Le ultime elezioni filippine hanno portato alla presidenza del paese Rodrigo Duterte con cui Murad Ibrahim, presidente del MILF, Fronte di liberazione islamico Moro, si è congratulato.
Un vero figlio di Mindanao nelle cui vene scorre sangue Moro
Una vittoria storica di un vero figlio di Mindanao l’ha definita Murad che si è congratulato con il nuovo presidente, .
La speranza del MILF è che Duterte realizzi quello che ha promesso, cioè far approvare la legge di costituzione della Bangsamoro, dopo il sostegno dello stesso Duterte alla legge prima e durante la campagna elettorale poi, quando ha affermato la necessità di “correggere l’ingiustizia storica” della storia filippina che ha visto la marginalizzazione della popolazione Moro.
E’ la speranza che la vittoria di Duterte possa soddisfare “le speranze ed aspirazioni di pace e giustizia a Mindanao”, speranza condivisa da tutti quelli che Duterte l’hanno votato a Mindanao e nella zona della Bangsamoro.
Da notare che nella ARMM, la provincia autonoma di Mindanao Musulmana dove si stabilirà la Bangsamoro, Duterte ha ricevuto un altissimo suffragio e dove anche Leni Robredo ha preso voti a man man bassa come vicepresidente.
Murad ha detto che ogni iniziativa del presidente che “rettifichi le ingiustizie storiche commesse su di noi ed istituiscano una pace e sviluppo duraturo nei nostri territori saranno sostenute interamente dal MILF e dalla popolazione della Bangsamoro”.
Nella piattaforma di Duterte compare la parola federalismo e il cambiamento della costituzione filippina in senso federale, e sono proprio questi che Murad sottolinea in una sua lettera.
“La sua piattaforma per un cambiamento di sistema cattura proprio questo principio di uno status quo ormai inaccettabile” come pure l’istanza federale cattura l’aspirazione della popolazione Moro all’autogoverno attraverso l’implementazione del trattati di pace firmati con l’amministrazione Aquino che “ponga fine ad un conflitto destabilizzante che fa crescere l’anarchia e stimola la crescita dell’estremismo”.
Al momento attuale, la legge BBL è stata bloccata dal parlamento filippino che avrebbe istituito la entità autonoma Bangsamoro ed aperto la strada ad un referendum di approvazione. Di conseguenza la regione autonoma di Mindanao Musulmana non è stata sciolta ed è stato rieletto il nuovo governatore.
Con l’amministrazione Duterte ci si attende che la legge sia approvata per dicembre 2017 e quindi la nuova regione autonoma Bangsamoro dovrebbe iniziare a funzionare per fine giugno 2019. Resta da vedere se sarà approvata tal quale e come si intreccerà con l’altro tema caro a Duterte del cambiamento in senso federale della costituzione filippina.
In un suo comizio Duterte ha sottolineato come la Bangsamoro sia fondamentale che non si può toccare più e che potrà essere di esempio per il federalismo stesso.
Rispetto ad un altro suo forte sostenitore, Nur Misuari del MNLF, la situazione forse è più difficile, perché Misuari ha più volte rigettato la BBL lanciando addirittura un attacco a Zamboanga reclamando la proclamazione dell’indipendenza di tutta Mindanao. Misuari fu autore di un trattato di pace del 1996 col il governo filippino, trattato mai implementato, pur tuttavia integrato nella BBL.
In un altro articolo apparso su Mindanews, Patricio Diaz ci rammenta però come di speranze e ottimismo sia stato pieno tutto il percorso di pace durante l’amministrazione Aquino. Ora forse è tempo di distinguere tra speranze ed ottimismo da una parte e realizzazione dall’altra, ricordando proprio il momento indimenticabile in cui quell’ottimismo si è sgonfiato totalmente all’indomani della mancata approvazione della BBL.
“…Essere ottimisti non è sempre essere realisti. L’ottimismo muove lo spirito, eppure la realizzazione potrebbe essere ancora elusiva. L’ottimismo sgonfiato sotto l’amministrazione Aquino fa pensare e non si dimentica”.
Diaz si domanda quindi quali sono le opzioni a favore della Bangsamoro.
La prima è ripresentare una versione della Camera della BLBAR con il restauro delle parti cancellate e alterate della bozza originale BBL.
L’alternativa è di lasciar perdere la BLBAR e ripresentare la bozza firmata da Aquino e Murad.
Gli imperativi che ci sono davanti. La prima è che il Presidente certifichi questa legge come urgente o di estrema priorità, facendo attività di pressione per l’approvazione di questa bozza che soddisfi l’Accordo Comprensivo per la Bangsamoro, CAB. Si richiede una vera leadership, mancate nel precedente parlamento, per approvare la Bangsamoro.
Oltre all’aggiunta obbligatoria di alcune impressioni della Commissione della Giustizia transizionale e di riconciliazione, deve essere approvata, firmata in modo tale da fare il plebiscito nel dicembre 2017.
Quarto punto bisogna giungere ad eleggere i rappresentanti nelle elezioni di maggio 2019 con tutto ciò che questo comporta sulla formazione dell’autorità transitoria.
“Se si deve stabilire una Bangsamoro importante sotto l’amministrazione Duterte, le opzioni di su e gli imperativi devono essere accettate. Sei anni non sono poi così tanto. E’ fisso ed una volta che scoccano le lancette non si ritornerà indietro. Non si deve perdere un minuto.” scrive Patricio Diaz il quale ricorda come durante l’amministrazione Aquino si è dovuto concludere il negoziato. Solo 15 mesi restarono per la fase successiva di approvazione, firma e plebiscito.
“Sei anni non sono un lusso” e non si può pensare di cancellare tutto e riprendere da capo un negoziato: si tratta di scegliere una delle due possibilità per giungere alla fine dei sei anni ad una entità autonoma Bangsamoro.
Fondamentale è che la legge sia certificata come urgente per tagliare i tempi del dibattito e delle modifiche.
Resta comunque il grande scoglio della questione della costituzionalità della legge. Nel vecchio parlamento la BBL è stata vista come un’iniziativa del presidente, non autorizzato dal parlamento che quindi non era impegnato allo stesso livello del presidente.
“La bozza BBL non è una legge ordinaria. E’ il prodotto del negoziato di pace tra Governo delle Filippine rappresentato dal Presidente e i Bangsamoro rappresentato dal MILF. Dal momento che il congresso come l’esecutivo è una branca di quel governo, l’impegno del presidente è anche il suo proprio da onorare” scrive Diaz.
Questo atto di onorare però non fu fatto, perché il congresso dichiarò la bozza della BBL come incostituzionale usurpando così anche la funzione che la costituzione riserva esclusivamente alla Corte Suprema.
Era la Bangsamoro qualcosa che il potere centrale di Manila non poteva assolutamente digerire. La legge sarebbe potuta essere approvata con la riserva di costituzionalità che permetteva un intervento comunque presso la Corte costituzionale. “Se il 17° congresso potrà fare questo, faciliterà, accelererà e accorcerà i periodi di dibattito ed emendamento”
In questo ambito resta una petizione presso la corte suprema da parte di un’associazione di costituzionalisti sulla costituzionalità del CAB stesso. Ovviamente sarebbe opportuno che la corte suprema si esprima in merito prima che i legislatori facciano il loro dovere, proprio per accelerare i tempi di realizzazione.
Una delle questioni costituzionali poste riguarda il tipo di governo proposto per la Bangsamoro, di tipo parlamentare che è più vicina come modello ad un sistema federale, quando la costituzione del 1987 prevede un governo presidenziale.
Questa idea, esposta dallo stesso Duterte nella sua campagna elettorale a Mindanao, secondo Diaz deve aver acceso le speranze di Murad del MILF.
“Il piano di Duterte è di indire una convenzione costituzionale entro il 2018 per emendare la costituzione del 1987. Tra gli emendamenti proposti è uno spostamento dalla presente forma ad una forma di governo federale. Se la BBL non è tra i modelli di una costituzione federale deve essere approvata, firmata e ratificata per dicembre 2017”.
Poi Patricio Diaz scrive:
“Se il presidente e i presidenti del 17° Congresso si atterranno ad una elle due opzioni, se si atterranno agli imperativi esposti, se riterranno la BBL costituzionale se non deciso altrimenti dalla Corte Suprema e affermare unitamente di approvare la BBL nei tempi previsti, l’ottimismo di Murad sarà realizzato con la creazione di una Bangsamoro significativa sotto l’amministrazione Duterte. Ma succederà questo? Scettici od oppositori di una delle due opzioni credono che non risolverà il problema Moro. Citando le debolezze del CAB e BBL offrono alternative considerate alternative migliori… ”.