Questa sentenza di 27 anni di carcere inflitti a Kem Sokha serve a garantire la tranquillità della vittoria elettorale di luglio prossimo ed assicurare un trasferimento di poteri da Hun Sen al figlio Hun Manet.
Kem Sokha è stato condannato per tradimento a 27 anni di carcere e al divieto perpetuo di partecipazione alla vita politica cambogiana dal tribunale di Phnom Penh.

Il capo dell’opposizione cambogiana, che fu arrestato a settembre 2017, ha prima alzato il pugno all’aria e poi salutato con le mani giunte ed il capo chino mentre la polizia lo scortava alla fine del processo durato tre anni con 66 udienze di tribunale.
“Siamo profondamente turbati dalla condanna del rispettato leader Kem Sokha il cui processo costruito su una teoria cospirativa fabbricata è stato un errore della giustizia” ha scritto su Twitter l’ambasciatore USA in Cambogia, mentre la dichiarazione dell’ambasciata dice:
“Negare a Kem Sokha ed altre figure politiche la propria libertà di espressione e associazione mina la costituzione della Cambogia, gli impegni internazionali e i progressi avvenuti per la creazione di una società inclusiva e pluralista”
Sokha ha negato l’accusa di aver cospirato con le potenze straniere per rovesciare il governo, accusa che secondo molti gruppi dei diritti non è mai stata sostenuta da prove credibili. Il tribunale in precedenza ha portato come prova un discorso del 2013 che sosteneva la democrazia in Cambogia.
Per l’avvocato di Kem Sokha Ang Oudom il proprio cliente è innocente:
“Il Verdetto!Per noi non è accettabile perché è un’ingiustizia. Non segue alcuna procedura o principio legale”
La sentenza avrà immediata esecuzione anche se Sokha ha un mese per fare appello e quindi non potrà lasciare la casa, non potrà incontrare stranieri se non con il permesso del tribunale.
“Era ovvio sin dall’inizio che le accuse contro Kem Sokha erano solo un disegno motivato politicamente dal premier cambogiano Hun Sen per mettere da parte il maggior capo dell’opposizione ed eliminare il sistema democratico del paese. Mandare Kem Sokha in carcere non significa solo distruggere il suo partito politico ma cancellare ogni speranza che ci possano essere elezioni generali genuine a luglio” ha detto Phil Robertson di HRW.
Nessun commento invece dall’avvocato del governo Ky Tech.
Il giudice ha detto che Kem Sokha ha commesso il reato di tradimento per la collusione con potenze straniere mai citate per tentare di rovesciare il governo legittimo dal 2013 a settembre 2017 quando fu arrestato.
“La corte ha trovato che l’accusato Kem Sokha ha creato un “potere popolare” con il pretesto di domandare giustizia per le irregolarità delle elezioni per compiere una “rivoluzione di colore” per rovesciare il governo” ha detto il giudice nella lettura del verdetto.
“Su richiesta degli avvocati del governo la corte non ha scritto i nomi né delle potenze straniere né delle agenzie straniere nel verdetto” si legge in un documento senza firma della corte di Phnom Penh pubblicata sul giornale filogovernativo Fresh News. “per mantenere le buone comunicazioni e l’interesse nazionale … con le potenze straniere”
Sokha fu arrestato a settembre 2017 a casa sua nel mezzo della notte a Phnom Penh e subito dopo fu sciolto il suo partito CNRP su sentenza di tribunale, eliminando così il principale partito rivale del CPP alle elezioni del 2018. Il processo fu iniziato a gennaio 2020 quando Kem Sokha era stato spostato agli arresti domiciliari e fu sospeso per l’epidemia di Covid-19.
Le udienze ripresero a gennaio 2022 e l’accusa affermò che la ONG di Sokha Cambodian Center for Human Rights (CCHR) fu creata per servire gli interessi delle potenze straniere. Le audizioni si sono concentrate sui finanziamenti usati per lanciare CCHR di provenienza della americana International Republican Institute.
Varie iniziative delle ONG internazionali sul funzionamento dei processi elettorali ai militanti del CNRP sono state descritte come sforzi per rovesciare il governo con l’aiuto straniero.
“Questa condanna dimostra chiaramente lo scopo politico di impedire ad un oppositore di partecipare di nuovo alle elezioni che in via di principio devono essere libere ed eque” ha detto Chak Sopheap di CCHR.
Scrive il direttore del The Diplomat Sebastian Strangio
“Il verdetto di oggi getta un’ombra sulle elezioni che si terranno a luglio prossimo, dopo un recente restringimento di quello che resta dello spazio politico cambogiano. Hun Sen in un discorso di gennaio ha dato il la quando ha avvisato i pochi oppositori politici rimasti che chiunque accusi il suo partito di frodi nelle prossime elezioni potrebbero vedere o un’azione legale o un attacco violento. ‘Ci sono solo due opzioni: una è la via legale, l’altra è l’uso del manganello … Cosa volete?’ ha detto. ‘Sia che finite in tribunale o meno porterò la gente del CPP alle dimostrazioni per riempirvi di botte’”
Questa sentenza, che giunge dopo la chiusura del giornale VOD, serve a garantire la tranquillità della vittoria elettorale di luglio prossimo per assicurare un trasferimento di poteri da Hun Sen al figlio Hun Manet.