L’ anno 2016 sarà nella storia della Thailandia l’anno in cui il paese perde il suo faro luce. Re Bhumibol scomparve il 13 ottobre 2016 dopo essere stato per 70 anni sul trono.
Mentre l’intera nazione è sprofondata in un modo forte di elaborazione del lutto, la scomparsa del re ha già accresciuto i livelli di ansia tra la sua gente su come sarà il prossimo regno.
Re Bhumibol fu portato in ospedale nel 2009 per la prima volta. Di certo la sua salute precaria divenne oggetto di preoccupazione non solo tra chi detiene il potere in Thailandia, ma anche negli investitori nazionali ed internazionali. La prima metà dell’anno 2016 fu colorata da notizie incessanti sulla prossima morte di Re Bhumibol. La sua malattia rappresentò una delle principali forze di trazione dietro il golpe del 2014. I militari volevano assicurare che la successione reale sarebbe stata gestita in modo favorevole alla vecchia elite.
Perciò all’inizio dell’anno il governo militare del Primo ministro Prayuth Chanocha ebbe il compito di portare avanti due missioni. Prima, per prolungare il proprio potere e prevenire fazioni potenti degli Shinawatra di tornare alla politica, la giunta ordinò ad un comitato di completare la costituzione che ironicamente serve a ridurre il potere dei futuri governi civili.
Per legittimare ulteriormente la costituzione, la giunta fissò un giorno per il referendum. Sorprendendo molte persone, la Costituzione fu approvata dalla gente ad Agosto, rafforzando così la posizione dei militari nella legge più alta del regno. Alcuni thailandesi, sebbene in disaccordo con il contenuto della costituzione, in modo volontario la sostennero nel referendum. Volevano che le elezioni venissero al più presto, piuttosto che dover vivere con la giunta per molto tempo in più, se si fosse rigettata la costituzione nel referendum.
L’altro compito della giunta fu di riaffermare alla gente della certa salita al trono del principe ereditario Maha Vajiralongkorn, il solo erede chiaro ad essere incoronato. Circolarono dicerie e rumori attorno al possibile sabotaggio contro il principe reale, sostenuti allo scopo dal generale Prem Tinsulanonda, capo del Consiglio della Corona. Era vero che in molti avrebbero preferito vedere incoronata la più popolare principessa Sirindhorn invece del fratello controverso. Quel fatto rese più credibili le dicerie rispetto alla possibilità che Prem istigasse Sirindhorn a prendere la corona.
Perciò il governo Prayuth fu molto determinato a distruggere le dicerie annunciando in fretta che Vajiralongkorn sarebbe stato il prossimo re, appena qualche ora dopo la morte di Re Bhumibol. Prima della transizione, l’esercito aiutò a creare immagini più accettabili del principe per preparare l’erede a succedere al padre. La giunta sponsorizzò due grandi eventi per conto del principe: Bike for Mom ad agosto e Bike for Dad a dicembre in onore dei reali nel 2015. Vajiralongkorn guidò la folla con la bicicletta per le strade di Bangkok nella speranza di guadagnarsi amore e fedeltà dalla gente.
Nel frattempo il principe stesso cominciò a porre i suoi uomini fidati nelle posizioni chiave del palazzo, prima che Bhumibol scomparisse, segnalando che la successione aveva luogo davvero anche prima della fine del regno del padre. Degradò e spostò chi lavorava per il padre nel passato ed introdusse volti nuovi per gestire uffici importanti tra quali l’Ufficio delle Proprietà della Corona. Allo stesso tempo furono eliminati i suoi nemici con metodi spietati. Il rinomato astrologo Suriyan “Moh Yong” Sucharitpolwongse morì misteriosamente in prigione dove si trovava perché accusato di sfruttare il nome del principe ereditario a proprio beneficio.
Dal contesto esposto, sembrerebbe che i militari siano al lavoro in modo conveniente con Vajiralongkorn per assicurare che la transizione reale non si frapponga ai loro interessi creatisi nel regno di Re Bhumibol. Ma la nuova amicizia potrebbe non dare un contributo positivo al futuro della democrazia in Thailandia.
Agli inizi del mese Vajiralongkorn è stato ufficialmente dichiarato Re Rama X in successione del padre. L’era Bhumibol formalmente giunge così alla fine. Ma ciò causa anche incertezze che si accompagnano al regno di Vajiralongkorn. Mentre è troppo presto per dire come sarà il suo regno, le sue idee e percezioni degli affari reali e politici potrebbero garantire complicazioni nell’anno a venire.
La sua amicizia con i militari sarà di sicuro di ostacolo alla democratizzazione del paese. Fino ad ora, non ci sono indicazioni che Vajiralongkorn sia interessato a promuovere la democrazia. Al contrario continua ad affidarsi alla legge draconiana della lesa maestà per zittire i critici della sua personalità e dello stile di vita. Il maggior uso di questa legge nel suo regno colpirà la situazione dei diritti umani in Thailandia.
La scorsa settimana, la BBC pubblicò un articolo esplicito che spiegava nei dettagli la vita del Re Vajiralongkorn. Uno studente thai democratico, Jatupat Boonpatharaksa condivise l’articolo su Facebook e fu arrestato dalle autorità thailandesi con l’accusa di lesa maestà. Sebbe sia stato poi rilasciato su cauzione, l’arresto ha ricordato a tutta la società che non si può criticare il nuovo re e che la monarchia continua a vivere sotto il guscio della legge di lesa maestà.
Sembra che il nuovo re non abbia voglia di riformare l’istituzione reale ed affidarsi invece sullo stato per zittire i critici. Se continua questa tendenza, si metterà a rischio l’istituzione reale perché la gente chiede sempre più un monarca più responsabile che risponde alla sua gente.
Pavin Chachavalpongpun, JAPANTIMES.COM