In un articolo pubblicato su EastasiaForum della Australian National University, Greg Lopez discute della condizione della democrazia in Malesia e delle speranze e degli spazi di cambiamento, mostrandoci come sia stato possibile distorcere un modello democratico fino a farlo diventare antidemocratico attraverso un “consenso” catturato in qualche modo.
E’ di fine dicembre la morte di un militante del Partito Democratico, Teoh Beng Hock, “suicidato” dal 15° piano del MACC (leggere l’articolo per capire la sigla e il contesto, un altro articolo seguirà su questo caso), dopo le violenze e la tortura inflitta. La speranza è che forme meno controllabili dei media possano portare ad un’aggregazione spontanea di cittadini per colmare questo deficit democratico malese.
Il deficit democratico Malese di Greg Lopez.
L’Organizzazione Nazionale della Malaya Unita (OMNU, aggregazione politica maggioritaria della Malesia) forse fa un passo nel verso giusto con le riforme previste che però sono state già definite inutili da alcuni dal momento che la corruzione è profondamente radicata in Malesia. Quello che preoccupa ancor di più è il deficit democratico Malese che mina seriamente il diritto democratico fondamentale dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti senza paura.
La Malesia è una democrazia disfunzionale. La coalizione di opposizione, Pakatan Rakyat (Coalizione dei cittadini) è sotto assedio da parte del partito al governo, Barisan National (National front), conosciuto come corrotto. Tutti i partiti che lo compongono sono infestati dalla corruzione e con prove documentate, la corruzione è comune. Tuttavia, poco può essere fatto dai cittadini per via democratica istituzionale poiché le sue istituzioni sono compromesse. Il lato impudente è che il partito al potere ha una capacità incredibile di distruggere qualunque forma di opposizione com misure senza scrupolo. Con impunità dal momento che controlla tutte le braccia di una democrazia disfunzionale e i malesi lo sanno.
La Malesia fu modellata sul modello parlamentare inglese con una monarchia costituzionale. Ha le sembianza di una democrazia. Ma nei suoi 52 anni il sistema di governo malese è diventato disfunzionale, con una concentrazione di poteri nelle mani di pochi selezionati dalla UMNO. La ‘dottrina di separazione dei poteri’, un punto fermo di qualunque democrazia, cominciò ad essere attaccata quasi subito dopo l’indipendenza.
Il principio fondamentale di una persona un voto fu compromesso subito dopo l’indipendenza. Il primo Primo Ministro, Tunku Abdul Rahman, scoprì la Commissione Elettorale troppo ndipendente per i propri gusti e attraverso una maggioranza dei due terzi posseduta dal partito predecessore del BN cambiò la costituzione che dava poteri alla Commissione Elettorale per delimitare i collegi portandolo sotto il potere del Parlamento nel 1962 dove il partito al governo aveva la maggioranza. Sin da allora, si è sempre dato un peso spropositato alle zone rurali dove il BN aveva la maggioranza rispetto alle città popolose dove l’opposizione sebrava addensarsi maggiormente.
Un prodotto collaterale della capacità di controllare la Commissione Elettorale è la capacità di mantenere la maggioranza dei due terzi richiesta per poterla cambiare. Avendola il BN cambiò la costituzione federale a proprio favore secondo il proprio gusto tanto da non riuscire più a rappresentare i dettati e lo spirito dei padri fondatori della Malesia. La costituzione è diventata molto più repressiva attraverso la concentrazione dei poteri nell’esecutivo.
La Crisi Giudiziaria del 1988 distrusse ogni somiglianza della democrazia in Malesia allorché UMNO sotto la presidenza di Mahatir licenziò il Lord President come un modo per controllare il sistema giudiziario, corpo che interpreta la legge e difende i diritti dei cittadini, che Mahatir considerava essere troppo indipendente. I cambiamenti alla costituzione resero il sistema giudiziario subordinato all’esecutivo.
Le libertà civili sono state severamente ristrette per proteggere la posizione dominante dell’UMNO. La legge di sicurezza interna (ISA) permette al governo di trattenere chiunque sia sospetto di minacciare “la sicurezza nazionale” senza accusa o processo. Unitamente ad altre legislazioni repressive come L’Ordinanza di Emergenza che vieta la discussione pubblica della maggior parte delle vicende del governo e del parlamento poiché permette al governo di segretare i documenti, compresi le offerte del governo per lavori pubblici.
La legge di Sedizione include vaghi provvedimenti che criminalizza qualunque discussione da cittadini che discutono dei privilegi dati alla etnia Malay (diritti speciali dei Malay, malese come lingua della monarchia). La legge delle Associazioni limita i diritti costituzionali dei cittadini alla libera associazione conferendo al contempo al governo la possibilità di rifiutare una nuova associazione, compresi anche un partito politico.
La legge di Polizia chiede ai cittadini di fare richiesta di pubblico raduno 14 giorni prima rendnendo così illegale qualunque manifestazione pubblica. La legge sulle Università e college universitari vieta a studenti del superiore di partecipare ad attività politiche (se non si è naturalmente un sostenitore del UMNO, e permette all’UMNO una quasi completa egemonia in Malesia attraverso il controllo del discorso e con la punizione dei punti di vista contrari.
I mezzi di informazione sono totalmente controllati dal governo. Tutti i giornali più diffusi, televisioni, radio sono controllati dall’UMNO e suoi alleati. La legge sulla stampa e i perodici richiede che ogni pubblicazione abbia una licenza dal governo, rinnovabile anno per anno che permette così al governo di controllare la pubblica opinione mentre le notizie sono in genere propaganda governativa.
L’UMNO controlla inoltre l’uso legittimo della forza cioè la polizia, le forze armate e altre unità paramilitari usandole arbitrariamente contro i cittadini. La tortura durante la detenzione è comune e i politici di opposizione e membri della società civile sono di continuo arrestati e picchiati. Una nuova strategia impiegata è di usare la Commissione anti corruzione Malese (MACC) per minacciare i legislatori di opposizione con accuse prefabbricate. Questo ha anche condotto alla morte di un militante dell’opposizione a causa delle torture perpetrate da ufficiali del MACC (Beng Hock)
Un mezzo più potente dell’UMNO è la capacità di non assegnare finanziamenti federali alle regioni o stati o progetti i sviluppo a regioni controllate politicamente dall’opposizione. Di contro fornisce progetti di sviluppo per corrompere il voto a favore del BN. I legislatori di opposizione e gli stati si sono ritrovati soffocati dalla mancanza di finanziamenti federali garantiti alla costituzione.
L’anno, sin dai giorni pesanti di marzo 2008, quando i malesi speravano in qualche cambiamento sembra essere finito. Le tattiche dell’UMNO come il suo uso sfacciato delle istituzioni democratiche fa puntare la Malesia verso un futuro oscuro.
Greg Lopez,