Un’altra diga a Don Sahong, minaccia il fiume Mekong, il sostentamento alla vita di milioni di persone e l’esistenza stessa della biodiversità
Per generazioni intere gli antenati di Kampei Samneang hanno camminato su una corda sospesa, fatta con le proprie mani che si stende sulle cascate più grandi del Sudest Asiatico.
Per cercare il pesce e nutrire i propri figli sono stati gli unici che hanno mai osato attraversare la linea scivolosa sospesa verso una piccola isola a solo qualche centimetro sulle onde assordanti.
Qui di pesce ce n’è tanto. “Mio padre mi insegnò come farlo. Era un pescatore di talento e mio nonno mi insegnò a far la rete. Ora lo mostro ai miei figli.” dice Kampei mentre siede sul limite delle cascate prima di salire sulla corda sospesa.
Una rete da pesca è tutto ciò che si porta appresso, perché come ci spiega Kampei un altro peso potrebbe farlo cadere nelle rapide veloci sotto di lui. “E’ importante che sia terrorizzato. L’ho attraversato cosi tante volte, ma se perdo la mia paura cadrò dentro e morirò.” ci dice l’uomo di cinquanta anni nei suoi sandali gialli.
Altri pescatori non osano attraversarlo e restano vicini alla riva. Lo ammirano per questa sua audacia, dice Kampei. “Ci sono così tanti pescatori qui che devo andare sulle isole nel mezzo della corrente per prenderne abbastanza.”
Comunque, presto, la costruzione della diga di Don Sahong, alta trenta metri e della potenza di 256 megawatt, la cui costruzione dovrebbe essere completata nel 2018 potrebbe lasciare i pescatori con le reti vuote. Scienziati ed ambientalisti dicono che la diga non colpirà solo l’industria della pesca nel vicinato ma metterà a rischio l’integrità dell’intera parte inferiore del fiume Mekong.
Dopo il Rio delle Amazzoni il Mekong è il secondo fiume al mondo per la sua diversità dei pesci. Nello scorso decennio si sono scoperte mille nuove piante e specie di pesce secondo il World Fish Center. Circa 60 milioni di persone in Thailandia, Laos, Vietnam e Cambogia dipendono dal Mekong per il loro sostentamento secondo il WWF internazionale.
La diga di Don Sahong impedirà ai pesci della migrazione, che rappresentano il 70% di tutto il pesce del Mekong, di risalire e scendere il fiume sul solo canale che permette al pesce di raggiungere la parte superiore del Mekong.” sostiene Ame Trandem, direttrice del programma della regione di International Rivers. La diga che richiederà la rimozione di materiali del letto del fiume pari a 95 mila camions devasterà il pesce ed i delfini della regione, l’industria turistica e il sostentamento per migliaia di pescatori la cui vita è legata al Mekong.
Il direttore esecutivo della ONG Forum Cambodia, Chhit Sam Ath, da tempo lotta contro la costruzione della diga Don Sahong e le altre dighe in programma sul basso Mekong.
“Se si costruisce questa diga avrà un impatto enorme e negativo sulk pesce del bacino meridionale del Mekong. CI attendiamo una grande differenza per la migrazione del pesce e il numero dei pesci perché il flusso del fiume sarà bloccato” dice Chhit Sam Ath.
La compagnia malese incaricata di costruire la diga, Mega First Corporation Berhad, ha negato che ci siano questi problemi affermando che ci sono gli altri canali che i pesci possono usare nella loro migrazione. Il direttore del progetto Yeong Chee Neng ha detto che la diga migliorerà la vita della gente del posto e l’industria della pesca come mostrato da una valutazione di impatto ambientale che però non può condividere con la gente.
“Sarà meglio perché la diga renderà possibile a più pesce di salire e scendere, e questo è stato previsto e provato dai nostri esperti e consulenti.” Spiega Yeong Chee Neng che saranno vietati i metodi tradizionali di pesca e che un nuovo passaggio del pesce sarà costruito per permetter loro di bypassare la diga.
Gli scienziati e gli esperti di pesca comunque sono preoccupati su quello che definiscono la mancanza di prove che il pesce migrerà attraverso i nuovi canali. In una lettera del 2007 34 scienziati delle università di tutto il mondo mettevano in guardia dai danni, risultanti dalla costruzione delle dighe, che “superavano di gran lunga i ritorni netti dal progetto”. Inoltre quello non era nell’interesse migliore della gente del posto.
Secondo la Trandem sono quasi certi l’estinzione della specie a rischio del Delfino dell’Irrawaddy come pure della specie in pericolo critico di estinzione del Pesce gatto gigante del Mekong. La stessa zona delle cascate di Khone Phaphen, una delle maggiori attrazioni turistiche della regione, saranno lasciate con molta meno acqua.
Sebbene la diga di Xayaburi nella parte settentrionale del Laos da 4 milioni di dollari, che è già in via di costruzione e che produrrà 1285 megawatt di elettricità, sia molto più grande, la diga di Son Sahong causerà ancora più danno a causa della sua posizione strategica in un punto critico della migrazione del pesce.
Secondo Ian Baird, professore assistente di geografia della Università Wisconsin Madison che fu uno degli scienziati che stesero la lettera del 2007 e che ha lavorato moltissimo sulla diga di Don Sahong, non sono state esplorate altre possibilità della diga. Secondo il geografo la diga fu pianificata a Hou Sahong negli anni 90 quando i ricercatori non conoscevano ancora del ruolo vitale che il canale gioca per tutto l’ecosistema.
“Una volta che la compagnia malese aveva già investito tanto denaro nella ricerca del progetto e nel preparare i disegni ingegneristici, appresero durante la valutazione di impatto ambientale che il canale era fondamentale per la migrazione dei pesci. Ma comunque non vollero modificare i loro piani a causa del grande investimento già fatto.” dice Ian Baird.
La compagnia malese Mega First era stata la prima a lavorare al progetto della diga più di oto anni fa secondo Chee Neng che dice di non capire le lamentele dei critici.
“Se non sapessimo cosa stiamo facendo non lo faremmo. Non faremmo nulla che non sia buono per la gente. Sono una persona timorata di dio ed a lui devo rispondere”
Per pescatori come Kampei che da generazioni sopravvivono con i modi tradizionali della pesca non sono coscienti dei danni potenziali alla loro vita che la diga potrebbe portare. Nonostante la minaccia della diga Kampei dice di attendersi che i suoi figli seguano le sue orme.
“Se non insegno ai miei figli come pescare, come potranno sostenere le loro famiglie?”
Denise Hruby, Al Jazeera