Hanno promesso sostegno finanziario e promesso di dare una stretta ai paradisi fiscali che tolgono ai governi dei paesi in via di sviluppo di entrate disperatamente ricercate. Tre anni fa, lanciarono la struttura per “una crescita forte, sostenibile e bilanciata”. In Messico si incontreranno con poche cose da mostrare per queste promesse. L’ Indonesia può mostrare a Los Cabos di parlare per le persone lasciate alle spalle dal G20.
Abbiamo un posto importante nell’arena internazionale, abbiamo la quarta popolazione al mondo e la nostra esperienza mostra che ridurre l’ineguaglianza è dentro i poteri dei politici del G20. L’Indonesia ha visto l’importanza degli investimenti in progetti di protezione sociale, per quanto troppo limitati dai freni di bilancio, nell’aiutare a mitigare gli impatti di medio e breve periodo delle crisi economiche regionali e globali tra la gente che vive nella povertà.
Una forte agenda di viluppo al summit messicano del G20 ha bisogno dei paesi in via di sviluppo per lavorare assieme per assicurare che siano ascoltate le nostre voci. La posta è alta. Se le istanze di sviluppo sono spinte ai margini, la crescita economica non sarà sufficiente ad una espansione della povertà per i paesi del G20 ed oltre. L’Indonesia è ben cosciente dei pericoli di una crescita economica che non riesce a raggiungere i più poveri, ed il suo presidente Susilo Bambang Yudhoyono ha detto che “è nell’interesse di tutti i paesi in via di sviluppo avere una crescita economica forte, sostenibile, bilanciata ed inclusiva.”
Il G20 deve forgiare ancora un piano inclusivo per affrontare la povertà, la fame e l’ineguaglianza facendo soldi dalla repressione dell’evasione fiscale, dal miglioramento della trasparenza fiscale, dalla tassazione del settore finanziario e introducendo un prezzo del carbone sulle spedizione marittime internazionali; regolando il denaro assicurando una più affidabile fornitura di alimenti per le persone che disperatamente hanno bisogno tagliando la speculazione eccessiva sui prodotti alimentari, sostenendo un sistema di riserve alimentari di emergenza, tagliando sostegni al biocarburante, fermando l’acquisizione in larga scala nei paesi in via di sviluppo ed investendo in produttori di alimenti in piccola scala; spendendo sulla salute ed educazione pubblica che sono reti vitali che di per sé riducono l’ineguaglianza.
Abbiamo bisogno di un modello di sviluppo più equo e sostenibile nel futuro e una risposta più concertata e dinamica per rispondere alle crisi che ci colpiscono ora.
Aloysius Suratin, The Jakarta Post, Jakarta, Oxfam GB in Indonesia