E’ una diseguaglianza che colpisce chiunque guidi lungo le strade polverose assolate del meridione filippino, dice Huseyin Oruc, un membro turco del corpo che monitora il processo di pace del paese.
“Se le strade sono pulite, asfaltate e non strette, non pulite e vecchie, con tante case malmesse, allora capisci che sei in una area musulmana” racconta all’agenzia Anadolu dal suo ufficio di Istambul.
Nel tracciare l’applicazione dell’accordo di pace firmato nel 2014 dal governo e dal MILF, il più grande gruppo ribelle del paese, Oruc, che è appena tornato dalle Filippine, dice il Gruppo di Monitoraggio della Terza Parte, TPMT, composto da cinque persone, ha conosciuto il paese.
“I musulmani conseguono solo un quarto delle entrate nazionali rispetto alle altre regioni. Si può immediatamente vedere la differenza dando un’occhiata alle scuole, allo stato delle strade.”
Mercoledì, il Congresso Filippino si è aggiornato per la campagna elettorale dopo una sessione finale in cui i legislatori hanno espresso l’impossibilità do approvare una legge che assicura la pace nella regione meridionale di Mindanao prima dell’investitura dei nuovi capi come risultato delle elezioni presidenziali del 9 maggio 2016.
La legge fu affondata in parlamento in seguito alla morte di un comando di 44 poliziotti a Mamasapano per mano della guerriglia legata al MILF che aveva firmato insieme al governo un processo di pace di 17 anni per porre fine al conflitto separatista che ha fatto 150 mila morti.
Il capo negoziatore del gruppo del governo, Miriam Coronel Ferrer espresse al parlamento la propria frustrazione:
“C’è solo da aspettarsi che il popolo filippino, particolarmente chi risiede nella Bangsamoro che aveva grandi speranze per questa nuova legge, sia in lutto, soffra e ancora una volta tema quello che il domani porterà” ha detto la Coronel Ferrer che ha aggiunto:
“Comunque l’inazione collettiva dei nostri legislatori nel completare la deliberazione sulla legge Fondamentale della Bangsamoro non ha fermato e non fermerà il momento del processo di pace Bangsamoro. In questo basso momento chiediamo sobrietà e perseveranza.”
Oruc comunque sottolinea che un cambio di governo non implichi necessariamente la fine del processo di pace, anche se per Oruc che la politica nel paese “può cambiare molto velocemente a seconda di chi è in carica”.
Dei quattro candidati presidenziali dice di attendersi la continuazione del processo con la vittoria del ministro dell’interno Manuel Mar Roxas che rappresenta la scelta del presidente uscente, Benigno Aquino III, la cui presidenza termina a giugno.
“Il secondo candidato, Jejomar Binay, crede anche nella pace ma ha detto che i suoi metodi saranno differenti dal presidente attuale; l’approccio alla politica del terzo candidato Grace Poe non è chiaro ma anche lei ha detto che la pace dovrebbe giungere alle Filippine” dice Oruc.
“L’ultimo candidato importante è il sindaco di Davao Rodrigo Duderte. Da ciò che ho sentito se dovesse essere eletto, si crede che sarà veloce nel raggiungere il successo nei colloqui di pace.”
Di maggiore importanza, sottolinea Oruc, che è vicepresidente della IHH Humanitarian Relief Foundation turca, è che il MILF ha detto che “loro vogliono continuare”.
“C’è il rischio, ma il MILF ha di recente dichiarato qualcosa di importante. Hanno detto che vogliono continuare con l’accordo comprensivo del 2014. Dicono anche che il mancato passaggio della legge non è un aspetto negativo ma loro continueranno ancora a soddisfare alle condizioni… C’è ancora speranza”
Aggiunge che la comunità è ovviamente delusa ma essa è ancora dalla parte della pace.
“Hanno creduto che l’attuale presidente era genuino… ma il cuore della comunità musulmana è stato ferito”.
Ci sono altre strade, comunque, che i delusi possono percorrere.
In attesa dietro le quinte ci sono tantissimi movimenti di insorgenza che attendono di prendere i giovani musulmani disillusi per portarli sul lato della radicalità. Il gruppo violento di Abu Sayaff ha giurato alleanza all’ISIS, mentre un altro gruppo armato nel meridione, BIFF, ha anche offerto il proprio sostegno.
“C’è un rischio di una simile radicalizzazione. Quando guardiamo alle tendenze nel mondo, questa zona è predisposta” dice Oruc sottolineando che anche il MILF ha le sue preoccupazioni.
“Il MILF dice che provano a tenere unità la propria gioventù ma è una questione difficile per loro perché c’è ora il rischio che i colloqui di pace possano finire”
Oruc comunque sottolinea che il rispetto delle comunità musulmane è ancora col MILF.
Dal 1984 il MILF, formatosi dopo una rottura dentro il MNLF, è stato il maggiore gruppo ribelle nel meridione filippino.
“Gli eroi nelle battaglie sono ancora nella direzione del MILF. I giovani li guardano ancora con ammirazione” dice Oruc.
“I musulmani nella regione sperano nella pace, e pensano che solo il MILF può farla. Si attendono che dopo che il successo del MILF anche loro potranno vivere nell’agiatezza”
La strada potrebbe essere lunga, dicono gli osservatori.
Anadolu Agency