Come già detto in un altro articolo, mentre a livello internazionale il governo di Najib sfoggia il volto tollerante dell’Islam, sul piano interno la situazione è esattamente opposta e il governo usa gli strumenti più beceri per controllare l’opposizione.
Uno degli ultimi eventi è la messa al bando di Sisters in Islam che persino l’ex premier Mahatir ha considerato errato.
Per fortuna c’è tanta gente che ha un altro concetto della religione e del suo uso politico. Di questo si vuol qui dare conto con il prossimo articolo tradotto da MalaysianInsider
Negara Ku O riprendiamoci la Malesia
Il nuovo movimento Negara Ku è stato fondato per portare avanti, con un percorso nazionale che inizia a Malacca oggi, l’agenda di «Ridatemi la Malesia» per restituire la razionalità, una discussione aperta e civile, moderazione e armonia alla Malesia.
«Restituitemi il mio Paese» mira a riprendersi la Malesia dal razzismo e l’estremismo, e fornire una piattaforma per dibattiti salutari persino su questioni controverse come la decisione recente del tribunale sulla legge della Sharia dello stato Negri Sembilan sui transgender.
Il fondatore del movimento, Zaid Kamaruddin, ha detto che, oltre che discutere delle stesse questioni, vogliono promuovere un clima dove i malesi possano discutere argomenti senza diventare troppo emotivi. Lo scopo è anche di presentare il fatto che tutt le differenze si possono discutere avendo come riferimento la costituzione.
La carovana proposta non è solo di promozione del movimento ma di attirare tutti gli altri gruppi della società civile che vogliono promuovere delle relazioni buone tra le comunità. Anni prima di Negara Ku, fu lanciato il concetto di 1Malaysia proprio dal primo ministro Najib Razak quando salì al governo nel 2009, ma quello slogano si è da allora spento.
«Sosteniamo tutti gli sforzi che promuovano la riunificazione dei malesi affinché possano esprimere quello che vogliono» ha detto Zaid.
Questo è estremamente importante a causa della retorica estremistica sulla razza, la religione e le questioni sociali che Negara Ku sente di dover contrastare con l’affermazione della moderazione, della pace e dell’armonia.
Usando la decisione della corte sul caso dei transgender di Negri Sembilan, Zaid ha detto che c’era preoccupazione sul modo che la gente ha percepito la decisione.
«Nel discutere questioni così, dobbiamo guardare a quello che dice la costituzione e poter assumere le differenze di opinioni in modo civile senza diventare troppo emotivi» ha aggiunto Zaid. Il sette novembre la corte ha dichiarato incostituzionale un articolo della Sharia dello stato Negri Sembilan che ritiene reato che un maschio musulmano si vesta e atteggi da donna. I tre che hanno fatto appello erano tre donne transgender che hanno vissuto trattamenti umilianti e l’arresto varie volte per aver violato l’articolo 337 della Sharia.
Le reazioni al verdetto hanno costeggiato l’istigazione alla violenza, come ha dichiarato il gruppo Lawyers for Liberty.
In alcune reazioni si definivano i transgender dei «cancri della società», persone che sfidavano la legge di dio, oltre a chi voleva lanciare la Jihad contro i transgender. I protagonisti di queste reazioni erano figure religiose influenti, gruppi del Ulama Council e qualcuno del PAS, il partito islamico dell’opposizione.
La carovana, che attraverserà sette stati, includerà il politico del PAS Mujadin Yusuf Rawa, Al-Mustaqeem M. Radui, coordinatore del Lingkaran Islam Tradisional e Zaid.
Mujahid è una figura importante nei dialogi tra fedi religiose ed ha partecipato a forum con rappresentanti di altre religioni, visita chiese e alza la voce a favore delle altre fedi.
La carovana vuole riportare in luce l’essenza della Malesia come stato che si è formato sull’uguaglianza, il laicismo, diritti fondamentali garantiti ed uno stato prosperoso dove ognuno si possa sentire a casa propria.
Ma sono attributi minacciati oggi, dice Zaid, e se non si fa nulla, forse i Malesi non riconosceranno più il loro paese.
«Se ci manteniamo calmi mentre parti insensibili continuano a diffondere razzismo ed intolleranza tra di noi, è un’indicazione che i discorsi di odio ed il razzismo sono accettabili. Non lo sono e questo deve essere detto chiaramente» ha detto Zaid.
Mentre la carovana di quest’anno toccherà la costa occidentale, si vuole che la carovana il prossimo anno si diriga negli stati orientali.
Megara Ku mira a riportare tutti i malesi di tutti gli strati sociali a contrastare gli sviluppi negativi che minacciato il tessuto sociale del paese sulla base della Costituzione Federale, dell’Accordo Della Malesia e il Rukunegara.
Sono oltre 60 i gruppi della società civile e si sono impegnati tanti esponenti come Ambiga Sreenevasan di Bersih, il poeta Samad Said e Tan Sri Simon Sipaun della Commissione dei diritti umani malese.
E’ Negara Ku un’iniziativa di cittadini che non sanno stare a guardare quando vedono i capi del paese lasciar libere certe fazioni di distruggere il paese, ha detto Ambiga.