In questa settimana si avrà il passaggio di scettro al comando dell’esercito reale thailandese tra il generale Prayuth in pensione da generale ed il generale suo fido Udomdej Sitabutr.
Formalmente sarà quindi un governo presieduto da un civile, anche se non cambierà comunque nulla nella sostanza. Nello stesso tempo Prayuth manterrà la presidenza della giunta NCPO e il premierato, oltre ad una serie lunga di posti nei vari consigli di amministrazione delle industrie di stato e presidenze di commissione.
Va detto che, insieme a questo cambio al comando, ci saranno moltissime nomine di generali nuovi da fare impallidire il numero di alti ufficiali di tutto l’esercito americano. Ci saranno 1092 nuovi generali su una totale di 550 mila persone. L’esercito americano che conta oltre 2 milioni di soldati ne ha poco meno di 700.
Mentre si ha questo cambio ai vertici, alla base continuano le misure di indottrinamento, chiamate di riconciliazione, per riportare pace e felicità nelle zone che erano roccaforte del Partito di Thaksin.
Si legge su Isanrecord.com di quanto promosso su un gruppo di sessanta magliette rosse.
“Nella sala di un tempio sono radunate 60 magliette rosse che osservano un’immagine proiettata su uno schermo, una candela. Una soldatessa ha chiesto a tutti di chiudere gli occhi, di stare seduti in silenzio e meditare mentre legge ad alta voce.
Come mai che siamo riusciti a mantenere la nostra nazione libera dai colonizzatori? Perché il re ha protetto la nazione. Se qualunque estraneo viene a distruggere la nostra nazione lotteremo fino alla morte. Abbiamo bisogno di proteggere la nostra nazione e di amarci l’un l’altro come paese unito.
Dopo una breve meditazione un gruppo di soldati porta gli abitanti in una danza sincronizzata declamando i nomi dei frutti e ondeggiando le proprie anche.
Queste sono le attività, parte di un addestramento condotto di recente nel nordest thailandese, Isaan, per tre giorni.”
Lo scopo di questo addestramento è di dissolvere la tensione politica che è la ragione per cui hanno lanciato il golpe. Gli abitanti però ricordano che i problemi economici che ora si trovano d’avanti non sono stati toccati come pure la discussione sulla divisione politica.
Questi eventi iniziano la mattina con l’alzabandiera e l’inno nazionale, prosegue con letture che si soffermano sull’importanza della monarchia per finire la sera con partite di calcio e proiezione di film nazionalisti. Gli eventi sono stati organizzati dall’ISOC e avrebbero avuto una percentuale di successo del 80%. Se qualcuno avesse avuto l’intraprendenza o sfacciataggine di fare una domanda, si sarebbero beccati l’intervento un’altra volta.
“Gli abitanti e i capi della comunità hanno detto che il fatto non ha toccato le loro preoccupazioni.
“Tutti vogliamo la democrazia e non ci sarà democrazia che risulti da un golpe. Nessun governo uscito dal golpe ha mai governato democraticamente.
Così dice qualcuno tra gli abitanti dopo che il programma di riconciliazione è terminato. I rappresentanti dei villaggi che erano presenti all’evento dicono che nessuno si sente libero più di esprimere le proprie opinioni.
Sono spariti tutti i poster, le bandiere, le magliette rosse ma questo non vuol dire che abbiano i cittadini abbandonato la fedeltà al gruppo in favore della democrazia…..
Questi eventi non hanno risposto alle domande degli abitanti sulla nuova posizione del governo sui programmi di sussidio e le politiche sociali che per gli abitanti sono fondamentali per la riconciliazione.”
Il prezzo del riso e degli altri raccolti sono una cosa fondamentale per dare ai contadini la liquidità necessaria. I soldati su questo punto hanno citato la nozione di economia sufficiente, cioè di accontentarsi di cosa si ha, mentre i contadini ora si trovano di fronte ad un prezzo del riso che risulta appena sufficiente a ripagarli delle spese.
“Non vediamo alcuna trasparenza nel modo in cui i militari governano e non c’è modo di poter vedere quello che il governo fa, dice un capo della comunità che allo stesso tempo non si azzarda a parlare ed esprimere la sua opposizione al golpe”
Su un piano totalmente diverso vi è la questione dei diritti umani sui quali la giunta di Prayuth è sotto osservazione nel mondo. Il giornale Phuketwan riporta la storia di alcuni rifugiati birmani approdati sull’isola di Phuket.
E’ la storia di 37 persone con donne e bambini che sono stati intercettati vicino Phuket ed arrestati come immigrati clandestini, compreso i dieci bambini che sarebbero dovuti essere inviati ai centri di accoglienza più vicini ai loro genitori.
La polizia locale invece di fare appello al ministro del welfare li ha inviati davanti al tribunale che li ha condannati a pagare una somma di un centinaio di euro oppure a 20 giorni di carcere. Persino chi aveva segni di percosse è stato inviato in carcere.
Nell’isola di Phang Nga invece c’è qualcuno che sta provando ad affrontare questa questione più seriamente per provare a fermare il traffico umano nell’area che ha portato gli USA ad abbassare il rating del paese al livello più basso. Nel passato ci sono stati numerosi rapporti internazionali che legavano alcune autorità thailandesi al traffico umano proprio in quest’area delle Andamane che è anche un’area fortemente a vocazione turistica.
“Il direttore del distretto di Takuapa, Manit Pakpean è tra chi ha deciso di riportare in alto la Thailandia dal terzo livello con l’arresto dei trafficanti e il salvataggio delle vittime.
‘Ho chiesto ai capi villaggio di farmi sapere immediatamente se venivano a sapere di trafficanti. Dobbiamo fermarli.’ Una soffiata ha portato Manit ed il suo gruppo a fermare due pulmini con 37 persone che poi furono tenute fino a tardi negli uffici del consiglio. Dal loro interrogatorio per mezzo di personale del ministero si è saputo che ‘avevano comprato un biglietto per la Malesia’ per andare a lavorare.
Sulla barca però con le violenze che iniziano apprendono che si trovano nelle mani dei trafficanti. Una volta consegnati alla polizia il personale del ministero è tagliato fuori.
La polizia dice di non considerarli come vittime del traffico perché avevano acconsentito a fare il viaggio. Nel frattempo due thailandesi che conducevano i pulmini confessano di essere stati pagati un centinaio di euro per portarli dal confine birmano a Sadao, nella provincia i Songkla, vicino alla frontiera malese, che è rinomata ormai per essere sede di campi clandestini nella giungla. Per gli autisti era il secondo incarico che ricevevano, per telefono.”
L’articolo, scritto da Morison e Sidasathian che sono accusati di aver diffamato la marina thailandese per aver tradotto un articolo della Reuters sulla questione, continua spiegando che il procedimento normale sarebbe dovuto essere l’invio dei bambini ai centri di accoglienza familiari a Phang Nga. Inviandoli in prigione li allontanano ancor di più dai familiari lasciandoli a contatto con molti ragazzi thailandesi accusati di svariati crimini senza neanche conoscere la lingua.
Con questi modi di fare della polizia e dei tribunali, le promesse del governo di affrontare la questione del traffico clandestino e del coinvolgimento delle persone corrotte nella polizia e organi di sicurezza si va a far benedire.
Phuketwan cita anche il caso di un poliziotto che lo scorso anno aveva fatto l’autista di un mezzo dei trafficanti che trasportavano donne e bambini Rohingya a Phang Nga. Una donna era stata violentata. Il giornale dice: “Phuketwan non è riuscito a trovare alcuna traccia di un caso giudiziario contro un poliziotto di Phang Nga accusato di aver aiutato un trafficante a sequestrare varie donne e bambini Rohingya”
La Parata segna la transizione di Prayuth da militare a civile, Reuters, Amy Sawitta Lefevre
Il Primo ministro thailandese e capo dell’esercito. Prayuth Chanocha, questa settimana fa il passaggio delle consegne del comando ad un alleato fidato e si incammina nella politica civile come capo del governo che presto dovrà affrontare la pressione per invertire la tendenza di un’economia che arranca.
Prayut ha presieduto una parata grandiosa che segna il suo ritiro da comandante dell’esercito reale thailandese. Resterà capo della giunta, NCPO, e la presa dei militari sul potere resterà rigida.
Il suo sostituto come capo dell’esercito, Udomdej Sitaburt, è un forte amico e la sua nomina segna il dominio di una fazione dell’esercito, a cui entrambi appartengono, conosciuta come Tigri dell’Est, un gruppo di accessi monarchici conosciuti per la loro forte rivalità verso Thaksin Shinawatra.
Eppure il pensionamento obbligatorio fa sorgere la possibilità che la sua influenza possa iniziare a recedere specialmente se si dovesse allontanare dal suo successore.
“I militari chiaramente mantengono il controllo, ma da pensionato Prayuth non avrà la stessa catena di comando e quindi cambia la dinamica della giunta.” dice Gothom Arya della Mahidol University.
“Per ora c’è una parvenza di unità nei militari ma nel passato ci sono state divisioni e si potrebbe vedere qualche perdita di uniformità su alcune questioni che potrebbe influenzare la stabilità del governo.”…..
Il generale dal parlare diretto, conosciuto per le sue gaffe con i giornalisti, ha già fatto passi che i militanti democratici dicono diretti a cementare il comando del potere monarchico di Bangkok contro la sfida senza precedenti da parte del populista Thaksin….
Prayuth ha nominato un governo pieno di figure militari e oltre la metà dei membri del parlamento sono militari in servizio o pensionati e ufficiali di polizia.
La giunta venerdì ha approvato una delibera del parlamento per stendere le riforme e approvare una nuova costituzione, passi importanti per l’elezione generale prevista per ottobre 2015. I sostenitori di Thaksin temono che le riforme saranno mirate a porre fine alle vittorie elettorali di Thaksin.
Ma forse a preoccupare Prayuth saranno forse i problemi economici della Thailandia. Ad agosto le esportazioni sono calate della percentuale maggiore dall’ultima alluvione disastrosa del 2011 confermando che il motore economico non funziona.
Le esportazioni rappresentano oltre il 60% dell’economia thailandese che la banca centrale thailandese prevede non crescere affatto, nelle esportazioni per quest’anno, contro una previsione iniziale del 3%.
Altri dati indicano che mentre le esportazioni arrancano un altro indicatore chiave de motore della crescita, i consumi interni, non vanno bene. Secondo gli economisti i consumi si stanno riprendendo solo modestamente, dopo la fine delle proteste di strada e la presa del potere a maggio.
“Sembra che la ripresa è molto più lenta di quanto preventivata” dice un analista della Tisco Securities…. Thaksin che vive in esilio dal 2008 per evitare il carcere per corruzione ha detto ai suoi sostenitori di essere pazienti.