La successiva discussione mira ad assicurare il contributo di tutte le parti che potranno suggerire i propri emendamenti al CDC per arrivare a settembre alla stesura definitiva e all’approvazione.
Mentre da alcune parti si chiede un referendum di approvazione, alcuni membri importanti della commissione temono che questa bozza non potrebbe mai passare il giudizio popolare. Il referendum è una cosa profondamente remota visto che il governo non vuole vedere il ripetersi della violenza politica. L’unica possibilità sarebbe di sottoporre solo alcune parti.
Pubblichiamo una traduzione di Asia Sentinel sulla nuova bozza di costituzione.
Le parti della nuova costituzione thailandese che si leggono su Internet presentano una carta designate ad assicurare che qualunque elezione, se ce ne dovesse essere una subito, sia strettamente controllata dai militari e dalla rete monarchica di Bangkok e che non sarà la maggioranza degli elettori a determinare la propria rappresentanza.
Come largamente atteso è che questo sembri significare che si è concluso l’ultimissimo esperimento con la democrazia della Thailandia. Cominciò nel 2001 con l’elevazione del multimiliardario delle telecomunicazioni Thaksin Shinawatra a primo ministro e terminò con il golpe che ha deposto sua sorella Yingluck da capo del governo lo scorso maggio. Resta da vedere per quanto tempo durerà.
Il socialista oppositore radicale della giunta Giles Ji Ungpakorn, che vive in esilio a Londra, ha definito il documento “la costituzione eggiore possibile redatta in Thailandia. Ci si dovrebbe opporre ad essa”.
L’ascesa di Thaksin nel 2001 portò all’approvazione di un vasto insieme di politiche sociali che includevano una politica sanitaria, prestiti a basso costo e sistemi di impresa di comunità a beneficio di poveri delle campagne e dei senza classe delle città, politiche che lo hanno reso enormemente popolare. Nel contempo egli divenne sempre più autocratico e la sua amministrazione fu considerata sempre più corrotta. Quelle politiche sociali assicurarono la sua rielezione fino a quando un golpe nel 2006 lo cacciò dal potere. Alla fine u costretto ad andare in esilio per scappare ad accuse di corruzione. Ciononostante governi a lui fedeli gli hanno permesso di gestire il paese stando in esilio.
Mentre la nuova costituzione obbliga alla riforma dell’assistenza sanitaria e dell’istruzione, tra le tante cose, è scritta in modo da assicurare che nessuno degli alleati di Thaksin prenda mai più parte al processo politico. Quelli arrestati o messi al bando dalla politica attiva non potranno a vita partecipare alla vita politica attiva secondo l’articolo 11. Quasi tutti quelli arrestati nel golpe e nelle successive repressioni nel 2014 erano membri del Puea Thai o dei suoi alleati dei partiti legati a Thaksin.
“Sin dal golpe, ho sostenuto che questo golpe sarà differente dai precedenti” dice un uomo di affari “Prayuth è i suo uomo, ed è un grande figlio di puttana. Mi era chiaro che avrebbe assicurato che la politica thai da ora in poi è un gioco fortemente controllato, con una facciata democratica che maschera il governo semiautoritario, e Prayuth, in un modo o nell’altro, è parte del gioco per un po’ di tempo che verrà. Non intende lasciare il potere fino a ben oltre la successione reale. Sente che è la sua missione preservare l’ordine e la stabilità nella nazione mentre attraversa gli anni della successione”.
Il nuovo documento, che consiste di 50 mila parole e 315 articoli, è previsto che sia votato e ratificato a settembre dalla legislatura dominata dai militari messa in atto da Prayuth, rimpiazzando la carta costituzionale che fu annullata a maggio scorso. Mentre si parla di un referendum pubblico, è estremamente improbabile dal momento che le forze rurali di Thaksin a nord e nel nordest probabilmente la respingerebbero. Sarà la ventesima costituzione da essere approvata sin dal 1932.
Oltre a riportare i sostenitori d Thaksin nella loro dimensione rurale, la costituzione è destinata a strangolare quella specie di macchina politica che Thaksin ha costruito. Persino Abhisit Vejjajiiva, il premier del Partito Democratico che tacitamente sostenne il golpe lamenta che la nuova costituzione riporterebbe il paese indietro di 30 anni.
Abhisit dice essenzialmente la nuova costituzione rappresenta un ritorno alla semidemocrazia che dominò il paese con Prem Tinsulanonda come premier che giunse al potere nel 1980 e governò fino al 1988 prima di diventare capo del Consiglio della Corona, dove resta ancora. Sembra designata a legittimare l’intervento dei militari nella politica e li esenta dalla procedura penale se dovesse giungere al potere un governo civile in qualche volta al potere. Come è accaduto sin dal primo golpe dal 1932, sia apertamente che in modo nascosto, i militari domineranno il processo politico.
Tra l’altro, permette a un membro non eletto del parlamento di diventare primo ministro, un passo indetro rispetto alla costituzione del popolo del 1997 che richiedeva che solo un parlamentare eletto potesse dventare premier. Fu una delle maggiori richieste fatta dai movimenti democratici degli anni 80 e 90, ed era mirata a prevenire l’interferenza dei militari nella politica. L’inclusione di questa clausola nella costituzione del 1997 fu considerata uno dei grandi passi avanti nella democratizzazione del paese.
Il senato nominato, dominato dai militari, deve garantire più influenza, dando loro il potere di proporre la legislatura e di indagare sui profili dei ministri del governo nominato, prima che il primo ministro sottoponga la lista per l’approvazione reale come pure l’esame delle credenziali di tutti i responsabili delle organizzazioni governative e pubblicarne i dettagli.
Fu un tentativo di convertire il Senato ad un corpo elettorale uno dei maggiori fattori che abbatterono il governo di Yingluck dello scorso anno.
La costituzione aumenterà il numero di senatori fino a 200, metà dei quali nominati e il resto “eletti indirettamente” che implica in effetti che saranno nominati. Il primo gruppo sarà compreso di vari ex capi. I primi sono i dodici expremier viventi, sebbene Thaksin, uno di loro, non sarà uno di loro. Altri sono un piccolo numero di presidenti del parlamento che non sono membri di un partito politico ed ex presidenti delle corti.
I membri del secondo gruppo saranno rappresentanti del governo di alto grado. Il terzo coinvolgeranno e rappresentanti delle organizzazioni professionali certificati come la camera di commercio e il consiglio dei medici della Thailandia. Il settore civile compreso le cooperative agricoli, i sindacati e le organizzazioni popolari formeranno il quarto gruppo.
Una maggioranza di senatori nominati rappresenteranno probabilmente i vecchi centri di potere.
I candidati saranno prima “selezionati o indagati” da consigli professionali non eletti, chiamato “Forum della Moral Nazionale” con poteri di eliminare quello che il governo credono essere politici inadatti. Dato che quasi tutti i consigli professionali esistenti in Thailandia sono alleati con la classe media e alleato con i poteri conservatori di Bangkok, questo quinto gruppo non sarà assolutamente nelle condizioni di reclamare di rappresentare la politica partecipativa di base vasta. In essenza il senato sarà dominata dalla struttura di potere, un meccanismo di sostegno per un governo realista e allo stesso tempo una forza destabilizzante contro un governo di base popolare.
Mentre i sostenitori della nuova bozza costituzionale dicono che si potrebbero avere le elezioni l’anno prossimo, portando a termine il governo militare, altri si chiedono se questa costituzione dal pugno di ferro sarà sufficiente a sopraffare l’ostilità di milioni di votanti del nord e nordest che sono stati derubati dei loro diritti attraverso il golpe.
http://www.asiasentinel.com/politics/thailand-new-constitution-ends-latest-experiment-democracy/