L’ultimo attacco nel distretto Betong di Yala, che le autorità credevano sarebbe rimasto immune dalla violenza, dimostra che non si possono ignorare i separatisti.
Attendetevelo quando meno ve lo aspettate, sembra essere il messaggio dei militanti separatisti per le autorità, quando hanno lanciato un attacco in grande stile nel distretto di Betong a Yala lo scorso venerdì.
Fino a questo incidente che ha reclamato la vita di tre persone infliggendo ferite su altri 30, Betong era rimasta immune dall’ondata dell’insorgenza che, di fatto scoppiò, nel 2001 senza però essere riconosciuta fino al 4 gennaio del 2004. Le autorità si svegliarono quando nel 2004 i militanti attaccarono un battaglione dell’esercito e rubarono oltre 300 armi. Questo fu il momento in cui le autorità non potettero più negare il significato politico dell’attacco.
L’attacco a Betong giunse sette mesi dopo che gli insorti avevano espanso il loro raggio di azione per includere il distretto di Sadao di Songkla. A dicembre 2013 sono stati eseguiti a Sadao tre attacchi con bombe in un sol giorno; due distretti di polizia furono colpiti con una motobomba ed una autobomba scoppiò nel cuore del distretto a luci rosse di Dan Nok.
Ma quello che scosse ancor di più gli ufficiali della sicurezza fu una bomba con un raggio di 500 metri che fu scoperta nel recinto di un distretto di polizia di Phuket nello stesso giorno del dicembre 2013. La bomba nascosta in un veicolo rubato era innescata e pronta a scoppiare, se non per il fatto che l’esecutore si era dimenticato di accendere l’interruttore ed armarlo. L’idea era di dimostrare alle autorità di cosa erano capaci gli insorti, secondo una fonte in esilio del BRN-C.
Se non altro, i fatti di Sadao e Betong hanno mandato un chiaro messaggio all’apparato ella sicurezza che i separatisti stavano allargando il raggio della loro violenza verso nuovi territori e che avrebbero continuato a screditare le autorità e rendere l’area quanto più ingovernabile possibile.
I due fatti hanno anche sconfessato il credo convenzionale tra gli ufficiali della sicurezza che Sadao sarebbe rimasta immune dalla violenza poiché serviva come rotta di transito per i separatisti che entravano ed uscivano dalla Thailandia lungo questa rotta attraverso il mare delle Andamane.
La stessa gente credeva che Betong sarebbe stata immune dalla violenza a causa della logistica. C’è solo una strada che porta questo paese di frontiera e ci sono pochissimi posti dove correre a nascondersi.
L’attacco di Betong, come quello di Sadao a dicembre, ha distrutto questa tesi, mentre i separatisti hanno provato di poter raggiungere luoghi ben al di là della loro re tradizionale. Ora se potranno sostenere le loro operazioni in questi nuovi territori resta ancora da vedere.
Al pari degli altri attacchi simultanei nei negozi 7Eleven e nelle stazioni di benzina a Pattani, l’attacco di Betong ebbe anche un piccolo avviso per minimizzare la perdita di vite umane. L’avviso giunse sotto forma di una bomba molto più piccola.
Prima degli attacchi a Pattani, il responsabile si precipitò verso una moto in attesa dopo aver parcheggiato un’altra motocicletta piena di esplosivo vicino ad una colonnina di carburante nella stazione di servizio. Movimenti ovvi simili furono fatti vicino ad un negozio. Dopo dieci anni di violenza ininterrotta i residenti sanno come leggere questi segnali e scappare.
Eppure questi atti dei separatisti, di minimizzare la perdita di vite umane, è raramente pubblicizzata poiché le autorità non fanno differenza tra le vittime, che siano vittime occasionali oppure obiettivi specifici, dal momento che preferiscono demonizzare i separatisti piuttosto che mettere nella giusta prospettiva il conflitto e la violenza.
L’insorgenza ha spostato il teatro della violenza dalle aree remote alle aree urbane e di alto profilo, rendendo così le vittime civili quasi impossibili. Cionondimeno la questione dei danni collaterali continua ad essere un argomento all’interno del movimento.
Il fatto stesso che il BRN ed il movimento dell’insorgenza si pongano questo problema è un segno positivo, perché suggerisce che la valutazione di un attacco in grande stile non va fatta necessariamente sulla conta dei corpi, quanto sul discredito lanciato alle autorità.
Il chiaro autocontrollo da parte dei separatisti suggerisce anche che, nonostante la brutalità, che i media spesso enfatizzano, ci sia spazio per il compromesso.
Naturalmente ci sono stati attacchi contro civili innocenti, tra i quali donne e bambini. A tal riguardo l’insorgenza e gli ufficiali della sicurezza sostengono che si tratta di interventi di vendetta, dente per dente, che di solito emergono quando una delle parti viola uno dei codici sul terreno non scritti.
Si comprende che l’uccisione di personalità religiose musulmane è fondamentalmente proibito, indipendentemente dai suoi legami coi separatisti, come pure l’omicidio di monaci buddisti innocenti, di donne e bambini.
Entrambi il governo ed i separatisti dicono che un problema crescente è dato da “predoni”, figure influenti, sindacato el crimine, contrabbandieri, ttrafficanti di droga ed altri che hanno qualcosa contro le autorità.
Un modo di sradicare questi guastatori è che le due parti, BRN e Sicurezza, di formare una stanza di compensazione, di cui le parti riconoscono i benefici ma che è ancora un territorio inesplorato.
Nel passato la comunicazione tra ufficiali del governo locale e militanti era stato incanalato o attraverso genitori dei combattenti o da persone fidate per entrambi, come l’imam del villaggio, su base decisa caso per caso.
Una camera di compensazione d’altro canto comprenderebbe persone di entrambi gli schieramenti che hanno uno sguardo a vista di uccello sul conflitto. Il progetto dovrebbe avere la benedizione dei capi di entrambi gli schieramenti prima che il forum proceda verso qualcosa di sempre più grande. Questo comporterebbe anche più negoziazione.
La parte difficile, sembra, è fare il primo passo. Finora non si è trovato nessun interlocutore. Gli Ulema che hanno pensato di accettare questo ruolo dicono di non fidarsi di nessuna delle due parti nel mantenimento della parola. D’altra parte l’atmosfera non favorisce questa iniziativa poiché ci sarà sempre qualcuno lì fuori che è in disaccordo con questa iniziativa e preferiscono usare il metodo antico, i proiettili, per sistemare questioni antiche.
Don Pathan (www.pataniforum.com), nationmultimedia