L’arresto avverrà venerdì mattina dopo che la polizia ha cercato invano di arrestare la senatrice mentre era al Senato, dove il presidente del senato Pimentel ne ha impedito l’arresto.
La denuncia del ministero, che concerne la diffusione della droga nel carcere di Bilibid di Manila al fine di ricevere tangenti dai grani spacciatori presenti in carcere, è stata accolta da uno dei giudici del Tribunale regionale di Muntilupa che ha scritto:
“Dopo una attenta valutazione dell’informazione e di tutte le prove presentate nelle indagini preliminari condotte in questo caso dal Ministero della giustizia di Manila, la Corte trova prove sufficienti ad emettere un mandato di arresto contro gli accusati Leila M. de Lima, Rafael Marcos Z. Ragos, e Ronnie Palisoc Dayan”.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’amministrazione che in precedenza aveva mantenuto un processo pubblico nel Congresso a cui la De Lima si era sempre sottratta, giudicandolo un linciaggio pubblico.
Ad accusarla ci sono tra l’altro alcuni ex condannati all’ergastolo per droga a cui il ministero ha sospeso le accuse e li ha trasformati in testimoni di stato. Essi sono Herbert Colanggo, Engelbert Durano, Vicente Sy, Jojo Baligad, e Peter Co.
In una prima accusa la De Lima è accusata di aver estorto denaro, tra il 2012 ed il 213 insieme ad un responsabile delle prigioni filippine Ragos, per finanziare la propria campagna elettorale per il senato. Chi l’accusa sostiene che avrebbero versato 10 milioni di peso in due occasioni, oltre ad altri pizzetti, alla De Lima attraverso lo stesso Ragos e la sua guardia del corpo Dayan.
Nella seconda accusa la De Lima avrebbe tollerato la diffusione enorme della droga sempre dopo aver estorto altri milioni di peso ad altra gente, tra il maggio 2013 ed il maggio 2015. Per mantenere il controllo del traffico nelle mani di una sola persona, la De Lima lanciò una grande operazione nel carcere di Bilibid apparsa su tutti giornali e media nazionali.
Nle terzo caso, la De Lima avrebbe estorto influenza su un certo Peter Co, arrestato sempre Bilibid, il quale avrebbe dato 30 milioni di peso e quattro automobili attraverso un’altra persona.
L’arresto per traffico di droga non può comportare la libertà condizionata o la cauzione, e questo spiega perché ci siano tre accuse separate e non una sola: più probabilità che almeno un giudice accolga la richiesta di arresto.
La senatrice De Lima che si è dichiarata prima prigioniera politica del regime di Duterte ha detto che non resisterà all’arresto né fuggirà. Secondo lei, è la politica della vendetta del presidente Duterte per la sua forte voce critica contro i 7000 omicidi extragiudiziali e le sue indagini contro le squadre della morte di Davao.
Human Rights Watch ha dichiarato, per bocca di Phelim Kine, che l’arresto della senatrice è un atto di vendetta politica. “La persecuzione della senatrice De Lima è un atto di vendetta politica che toglie le basi del governo della legge nelle Filippine. L’amministrazione Duterte sembra intenta ad usare i tribunali per punire i critici più forti della sua guerra alla droga”
L’amministrazione Duterte ha lanciato “una campagna senza soste di violenza ed intimidazione contro colei che lanciò prima da presidente della Commissione dei diritti umani, e poi da ministro di giustizia, le indagini contro l’esistenza delle squadre della morte di Davao, accusate di aver fatto almeno un migliaio di esecuzioni sommarie. Nel 2012 la CHR trovò indizi possibili nelle indagini e raccomandò l’ufficio dell’Ombudsman di indagare “sulle colpe possibili amministrative e penali” di Duterte in relazione agli omicidi che accadevano nella sua città da sindaco.
“L’accusa penale politicamente mossa contro la De Lima mostra come la guerra alla droga di Duterte minacci non solo migliaia di persone prese come obiettivo, ma l’intero sistema di giustizia penale e il sistema politico.”
HRW chiede ai parlamentari e governi stranieri di fare dei passi per denunciare la negazione di questa amministrazione per i diritti umani.