la moralità e lo spirito della rivolta popolare ad EDSA del 1986.
A scioccare Etta Rosales, attivista durante gli anni della legge marziale e già presidente della Commissione dei diritti umani, ha detto di non esser scioccata dalla decisione, ma dal numero che la sostiene, 9 contro 5.
“Hanno fatto una grande ingiustizia” ha detto Rosales “Sono profondamente scontenta di questa decisione. Non mi aspettavo questa grande differenza di 9 contro 5. Un giorno triste per la nostra storia. Mi hanno chiesto se farò appello. Ma il voto e 9 contro 5. Come si fa a fare un appello a questo?”
Tra i giudici che si sono espressi in modo contrario alla decisione ci sono il presidente della corte suprema stessa, Lourdes Sereno, ed il giudice Marvic Leonen.
La Sereno sostiene, tra l’altro, che le Filippine hanno un obbligo derivante dai trattati internazionali di proteggere i diritti umani e di dare giustizia e risarcimento monetario o simbolico alle vittime dei diritti umani. La decisione di seppellire Marcos al Cimitero degli Eroi è completamente in antitesi a tale possibilità e al dovere di combattere l’impunità e preservare la memoria, doveri che le Filippine devono osservare. Quindi Duterte avrebbe fatto secondo la Sereno un abuso di discrezione violando queste norme nazionali ed internazionali.
Il giudice Marvic Leonen, tra i vari punti, ha detto: “Marcos non è affatto un eroe. Non è stato neanche un pubblico ufficiale esemplare. Non è degno di esser emulato e di essere ispirazione per chi soffre per la povertà come conseguenza delle opportunità persa durante la sua amministrazione, da parte di chi soffre il trauma delle violazioni dei diritti alla dignità umana della persona. Non merita emulazione e ammirazione da parte di chi lavora nel ppubblico servizio come avvocati, giudici che vogliono solo fare quello che è giusto, proteggere gli altri e con coscienza e diligenzaa proteggerei fondi pubblici a loro affidati”
Dopo aver espresso la propria posizione sui vari punti tecnici, ha concluso:
“Noi dimentichiamo le lezioni del passato quando permettiamo l’abuso a decidere a piacimento sulla vita di coloro che non sono nostri familiari. Il silenzio di fronte ad un abuso è complicità. La sepoltura al cimitero degli eroi non è un atto di riconciliazione nazionale. E’ lo sforzo di dimenticare la nostra vergogna collettiva, seppellire la nostra inazione per molti anni. E’ contribuire all’impunità contro gli abusi di diritti umani e il saccheggio della fiducia pubblica.Negare queste semplici cose è partecipare allo sforzo dicreare un mito a spese della storia.
Marcos non è un eroe. I suoi resti non si possono trasferire nel cimitero degli eroi”.