Nattanan Warintarawet è una studentessa della scuola prestigiosa di Preparazione Tiam Udom Suksa che si è rifiutata di rispondere al suo esame perché era centrato sui 12 valori thai espressi dal generale Prayuth. Tutto quello che ha fatto è di porre il suo nome sul foglio e di consegnarlo. Il suo atto di disobbedienza civile contro il capo del golpe, dirà dopo.
Per tutta risposta il docente ha definito Nattanam “malata mentale” mentre gli altri la condannavano per aver ignorato i propri doveri ricoprendola di parole di odio.
Alcuni compunque hanno salutato il suo coraggio, mentre il ministro dell’Istruzione Narong Pipattanasai ha detto ai media di non fare tanto clamore su questo caso.
Eppure qualcuno ha messo su internet la foto di Nattanam affiancata al disegno di un priamte dell’Homo Erectus estinto, un altro segno che un gran numero di thai non riescono semplicemente a tenere un dibattito razionale. Il pensiero che ci siano persone appena differenti da loro è visto con disgusto se non odio.
La scorsa settimana Nattanam ha spiegato la propria azione dicendo di averlo fatto perché la giunta provava “ad essere dittatore della moralità imponendo i 12 valori dei thailandesi per insegnare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.”
Nel suo post in Inglese si legge: “Sono meravigliata come tali capi ingiusti possano considerarsi come i santi maestri del paese costringendo gli studenti ad ingoiare non volenti questi suoi valori. Perciò rifiuto di fare l’esame su questo soggetto di propaganda per condannare gli sforzi del governo di comandare i valori della società”.
Chi è in disaccordo con lei potrebbe ben argomentare ontro la sua posizione in modo razionale invce di sputare irrazionalmente fuoco e odio. Dopo tutto gestire il disaccordo politico, il dibattito, la deliberazione e gli argomenti in modo calmo e razionale è essenziale in una società libera e democratica.
Forse questo è il momento che i genitori e docenti inizino ad incoraggiare il dibattito civile e l’argomentazione su tutti gli argomenti invece di provare ad imporre quello ufficiale, la risposta corretta ai giovani. Abbiamo bisogno di imparare come discutere in modo civile poiché non è solo essenziale per la nostra libertà e la nostra democrazia, ma anche per il progresso e la plurlità della società.
La qualità del dibattito e dell’argomentazione politici riflettono la qualità di una società e finora la Thailandia ha mancato in modo miserevole. I discorsi di odio si usano per soffocare le voci razionali, un argomento, mentre chi sostiene punti di vista opposti è definito come il male.
Con tanti rantoli di odio, la Thailandia ha poche speranze di diventare una società illuminata. Risposte irragionevoli a differenti punti di vista non renderanno mai questa società ragionevole.
Pravit Rojanaphruk, Thenationmultimedia