La Federal Aviation Administration (FAA), che è l’ente della sicurezza aerea americana, ha stabilito che la Thailandia non rispetta gli standard di sicurezza dell’aviazione internazionale ed ha declassato l’autorità dell’aviazione thailandese dalla categoria 1 alla categoria 2. Questo significa:
“Il paese o manca di leggi o regolamenti necessari per sovrintendere alle compagnie aeree in accordo con gli standard minimi internazionali, oppure la sua autorità dell’aviazione civile è deficiente in una o più aree, come competenza tecnica, personale addestrato, mantenimento dei record o procedure di ispezione”.
La decisione della FAA, che implica che le compagnie aeree dal paese possono continuare a volare sulle rotte esistenti tra Thailandia e USA ma non possono lanciare nuovi servizi, non avrà al momento un grande impatto sulla compagnia di bandiera, Thai Airways che non vola più in USA dopo aver scaricato il suo servizio a Los Angeles all’inizio dell’anno. Impedisce comunque l’espansione dei servizi di codeshare con le compagnie americane.
Ancora più grave per la Thai Airways è la possibilità che i regolatori europei seguiranno la strada presa dagli USA. L’Agenzia della sicurezza aerea europea annuncerà il risultato della sua procedura alla fine del mese. La Thai vola su 11 destinazioni europee alle quali si affida per gran parte delle sue entrate. La notizia giunge in un momento in cui la Thai ha cominciato a retrocedere nell’oscurità dopo anni di pesanti perdite. In un quadro di ristrutturazione ha cominciato a modernizzare la sua flotta e guarda ad un aumento del traffico di transito particolarmente tra Australia ed Europa.
Se la notizia cade in un periodo cattivo per la Thai Airways, è anche un passo in dietro per il paese stesso. La Thailandia dipende fortemente dal turismo: il settore vale il 19% del PIL totale thailandese secondo World Travel & Tourism Council. Bangkok nel frattempo è la seconda città al mondo visitata dopo Londra secondo un rapporto della Mastercard. Il declassamento giunge in un momento in cui il settore è già stato colpito dall’attacco terroristico a Bangkok in agosto 2015.
Il governo promise di sistemare i problemi segnalati in un rapporto della FFA, molti dei quali indicano una mancanza di personale qualificato. Era un mal di testa di cui si poteva fare a meno.