La senatrice Leila De Lima è accusata da Volunteers Against Crime and Corruption (VACC), due ex direttori del NBI (National Bureau of investigation sotto l’egida del ministro di giustizia) ed uno grande spacciatore in carcere, Jaybee Sebastian.
Lunedì prossimo il giudice della corte regionale di Muntilupa, che raccoglierà la denuncia, potrà decidere se spiccare il mandato di arresto contro la senatrice Leila De Lima per queste accuse. Il ministro della giustizia Vitaliano Aguirre sostiene che quelle accuse non prevedano la libertà condizionata o la cauzione perché comportano il carcere a vita.
La senatrice Leila De Lima è stata la prima voce critica del Presidente Duterte sia per le famose squadre della morte di Davao sia per la serie di omicidi extragiudiziali di povera gente, oltre 7000 persone finora, iniziate con l’arrivo di Duterte alla presidenza. Si ricorderà inoltre che la senatrice Leila De Lima portò davanti al senato un ex-membro delle squadre della morte di Davao che accusò Duterte di essere mandante ed esecutore di molti omicidi extragiudiziali a Davao quando era sindaco.
Duterte stesso ha detto che ora la senatrice Leila De Lima deve affrontare le conseguenze di quello che ha fatto quando era ministro della giustizia.
“Loro credono che la mia lotta finisce qui. E’ appena iniziata. Questo è il genere di politica della vendetta che c’è da aspettarsi da questo regime … alla fine la giustizia prevarrà e saremo vendicati” ha detto la senatrice Leila De Lima che da molto tempo ha previsto queste accuse e che teme per la sua vita.
In un articolo del Time.com, “Il critico più aperto di Duterte si prepara all’arresto”, Nash Jenkins scrive:
“Da mesi il critico più importante della cosiddetta “guerra alla droga” del presidente filippino Rodrigo Duterte è stata la senatrice Leila De Lima, ex ministro della giustizia che ha usato lka sua piattaforma politica per denunciare la piaga degli omicidi extragiudiziali che hanno lasciato oltre 6000 morti nel nome presunto di eliminare l’uso della droga. Per questo lei ora si prepara all’arresto, l’ultima chiara mossa di Duterte per mettere la museruola ai sui critici.”
Secondo le accuse la senatrice Leila De Lima avrebbe permesso il commercio della droga dentro la prigione di Bilibid secondo un progetto di raccolta di fondi.
Il suo portavoce Ferdie Maglalang ha detto che si attendevano l’arresto già qualche giorno fa. “E’ solo questione di giorni perché l’amministrazione è ben decisa a metterla in galera per accuse costruite.” ha detto il portavoce che ha aggiunto che la senatrice Leila De Lima avrebbe rifiutato offerte di asilo politico: “Preferisce rispondere alle accuse qui nel paese perché sostiene di essere innocente”.
Time.com continua nell’articolo ricordando Rodrigo Duterte sindaco di Davao e l’arrivo alla presidenza delle Filippine a furor di popolo con la promessa di uccidere almeno 100 mila criminali se fosse diventato presidente.
“Ha mantenuto la sua parola. Da quando è diventato presidente oltre 6000 presunti tossicomani e spacciatori sono stati uccisi in una campagna nazionale di omicidi extragiudiziali stando alle stime affidabili dei media locali. De Lima immediatamente lo sfidò nelle aule del Senato, chiedendo un’inchiesta negli omicidi nelle prime settimane da senatrice.
Il permaloso Duterte si vendicò. Ad agosto affermò pubblicamente che, mentre era ministro della giustizia, posizione che tenne dal 2010 al 2016, con coscienza lei permise la continuazione del commercio di droga nella prigione di Bilibid a Manila in cambio di donazioni dai signori della droga. Duterte disse che il suo autista e guardia personale, Ronnie Dayan, era il facilitatore degli accordi oltre che suo amante.”
Erano anche i giorni di una grande misoginia in cui la maggioranza dei parlamentari filippini scalpitavano per vedere un video falsificato dei due amanti che lo stesso Duterte affermò avere.
Dopo mesi di fango e misoginia, la ripetuta promessa di arresto si fa più reale.
“E’ una chiara e semplice persecuzione politica” ha detto tra l’altro la Senatrice Leila De Lima.
“Mi preparo da tempo ad essere il primo prigioniero politico sotto questo regime, perché le accuse e il procedimento penale non sono che azioni politicamente motivate dal regime di Duterte per reprimere ogni opposizione aperta contro il suo sostegno alla politica di omicidi extragiudiziali contro i presunti criminali”
Va notato inoltre una coincidenza, non formale ma politica.
L’avvocatura di stato filippina ha invitato i giudici a scarcerare Janet Lim Napoles, la persona che era il centro dello scandalo del Pork Barrel, dei fondi dei politici destinati a progetti nelle loro regioni, ma che spesso finivano nelle tasche di alti personaggi, come Juan Ponce Enrile, eminenza grigio scura della politica filippina, prima arrestato e poi scarcerato dalla Corte Suprema Filippina.
Janet Lim Napoles è in carcere con una condanna a 40 anni per sequestro di persona del nipote che per primo aveva rivelato lo scandalo del Pork Barrel.
Il regime di Duterte sta rivelando la sua vera natura. Ed altro di peggio è in attesa. La pena di morte, la legge marziale, il ritorno dei Marcos.