Il portavoce del MILF Mohagher Iqbal ha parlato di una “ frustrazione diffusa ” tra i propri combattenti e la popolazione
Il successore del presidente Aquino, che uscirà dalle prossime elezioni di maggio 2016, rischia la guerra con vari gruppi armati nell’isola inquieta di Mindanao se si metterà da parte il patto di pace firmato col MILF. A dirlo sono i negoziatori del pannello di pace del governo filippino.
Tale conflitto potrebbe aiutare i gruppi estremisti islamici nel reclutamento di nuove reclute e trasformare l’isola di Mindanao in un terreno di addestramento fertile e permettere ai militanti di lanciare altri attacchi nel sudest asiatico.
Dalle indagini sull’attentato di Giacarta centro sembra che gli estremisti abbiano ricevuto qualche sostegno dai militanti che operano a Mindanao.
Il congresso filippino ha chiuso i suoi lavori per permettere che il paese entri il ciclo delle elezioni del prossimo 9 maggio 2016 ed elegga il nuovo presidente e migliaia di candidati nelle varie posizioni politiche. Però il congresso non è riuscito ad approvare la proposta legge Fondamentale di Bangsamoro, una pietra fondamentale dell’accordo tra Manila e il MILF del 2014, che mira a porre fine ad una lunghissima guerra secessionista nell’isola meridionale di Mindanao che ha già fatto almeno 120 mila morti.
La presidente del gruppo negoziatore del governo, Miriam Ferrer ha detto: “Non c’è un incentivo per la prossima amministrazione a fare la guerra. Ma l’idea di dire che non continueremo con il processo di pace conduce a quel genere di risultato”.
Il MILF ha detto che continuerà a lavorare col governo per mantenere la pace ma ha anche fatto conoscere lo scontento della sua base. Il portavoce del MILF Mohagher Iqbal ha parlato di una “ frustrazione diffusa ” tra i loro combattenti e la popolazione ed ha aggiunto che un crescente sentimento dentro il MILF è che “il governo ritorna ad utilizzare tattiche di ritardo e prova solo a gestire il conflitto a Mindanao.”
Gli umori sono già sul grilletto facile. Mercoledì una unità del MILF si è scontrata con forze governative che inseguivano membri del BIFF, una fazione secessionista del MILF che ha promesso fedeltà all’ISIS.
Teresita Deles, consigliere del presidente per la pace, ha detto che il MILF aveva giocato la sua reputazione sull’Accordo Comprensivo della Bangsamoro. Senza un accordo il MILF potrebbe dare vita a “centinaia di bande armate più piccole”.
La Ferrer ha detto: “Alcuni pensano che se il MILF si disintegra, si possa avere ancora uno strumento nella situazione, che è completamente l’opposto di quello che succederebbe. Ecco perché avete questo problema con Al Qaeda e ISIS, perché non riuscite a gestire la situazione.”
Il BIFF cerca “l’indipendenza completa” per le aree musulmane di Mindanao piuttosto che solo l’autonomia. La scorsa settimana attaccò un convoglio del governo che provava a disinnescare una bomba attaccata ad un progetto di ponte nella provincia di Maguindanao.
Un altro gruppo che trae vantaggio dal processo di pace bloccato è il MNLF. Il suo anziano ideologo Nur Misuari, ex professore universitario, si dice abbia incontrato 2000 sostenitori per far risorgere il gruppo.
MNLF, che un tempo era la forza più grande a Mindanao, è stata decimata dalle defezioni ma ha ancora una forza tale da poter creare instabilità, come quando accadde allorché le sue forze entrarono nella città di Zamboanga nel 2013.
Sia BIFF che MNLF si dice che abbiano forgiato scomodi legami con il gruppo militante di Abu Sayaff che, insieme ad elementi estremisti in Indonesia e Malesia, vogliano formare una provincia dell’ISIS nel sudest asiatico.
Ferrer ha detto che i governi della regione dovranno appoggiarsi al successor di Aquino per onorare il trattato di pace del governo con il MILF.
“Non vogliono questo problema nel loro giardino. Se è già lì non vogliono che peggiori o che si diffonda”.
Raul Dancel, TheStraitsTimes