I cablogrammi di Wikileaks in Thailandia e nel Sud Est Asiatico hanno agitato il panorama politico e mettono in subbuglio la democrazia
I cablogrammi di Wikileaks sono molto attesi anche nell’Asia del Sudest dove stanno facendo le loro prime rivelazioni, e stanno mettendo un po’ in subbuglio la diplomazia.
Si segnalano forti attriti tra Singapore e la Malesia, come pure critiche forti del Ministro Mentore di Singapore nei confronti della Giunta Birmana, giudicata stupida ed incapace di nutrire la sua gente nonostante le grandi risorse naturali; si annotano anche l’incapacità cinese di correggere i suoi protegè coreani e birmani, ed altro ancora uscirà fuori.
Per la Thailandia il Guardian Inglese ha pubblicato un articolo sui resoconti americani di incontri con le massime autorità thailandesi, Prem, Siddhi e Anand, i consiglieri privati del Re. Ne diamo la traduzione completa ed i collegamenti relativi.
I dirigenti thailandesi nutrono seri dubbi sulla capacità del principe reale di divenire re a causa della sua reputazione di donnaiolo e dei legami con il già primo ministro in esilio, Thaksin Shinawatra, stando ai fugati cablogrammi diplomatici statunitensi. Tre membri anziani del potente consiglio del Re, un gruppo di consiglieri nominati dal Re, rendono chiara la loro preferenza per un’alternativa al Principe Maha Vajiralongkorn, che è ritenuto una responsabilità politica a causa delle sue scappatelle extraconiugali in tante nazioni europee.
Il problema della successione è pressante col Re Bhumibol Adulyadei che ha compiuto 83 anni questo mese e che si trova in uno stato di salute precario. Riverito dalla maggioranza dei Thailandesi, è una delle poche figure che unificano una nazione profondamente divisa tra una elite urbana e i poveri delle campagne.
La grande paura delle autorità è che con una figura di discordia del principe come futuro re, qualunque turbolenza politica futura potrebbe dividere la Thailandia in due. Le Forze Armate e la Polizia dipendono dalla fedeltà alla corona per mantenere un controllo e senza di cui la loro autorità sarebbe fortemente indebolita.
La Thailandia ha vissuto il momento peggiore di violenza della sua storia contemporanea, con novanta persone morte, quando i manifestanti in sostegno di Thaksin Shinawatra, esiliato primo ministro dopo il golpe del settembre 2006, chiedevano la dissoluzione del Parlamento e nuove elezioni. Rimane ancora in forza lo stato di emergenza imposto in quei giorni.
Il cablogramma, scritto dall’ambasciatore Eric John, a gennaio,testimonia la sua conversazione col generale Prem Tinsulanonda, il capo del Consiglio del Re e già primo ministro, con Anand Panyachun anche esso primo ministro, e il capo dell’aviazione Siddhi Savetsila.
“Tutti e tre hanno avuto commenti alquanto negativi del Principe Vajiralongkorn” si legge nel cablogramma “Mentre affermano che il principe ereditario diventerà Re, sia Siddhi che Anand lasciavano intendere che la nazione starebbe molto meglio se si potessero trovare altre soluzioni. Siddhi ha espresso la preferenza per la principessa Siridhorn; Anand ha suggerito che solo il Re è nella posizione di cambiare la successione, riconoscendo però solo una remota possibilità.
Ci sono ripetuti riferimenti alle avventure private del principe. Quando l’Ambasciatore americano ha chiesto dove fosse il principe, Prem dice: ‘Sapete la sua vita sociale, il suo modo di essere’ che l’ambasciatore dice che è “un riferimento presunto alla preferenza di Vajiralongkorn a passare il tempo in una località vicino Monaco con la sua principale concubina, piuttosto che in Thailandia con la moglie ed il figlio.”
L’ambasciatore trasmette anche le osservazioni di Siddhi sui flirts del principe Secondo il cablogramma: “Siddhi, in modo simile, notava che il Principe Ereditario di frequente sgusciava via dalla Thailandia e che le informazioni sull’affare con la sua amante ed hostess erano sui siti web; si lamentava anche di come il suo vecchio aiutante ed ora ambasciatore a Monaco fosse spesso costretto a lasciare Berlino per Monaco per ricevere Vajiralongkorn.
Indipendentemente dalle loro preoccupazioni sul comportamento del principe, i membri del consiglio esprimevano il loro malessere per i suoi legami con la figura del già primo ministro in esilio, Taksin… Thaksin passa la maggior parte del tempo a Dubai in un esilio autoimposto.
“Prem ha ammesso che il Principe Ereditario Vajiralongkorn probabilmente intrattiene qualche rapporto con il già primo ministro in esilio Taksin, ‘visitandolo di volta in volta’. Prem, a cui chiaramente non piace nessuno dei due, ha messo in guardia Taksin del rischio di rimanere deluso nel caso pensasse che il principe ereditario, in un futuro, avrebbe agito da amico o sostenitore solo a causa del suo aiuto economico ..’non gode di quella specie di relazione’ “
In un cablogramma, Anand attribuisce parte della cattiva salute del Re a Taksin, che per un certo tempo ha agito come consigliere economico del governo Cambogiano. Il re in gennaio era all’ospedale facendo esercizi per trenta minuti al giorno con un fisioterapista per fargli riacquistare forza e peso.
Nonostante la loro riservatezza sul principe ereditario, gli interlocutori di John parevano rassegnati al suo divenire re.
“Anand diceva di aver sempre creduto che il Principe sarebbe succeduto al padre secondo la legge. Comunque ci sarebbero potuti essere delle complicazioni, se Vajiralongkorn si dimostrava incapace a stare fuori della politica, o di evitare transazioni economiche imbarazzanti …Il punto di vista unanime tra molti Thai era che il Principe non avrebbe potuto né smettere o era incapace, all’età di 57 anni, di correggere il suo comportamento” si legge nel cablogramma
“Dopo un’altra pausa, Anand ha aggiunto che davvero qualcuno dovrebbe porre la questione al Re, prima di aggiungere con rammarico che non c’era nessuno che potrebbe porre un così delicato problema. (nota: è implicito il bisogno di una alternativa a Vajiralongkorn”
Della successione reale si parla in un altro cablogramma di Wikileaks in Thailandia di Eric John nell’ottobre 2008. Questo messaggio confidenziale testimonia delle lamentele di Samak Sundaravej, un primo ministro, secondo cui la regina Sirikit incoraggiò il golpe che cacciò Thaksin.
L’ambasciatore scrive: “Disdegnava la regina Sirikit sostenendo che lei era la responsabile per il colpo di stato del 2006 come pure per gli attuali disordini generati dalle proteste del PAD (magliette gialle). Secondo la sua opinione, la regina operava attraverso il presidente del consiglio del Re Prem che , unitamente ad altri che si presentavano come realisti, lavoravano insieme al PAD e altri agitatori. Citando i propri incontri regolari col Re Bhumibol, Samak che li piuttosto che i suoi oppositori, erano sinceramente legati al re e godevano del sostegno del re.”
Cosa costituisce un insulto di lesa maestà?
La monarchia Thailandese è protetta dalle leggi nazionali di lesa maestà rendendo l’insulto alla monarchia un fatto penale. Secondo l’articolo 112, chiunque può denunciare una persona che si considera aver diffamato la monarchia. Quello che manca dalla legge, comunque, è una definizione di quale azioni costituiscono una diffamazione o insulto. Né il re né alcuno dei membri della famiglia reale hanno mai denunciato qualcuno secondo questa legge.
Nel 2005 il Re Bhumibol incoraggiò la critica: “Non ho paura se le critiche affrontano i miei errori, perché allora lo so.” Dopo aggiunse: “Ma il re può sbagliare”.
Sin dal 2005, la legge di lesa maestà è sempre più usata, per i politici, giornalisti e attivisti.”
Nel marzo del 2007 un cittadino svizzero, Oliver Jufe, indagato per lesa maestà ebbe una sentenza di dieci anni di carcere per aver imbrattato, ubriaco, con dei graffiti il ritratto del re. Fu perdonato e poi allontanato dalla nazione.
Nel 2008 Jonathan Head, corrispondente della BBC per il sudest asiatico, fu accusato di lesa maestà da un colonnello della polizia, Watanasak Mungijakarndee per il suo lavoro di reporter tra il 2006 e 2008 che, a detta di Watanasak, avrebbe danneggiato ed insultato la monarchia”. La BBC rigettò le accuse come prive di basi.
In giugno il governo Thailandese, che ha rimosso dal web migliaia di pagine e siti negli anni recenti con le accuse di insulti alla famiglia reale, ha approvato la creazione di una agenzia anticrimine online che perseguirà chiunque violi la legge di lesa maestà online.