L’impresa che costruì questo terminal, Asia World, fu iniziata da uno dei principali re della droga, un signorotto della guerra le cui milizie commerciavano con l’eroina estratta dall’oppio delle zone montagnose dell’interno. E’ quasi impossibile visitare la Birmania oggi senza imbattersi in altri progetti della compagnia come strade, dighe idroelettriche, il porto maggiore del paese ed uno degli hotel più lussuosi, il Sule Shangry-La di Yangoon.
Non ci sono prove a dire che la compagnia sia legata ora al traffico della droga, ma mentre il paese lotta per modernizzarsi dopo decenni di governi dittatoriali, il ruolo di Asia World dà un esempio importante di come il traffico della droga è legato a doppio filo con la nuova economia del paese e giaccia alle radici di tanti sforzi per ricostruirlo.
“Il capitale di base dell’economia birmana è l’eroina” a dirlo è Ronald Findlay della Columbia University nato nella Birmania coloniale che i generali hanno ribattezzato Myanmar nel 1989. “Se è un’esagerazione, forse non è una proprio grande”.
Secondo varie interviste con economisti, intermediatori finanziari e tanti legati alla sicurezza, i profitti della droga sono stati la fonte maggiore di investimento nella ricostruzione del paese, e le imprese legate al traffico della droga costruiscono nuove strade e ponti e stanno cambiando il profilo fotografico della città maggiore, Yangoon.
Yangoon, fino a poco tempo fa, era una città bassa bloccata nel tempo, dove decrepite costruzioni coloniali erano costeggiate da pericolosi marciapiedi pieni di buche. Ora in ogni angolo della città svettano le gru e la pubblicità promuove l’opulenza dei prossimi elevati condomini.
Mentre forse sono benvenute le infrastrutture, l’economia della droga minaccia la transizione del paese verso la democrazia, uno dei punti di politica estera dell’amministrazione Obama. Il traffico della droga, dicono gli analisti, rafforza la corruzione, esalta il potere dei militari e minaccia di riportare il paese ad uno stato di paria invece dell’alleato democratico che l’amministrazione Obama spera.
Da quando la Birmania ha cominciato ad aprirsi quattro anni fa, il traffico dell’eroina è cresciuto. L’ONU stima che la coltivazione di oppio sia triplicata in sei anni, facendo della Birmania il secondo produttore al mondo di eroina oltre al paese guida per le anfetamine.
Sean Turnel, studioso australiano ed esperto della economia del paese, stima che il profitto annuale della droga si aggiri a 2 miliardi di dollari. Eppure in un paese dove gli affari e le transazioni immobiliari si fanno si fanno ancora con i contanti, è quasi impossibile rintracciare dove finisce tutto quel denaro. “Non c’è alcuna traccia di documentazione” dice Turnell che aggiunge che seguire il denaro della droga è come fissare al muro la gelatina con un chiodo.”
Comunque l’impatto è chiaro. Gli agenti immobiliari e gli economisti dicono che il traffico della droga ha aiutato ad alimentare la vertiginosa crescita nei prezzi immobiliari nella maggiori città della Birmania.
“Quasi tutti coinvolti in quell’affare ricicla il denaro” dice U Sai Khung Noung che dirige una compagnia immobiliare a Yangoon col suo nome. Calcola che i prezzi medi degli appartamenti a Yangoon siano cresciuti del 600% nel decennio ad una media di 250 dollari a metro quadro, maggiore del prezzo medio di un nuovo condominio nella più ricca Bangkok.
Le droghe illegali non sono la fonte unica del denaro del mercato nero. Durante il periodo militare il commercio illegale in legname pregiato, giada e gemme preziose hanno creato anche un’immensa fortuna in nero. A partire dal 2007, col taglio delle tasse dal proibitivo 50% al 15%, i trafficanti presero l’opportunità di convertire il loro denaro in proprietà immobiliari.
Un agente immobiliare di Yangoon, U Khin Maung Aye, dice che un compratore di casa gli fece un pagamento in contante di 200 mila dollari chiusi in sacchi di riso, cosa non insolita per gli acquisti di case. “Ci vollero due persone per sacco. Non potevo farcela da solo” dice Khin Maung Aye. L’uomo poi fu arrestato e condannato a 20 anni di carcere.
Ma simili arresti sono cosa rara in un paese dove la legge è mal applicata e dove larghe parti del paese sono sotto il controllo delle milizie etniche armate e non del governo.
Il governo dice di provare a reprimere il commercio di droga e sul riciclaggio ma gli sforzi sono ostacolati dalle conseguenze di una dittatura sotto cui è stata distrutta la scuola, che ha costretto i migliori intellettuali a scappare dal paese e dove economia e banche sono state rese non funzionanti.
Il capo del ministro dell’informazione, Ye Htut, dice che il governo aveva introdotto delle regole e controlli per tracciare il denaro sporco. “Ci si muove su questa questione” dice Ye Htut. “C’è maggiore trasparenza per le questioni di riciclaggio e più responsabilità. Se ne può parlare pubblicamente.”
Ma un consigliere del governo Tin Muang Than, direttore di un’organizzazione di ricerca MDRI dice che il governo non ha i mezzi per distinguere il denaro buono dal cattivo. “Non esistono meccanismi o capacità per reprimere sulla corruzione e sul riciclaggio” dice Tin Muang Than che aggiunge che, a causa dell’economia informale senza regole e tutta in contanti, “Se reprimiamo sugli affari del settore informale e il denaro in nero, non avremmo abbastanza spazio nei carceri… Quasi tutti gli affari qui sono il settore informale”
Sebbene esitano le regole sulla carta di tracciare il denaro acquisito illegalmente, gli agenti immobiliari dicono che la politica non ufficiale del governo sembra essere non chiedere, non dire.
“Se paghi le tasse, non ti chiedono da dove viene il denaro” dice Sai Khung Noung “Se il governo nn controlla, come posso sapere da dove viene il denaro?”
Per Asia World, uno dei maggior costruttori di infrastrutture del paese, il percorso del denaro dell’eroina non è un segreto.
Fondato da Lo Hsing Han, signore della droga descritto dagli USA come “Re del traffico dell’eroina nel sudestasiatico, Asia World è la capofila della conversione dei proventi dell’eroina in affari legittimi.
Lo Hsing Han che morì nel 2013 proveniva da un gruppo etnico cinese, Kokang, che occupava una regione povera della Birmania settentrionale dove da anni c’erano solo due affari: tè ed oppio.
Il suo giro era tollerato poiché la giunta militare lo trovava utile nella negoziazione con i ribelli etnici. Un cablogramma dell’ONU pubblicato da Wikileaks diceva che a Lo si era data una “concessione” dell’eroina da parte del governo in cambio di aiutarlo a portare avanti un cessate il fuoco con i ribelli.
Lo e suo figlio Steven Law erano due tra i più importanti amici in affare dei militari ed ebbero contratti di costruzione di dighe, porti di provincia e grandi progetti infrastrutturali.
In risposta ad una lettera scritta a mano consegnata al quartiere generale di Asia World di Yangoon, grosso palazzo di sette piani a poca distanza dal fiume, un assistente di Law ha detto che la lettera era arrivata ma “il cpo non voleva perdere tempo a rispondere.”
L’ex capo della DEA americana, John Whalen, dice che a crescita di Asia World fu seguita dall’apparire di altre imprese dotate di ricchezza oscura, con connessioni con aree povere lungo la frontiera con la Thailandia e la Cina dove fiorisce il traffico della droga. “Cominciammo a vedere tate compagnie che accumulavano denaro dal nulla con tanto denaro da invstire” dice “Non c’erano indicazioni delle fonti di questi fondi. Lo vediamo ancora oggi cont tutte le costruzioni che vanno avanti oggi”
Tra quelle imprese c’è la Shwe Taung Group che ha costruito e opera uno dei più grandi centri commerciali di Yangoon, Junction Square. Il sito della compagnia si vanta dei suoi progetti di case, torri di uffici, condomini, costruzioni di ospedali, università e scuole, complessi radio televisivi e “tanto di più”.
Aik Htun, presidente della compagnia, fu citato dal Tesoro Americano come “avere legami on il traffico della droga”. Era anche fondatore, direttore e coproprietario della defunta Asia Wealth Bank che fu un obiettivo del Tesoro americani nel 2003, poiché poneva un rischio inaccettabile di riciclaggio e altri crimini finanziari” ed era “legato al traffico della droga”
Dopo le sanzioni americane sulla Asia Wealth Bank e il ritiro delle licenze delle autorità birmane, Aik Htun cambiò il nome della proprietà, parte dello stesso gruppo come Asia Wealth Bank, a Shwe Taung Group
Anche Aik Htun non ha risposto alle domande consegnate alla sua segretaria.
Uno dei più grandi proprietà del paese, Jewellery Luck, fu legato ad uno dei sequestri maggiori di eroina sei anni fa. La polizia scoprì 37 pacchi di eroina nascosti in una spedizione di legname che la compagnia stava inviando a Taiwan. Foto della polizia documentavano come i pacchi di eroina della grandezza di un libro, erano meticolosamente nascosti nelle cavità create nel legno.
La polizia arrestò cinque persone e sequestrarono altri 220 kili di eroina del valore di milioni di dollari nascosti in una casa a Yangoon. Un dirigente della compagnia Tin Tun Oo, figlio del padrone della compagnia, disse che l’eroina era stata messa dai compratori che rimossero il legname inserendo l’eroina durante le loro ispezioni.
Nessuno della compagnia fu accusato disse Tin Tun Oo in quale negò che la compagnia profittava del traffico di eroina. “I soldi non derivano dalla droga, neanche un centesimo” disse in una intervista.
Whalen dice che la compagnia probabilmente sarebbe stata accusata se il sequestro fosse avvenuto in USA. “Era chiaro che la compagnia era coinvolta del tutto. Come nella gran parte dei casi in Birmania, i pesci grossi non sono mai accusati.
La Jewellery Luck sta costruendo due progetti di condomini a Yangoon tra i quali quello che è il più alto del paese, un palazzone da 33 piani che guarda sulla Shwedagon Pagoda, il principale punto della città. Si vende solo in contanti.
La Jewellery Luck possiede metà del Kempinsky Hotel a Naypyidaw dove Obama è restato durante il meeting di novembre. Fu il primo ospite ad occupare la suite più grande dell’Hotel, una villa di lusso da quattro stanze da letto, piscina e sala da ginnastica.
Thomas Fuller, NYT