Ettari ed ettari di foreste sono state tagliate lasciandosi dietro crateri, colline nude ed una rete di tracciati sporchi nelle colline un tempo pittoresche dello stato Kachin, mentre le ditte cinesi che dominano il settore della giada birmana accelerano le operazioni minerarie e cercano con aggressività nuove concessioni.
Chi è nel commercio sostiene che l’industria miliardaria, il cui valore è stimato attorno ai 31 miliardi di dollari solo nel 2014, prevede un possibile cambiamento una volta che il partito vincente di Aung San Suu Kyi, NLD, sale al governo con la promessa di un governo pulito.
NLD ha sostenuto che porterà regole e competizione e reprimerà il rampante contrabbando che priva il governo di centania di milioni di dollari di entrate fiscali, ma i critici dubitano che il governo riuscirà a fare molto in una regione remota e infestata dalla guerra.
Nay Win Tun, un legislatore vistoso e pezzo grosso del commercio della giada birmana con legami forti tra i militari, dice che i cinesi hanno indonato il mercato con denaro liquido e equipaggiamenti, accelerando la produzione e acquistando miniere locali.
“Le compagnie cinesi hanno provato una joint venture con la mia compagnia” aggiunge Nay Win Tun mentre un suo dipendente si china ad allaccirgli le scarpe. “Non ho accettato perché chiedono una quota troppo alta di profitto.
Attorno alla città di Hpakant operano 600 imprese minerarie di giada su 8000 ettari ma l’attività è dominata da 10 imprese, in gran parte operate insieme ai imprese cinesi, secondo Ye Htut, vice presidente della Myanmar Gems Enterprise del dipartimento minerario birmano.
“Siamo preoccupati del cambiamento politico nei mesi prossimi” dice Eik Yin, gestore della Triple One, una joint venture cinese birmana a Hpakant, che però rifiuta di commentare se questo porta ad una rampante attività mineraria attuale.
A causa dell’accelerata estrazione, migliaia di abitanti locali sono costretti ad abbandonare la terra. Minatori di fortuna che rovistano nelle montagne di residui e terra alla ricerca di pepite di giada sono talvolta seppelliti vivi come accaduto a novembre in una frana che ha ucciso 114 persone.
Molti di questi minatori di fortuna sono anche tossicodipendenti.
Aung Ko Oo, direttore della compagnia mineraria locale Thukha Yadana, dice che le imprese cinesi avevano accelerato l’attività sin dall’inizio dell’anno.
“Per lo più sono arrivati con le joint venture con compagnie cinesi. Le nostre impresi hanno già venduto due sesti dei siti ai cinesi. Abbiamo bisogno di soldi”.
I minatori birmani dicono di non riuscire a competere con i giganti cinesi che comprano il potere e investono in macchiari pesanti come gli scavatori di terra Caterpillar e Komatsu. Processioni di camion giganti con ruote da due metro e mezzo sono una vista comune in aree che appartengono alle imprese cinesi.
Queste imprese hanno con successo chiuso il mercato vendono direttamente a compratori cinesi con cui sono familiari.
Un rappresentante della Myanmar Gems Enterprise ha detto che le imprese cinesi hanno cooptato i comandanti dell’esercito per mettere al sicuro le concessioni minerarie per conto loro, sapendo di essere troppo potenti perché un governo locale possa rifiutarsi.
“I comandanti militari hanno già accordi con le compagnie cinesi per trasferire i siti verso di loro” dice il rappresentante che non rivela la sua identità. “Talvolta non cambiano il nome della proprietà. Nessuno osa toccar questi siti”.
Gran parte della giada birmana viene contrabbandata ogni anno in Cina dove la gaida è uno status symbol conosciuto per portar fortuna, salute e longevità.
Secondo i dati ufficiali la Cina, il più grande mercato della giada, ha importato 540 milioni di dollari di giada birmana nei primi sei mesi dell’anno. Global Witness stima che la produzione di giada birmana ha un valore di 31 miliardi di dollari.
La portavoce del ministero degli esteri cinesi Hua Chunying ha detto di non sapere delle accuse verso imprese cinesi nel coinvolgimento di contrabbando di giada aggiungendo però che il paese si era opposto a tali attività illegali.
Un ufficiale di polizia regionale di Hpakant ha detto che centinaia di camion cinesi erano nascosti nella giiungla del Kachin alcuni dei quali operano di notte per trasportare le rocce di giada non dichiarata da Hpakant verso il confine cinese.
“Di notte ci sono nove o dieci camion che si muovono. Dal momento che è un’area dominata dall’esercito, i cinesi lavorano con l’esercito per far muover i camion a Hpakant.”
Nel manifesto elettorale del NLD di Aung San Suu Kyi si promette uno scrutinio preciso degli investimenti quando ci sarà il nuovo governo il prossimo anno. Ma considerato il potere politico dei militari e la rete vasta di affari e potere, sembra impossibile regolare l’industria della giada.
“Persino questo governo non può controllare questa regione a causa del dominio militare” dice Eik Yin. “Finora Aung San Suu Kyi non è riuscita ad influenzare i militari, credo quindi che non ci riuscirà neanche un governo NLD”.