Continua in Thailandia la discussione sulla bozza della nuova costituzionale thai, la seconda bozza della ventesima costituzione.
Gollum è un personaggio della saga de Il Signore degli Anelli, che al pari del regime militare non vuole mollare la presa sul potere. Probabilmente questo personaggio è poco conosciuto in Thailandia. Ovviamente secondo la giunta NCPO, gli studenti, la gente povera delle campagne e altri non hanno le possibilità di comprendere questa bozza della nuova costituzione thai. Per di più sono anche in malafede.
Per provare a impedire il diffondersi delle critiche e il possibile rifiuto popolare al referendum, ecco che NCPO chiama i 300 mila militari riservisti che avranno il compito di istruire gli studenti per meglio comprendere la costituzione.
Gli studenti più grandi avranno la possibilità, a loro volta, di diventare essi stessi istruttori ed andare nelle aree rurali a incontrare la gente ed assicurarsi che abbiano compreso la costituzione.
In cambio questi studenti potranno scamparla con il servizio di leva che in Thailandia dura due anni e che può comportare di andare nel profondo meridione a combattere la guerriglia separatista.
Ovviamente i militari affermano che non vogliono influenzare il voto a favore del si, ma solo assicurarsi che tutti comprendano la costituzione e che esercitino il diritto al voto e di dire sì. Voglio forse assicurarsi che la gente comprenda la costituzione di Gollum dal momento che non tutti hanno letto quel famoso libro.
La Bozza della nuova costituzione thai prova ad erodere i controlli ed i bilanci reciproci
Non è passata neanche una settimana da quando è stata annunciata la seconda bozza costituzionale, stesa dal Comitato di Stesura della Costituzione sotto la presidenza di Meechai Ruchupan, ma già ci sono tante critiche.
Ci sono chiare e giustificate ragioni per tanti gruppi di persone per essere in disaccordo con questa nuova versione.
La bozza, conosciuta come 20/2 perché è la seconda bozza della ventesima legge suprema della nazione dall’abolizione della monarchia assoluta nel 1932, merita qualche approvazione considerato che è disegnata come uno strumento per controllare la corruzione.
Ma questo lo si ottiene con un alto costo politico. Per controllare i politici furbi e corrotti e impedire che abusino del denaro dello stato, la bozza di Meechai cerca di compromettere il meccanismo di controllo e bilancio reciproco.
Vedremo il ritorno di burocrati ben preparati, in particolare i giudici delle corti, nel disegnare il futuro della nazione, mentre NCPO con l’articolo 257, si manterrà al potere più a lungo, restando più a lungo della previsione originale.
Questo ha spinto alcuni a definire la versione di Meechai, che secondo alcuni suggerisce una certa sfiducia nel potere popolare, come la bozza di Gollum, paragonandola ad un personaggio della saga Il Signore degli Anelli che non riesce ad abbandonare un anello di potere.
Diamo uno sguardo da vicino ad alcuni articoli contestati.
L’articolo 257 afferma che il regime militare continuerà nel proprio ruolo finché un nuovo governo eletto non assume il potere mentre l’articolo 261 attiva i giudici della Corte Costituzionale e membri delle organizzazioni indipendenti come pure il revisore generale a mantenere il loro mandato finché non sono poste in essere le leggi strutturate. Il processo potrebbe richiedere anche più di un altro anno, dato il quadro temporale citato da Meechai stesso secondo cui le elezioni potrebbero aver luogo agli inizi del 2018.
Secondo l’articolo 259, la Commissione di stesura della Costituzione continua il proprio mandato finché non sono promulgate tutte le leggi fondamentali, come la legge elettorale per eleggere deputati e senatori, la commissione elettorale e dei partiti politici e quella sulla Corte Costituzionale.
Un’altra falla importante è il tentativo dei tecnocrati di indebolire la decentralizzazione attraverso il rafforzamento delle organizzazioni amministrative locali, un fatto fondamentale nelle precedenti costituzioni. Le comunità locali sono arrabbiate per il mancato riconoscimento dei diritti di comunità nella presa delle decisioni sulla gestione delle risorse naturali e della loro sopravvivenza. Invece la comunità può solo partecipare ai progetti statali.
A parte lo scopo della bozza che si prefigge di voler permettere al paese ad affrontare meglio la corruzione, sembra che l’attuale amministrazione ha avuto mano libera nell’usare il bilancio statale, fino a 6 mila miliardi di baht, 150 miliardi di euro in due anni, mentre le agenzie indipendenti non hanno neanche fatto domande sulla spesa libera.
Con l’articolo che richiede a tutti i partiti politici di sottoporre i nomi dei primi ministri, c’è la possibilità che la politica thai dovrà accettare un premier non eletto, invece di uno scelto dal popolo.
Rispetto ai ruoli e ai doveri della Commissione Nazionale dei Diritti Umani, la bozza 20/2 indica che gli estensori non comprendono il ruolo di tale commissione come organizzazione indipendente che deve esaminare le situazioni dei diritti violati da chiunque, agenzie dello stato comprese. Secondo la bozza 20/2 la Commissione Nazionale dei Diritti Umani perde il potere di denunciare penalmente per conto delle parti offese o di individui. Il suo ruolo è ridotto a quello di Relazioni Pubbliche e non deve adeguarsi alle norme e obblighi internazionali come riconosciuto dalle costituzioni precedenti.
Come detto in precedenza, la bozza permette al regime, con la legge draconiana dell’articolo 44 della costituzione provvisoria di controllarci. Non possiamo che sentirci soffocati.
Quello che è inaccettabile comunque è la rabbia del NCPO e del governo di Prayuth verso chi critica la bozza avendo solo buone intenzioni in mente.
Non è meno irritante che la attuale Commissione elettorale, che due anni fa fallì nel proprio ruolo di organizzazione delle elezioni, chieda di registrarsi per ottenere il permesso a chi voglia far conoscere la propria opinione sulla bozza costituzionale. Secondo questa richiesta si può dare la propria opinione fino al 15 febbraio senza alcuna garanzia che la loro richiesta sarà mai evasa.
Abbiamo bisogno proprio di aria fresca.
Achara Ashayagachat, BangkokPost