Un’antica cultura dell’impunità tra le forze di sicurezza previene il progresso reale negli ultimi colloqui di pace.
Dopo oltre un anno dal loro golpe, l’otto di giugno i rappresentanti della giunta si sono trovati faccia a faccia con i capi separatisti in ciò che è stato definito un precolloqui, una pietra miliare da calpestare per i formali negoziati di pace nel montano meridione.
I capi anziani dell’organizzazione ombrello MARA Patani, che comprende vari gruppi antichi del separatismo come il PULO, CMIP, BIPP oltre ad un gruppo di persone che affermano di far parte del BRN, si è incontrato in Malesia con il capo negoziatore generale Aksara Kerdphol e il suo gruppo il giorno otto giugno. Precedentemente le due parti si erano incontrate ad aprile in una sessione introduttiva.
Un giovane militante el BRN, Sukri Hari, era presente al primo incontro ma le fonti affermano che questa partecipazione non era assolutamente un appoggio del BRN all’iniziativa di pace con i Thai. Le fonti del movimento affermano che Sukri pensa di poter aiutare a trovare posizioni comuni tra il MARA Patani e il BRN, che finora ha escluso qualunque diretto contatto con l’attuale governo. Il BRN controlla la grande maggioranza dei combattenti separatisti, cosa che lo rende essenziale ad ogni iniziativa di pace che voglia aver successo.
Per quanto riguarda il gruppo thai, corteggiare Sukri potrebbe pagare a lungo termine se riesce dove MARA Patani ha fallito, nel convincere il reali capi del BRN ad unirsi al processo di pace.
La partecipazione di Sukri, in altre parole, potrebbe essere più importante della partecipazione di presunti capi come Awang Jabat o Tok Imam Haleng, che sono membri importanti del MARA Patani ma che erano visibilmente assenti nell’incontro dell’otto giugno.
Comunque Sukri non potrà splendere troppo. L’ex docente è un fuggiasco che deve rispondere al mandato di accusa di tradimento. Scappò nel 2007 con altri sette colleghi da una scuola di Yala dopo che fu loro data la libertà condizionata dal governo di Surayud Chulanont.
Se non sono annullate le accuse contro di lui, esaltare il ruolo di Sukri potrebbe risultare un disastro legale e diplomatico. Per altro non ci sono garanzie che questo giovane membro possa cambiare la mente della vecchia guardia del BRN.
Sebbene i colloqui dell’otto giugno non fossero formali negoziati e non tutti i gruppi del MARA Patani fossero presenti, la parte thai chiese ai capi separatisti se avrebbero potuto rallentare le loro attività durante il mese del Ramadan.
I capi separatisti non si sono impegnati affermando che era troppo presto per fare accordi stando alle indiscrezioni di una persona della sicurezza thailandese. Un operativo del BRN ha detto che non ci sarebbe stata alcuna accelerazione degli attacchi o alcun cambio negli obiettivi soliti della sicurezza fino a quando i Thai non violavano le regole di ingaggio attaccando per esempio capi religiosi.
I partecipanti, ha detto una fonte del BRN, all’incontro dell’otto giugno non avrebbero potuto accettare questa richiesta anche a volerlo poiché non controllano i combattenti. Discrepanze simili si trovano da parte thai tra chi fa le decisioni e chi opera sul terreno.
I militanti del BRN spesso indicano l’omicidio mirato dell’Imam Abdullateh Todir del Yala Islamic Committee e imam del distretto Yaha di Yala, come un primo esempio di disorganizzazione tra le forze di sicurezza.
Abdullateh fu ucciso da una squadra della morte del governo a novembre 2012, dopo che un precedente tentativo quello stesso anno costò la vita alla figlia.
Dopo il tentativo di assassinio fallito, le forze speciali di sicurezza thai gli diedero dei dettagli di sicurezza perché l’esercito lo considerava un potenziale contatto tra le autorità e i militanti. Ma un’altra agenzia della sicurezza non vide la questione a questo modo e lo considerò troppo vicino all’insorgenza. E quando le forze speciali furono gratificate, apparvero due sicari.
Abdullateh viveva a Tambon Patae, un’area molto calda di Yaha e il suo omicidio accese una spirare senza precedenti di violenza che durò sei settimane.
Alcuni mesi dopo il SBPAC non riuscì ad ottenere l’appoggio dei comitati islamici provinciali ai negoziati di pace del 28 febbraio 2013. I religiosi si rifiutarono di sostenere l’iniziativa dopo aver testimoniato l’esecuzione di uno di loro da quello che consideravano una squadra della morte del governo.
Il BRN dice che le vecchie attitudini e procedure operative normali delle agenzie di sicurezza Thai non sono poi cambiate. La cultura dell’impunità tra gli ufficiali rende difficile per loro prendere seriamente qualunque cosa giunge da Bangkok. Cionondimeno il BRN non ha escluso di parlare con la parte thai ma lo farà solo secondo come e quando gli tornerà comodo.
Per il momento non vede un impegno reale né la serietà dal governo di Bangkok e crede che quel “processo di pace” è un frase vuota fatta a consumo nazionale ed internazionale.
Cultura dell’impunità a parte, è problematica la struttura attuale del gruppo negoziale e di politica per il meridione. Apparentemente sono rappresentati tanti ministri ed agenzie sia a livello politico che di gruppo negoziale.
I responsabili del ministero degli esteri, della giustizia, dell’ISOC, dell’agenzia dell’intelligence, della NSC e delle forze armate siedono al forum politico e i loro subordinati sono rappresentati al tavolo del negoziato che è condotto dal capo negoziatore Aksara Kerdphol. Ma a giudicare dall’incontro di metà maggio tra il primo ministro Prayuth e i grandi burocrati, sembra che questi rappresentati sono più interessati a proteggere le loro basi che nell’esplorare idee creative per sostenere la pace ed i negoziati.
Prayuth è contrario all’idea MARA Patani poiché, secondo il ministero degli esteri, potrebbe portare all’internazionalizzazione del conflitto. A loro è sempre ricordato come il gruppo ombrello separatista defunto Bersatu servì a guadagnarsi il sostegno dai paesi musulmani del medio oriente. Inoltre ci sono altre preoccupazioni tra i quali la bozza costituzionale che non ammette che il Regno sia diviso.
Prayuth forse non ama l’idea di MARA Patani ma la questione reale è se questo forum separatista può evolvere verso qualcosa di importante che attrae sostegno e legittimazione tra i Malay di Patani e la comunità internazionale.
Inoltre nessun governo vuole discutere con un’entità straniera sulla legittimità dello stato thai nella patria storica dei Malay, molto meno sulla cultura dell’impunità e violazioni di diritti umani commessi contro i musulmani del posto nei decenni scorsi.
Quando le precedenti ondate dei militanti separatisti si spensero, i governi a Bangkok accrebbero la loro diplomazia per tagliare il sostegno dai paesi arabi e musulmani. Il governo di Chuan Leekpai assicurò lo status di osservatore alla Thailandia presso la OIC per impedire che i movimenti separatisti ottenessero un posto nel forum e il conseguente sostegno diplomatico.
La Malesia, Indonesia e Brunei sostennero la richiesta thailandese e Bangkok considerò questa approvazione come il sigillo al loro modo di trattare la propria minoranza musulmana.
Oggi l’ultima cosa nella testa di Prayuth è di ottenere un sigillo di approvazione mentre il sentimento antimusulmano nel paese continua senza soste specie nella provincia di Nan dove i residenti si battono per non far costruire una moschea per paura che un luogo di culto islamico possa trasformare la loro comunità in un’altra zona di conflitto come Patani.
Ma i separatisti come il BRN affermano che oggi è un tipo di lotta differente. I combattenti sul campo non dipendono più dall’aiuto estero dal momento che gli abitanti dei villaggi danno sostegno logistico, rifornimenti e conoscenze per sostenere le cellule dei militanti. I thai dicono formalmente di voler conquistare le comunità del profondo meridione ma, in realtà, sanno pochissimo sul come ottenerlo.
Se c’è qualcuno che ha potere sulle regole di ingaggio sul terreno, dice un militante del BRN, sono gli abitanti dei villaggi che hanno influenzato la decisione dei militanti di porre termine alla pratica di mutilare i corpi dei soldati thailandesi, come pure di non fare attacchi alle scuole pubbliche.
I thai affermano che, per il momento, la sfida immediata per il MARA Patani è di convincere il BRN che serve a qualcosa andare al tavolo negoziale. Ma come tutto nel conflitto è più facile a dirsi che non a farsi, specialmente quando Bangkok non vuole fare concessioni.
DON PATHAN The Nationmultimedia.com (www.pataniforum.com).