Anche se non ha mai reclamato la propria responsabilità, ci sono basi per credere che sia stato il BRN, Barisan Revolusi Nasional, a portare avanti l’attacco coordinato di attacchi incendiari e bombe a Hua Hin, la scorsa settimana a Prachuap Khiri Khan e nelle sei province meridionali.
Non è questa la prima volta che il movimento clandestino separatista ha posto bombe che mirano a danneggiare la credibilità dello stato buddista thai e esaltare la propria capacità militare finora sottostimata dalle agenzie della sicurezza.
Il BRN voleva dirigere i propri messaggi all’elite politica e militare in particolare. Non interessa loro se la stampa o la gente la pensa diversamente, né se la Thailandia ha un governo eletto o un regime militare.
Ci furono nove esplosioni il 30 dicembre del 2006 nel centro di Bangkok nella atmosfera festosa, durante il governo del dopo golpe di Surayud Chulanont.
L’ex premieri Thaksin Shinawatra che, nel settembre dello stesso anno fu cacciato dal golpe, fu immediatamente accusato dai suoi successori. Surayud l’allora premier lasciò cadere l’idea che le bombe fossero il lavoro dell’insorgenza meridionale che “probabilmente si perderebbe nella capitale”
Durante il governo di Yingluck Shinawatra furono ritrovate delle bombe inesplose nell’isola di Phuket nel dicembre 2013. Il suo governo lanciò un dialogo di pace con i separatisti a febbraio di quell’anno.
Nonostante il polso di ferro della giunta del NCPO sin dal 2014, scoppiarono le bombe a Samui in quello stesso anno. I militari immediatamente puntarono il dito a Thaksin. Ma dopo furono accusati due malay musulmani quando la polizia scoprì che due auto rubate a Songkla e Narathiwat erano state usate come auto bombe per gli scoppi.
L’intelligence militare che studia da anni le attività del BRN notò che gli attacchi incendiari contro le scuole nel 1993 durante l’amministrazione Chuan furono i primi attacchi coordinati dal gruppo per testare le proprie capacità.
Un ex membro del BRN ha detto al BangkokPost che si era considerato nel 2004 di fare tre attacchi nelle tre differenti province, ma quel 4 gennaio andò in porto solo quello che servì a prendere le armi depositate.
Abbiamo comunque testimoniato attacchi incendiari intensificati, sparatorie e bombe per tutto il passato decennio nel profondo meridione, con oltre 6700 morti e il doppio di feriti.
Ma le bombe a Hua Hin del giorno 11 agosto nelle sette province sono state forse un esercizio migliorato da parte del BRN per echeggiare lo stesso messaggio all’elite di Bangkok e ai militari.
“Non vi vogliamo” dopo il rigetto della costituzione e della seconda domanda che dà potere ad un senato nominato dalla giunta di selezionare un primo ministro.
“Credo sia il lavoro del BRN a sottolineare il voto del referendum e dire che vogliono che i militari se vadano dalla loro terra” dice Tuwaedaniya Tuwaemae-gae, direttore di Lempar-Academy of Pataniraya for Peace and Development, non convinto dell’esistenza di altri motivi politici.
“Queste province sono posti turistici e di intrattenimento, basi economiche della mafia militare, perché dovrebbero distruggere la propria scodella del riso?” dice Tuwaedaniya.
Nota che il BRN voleva che la gente rigettasse “il progetto originario siamese” di creare una legge suprema per “la gente di Patani”. Per quella ragione ci sono state molte bombe con gli slogan contro la costituzione disegnati sui muri prima del 7 agosto.
“Mentre i militari li osservavano da vicino, non osarono di votare per il no. Quello che potettero fare fu di invalidare le schede. Chi aveva delle buone ragioni poteva optare di non voltare” dice l’attivista.
A Pattani hanno votato oltre 468 mila elettori, 62% . Il 56-58% ha votato contro la bozza e la seconda domanda, mentre il 7.4% delle schede sono state invalidate. A Yala il 6.5% delle schede dei quasi 229 mila erano annullate. Oltre la metà degli elettori di Yala ha rigettato la costituzione. A Narathiwat, dove si è presentato il 66% degli oltre 517 mila elettori il 7% delle schede sono state annullate. Nel meridione c’è stato il doppio in percentuale delle schede annullate a livello nazionale.
Tuwaedaniya sostiene che la ragione che sostiene il no nasce dall’influenza dei capi religiosi che hanno due ruoli da proprietari e da amministratori delle scuole praivate nelle province meridionali.
“Attualmente ottengono un sussidio annuale per 15 anni e la costituzione fissa l’istruzione gratuita a 12 anni. Chi non si sarebbe arrabbiato?”
L’attivista non considera influenti i politici vecchio stile come la fazione Wadah.
Molte delle schede annullate nel profondo meridione thailandese portavano la parola Merdeka, indipendenza, ha rivelato una fonte della polizia.
Mentre Tuwaedaniya sostiene che il referendum è stato un test reale ed un passo avanti per quando la gente di Patani potrà raggiungere l’idea dell’autodeterminazione, l’intelligence militare è ancora ottimista sul fatto che il BRN non sia pronto per quel fine ultimo.
Una fonte militare sostiene “Se vogliono vincere con i metodi democratici hanno bisogno di una maggioranza assoluta per dei progetti di autodeterminazione”.
Fonti varie hanno rigettato l’ipotesi che le bombe del giorno 11 agosto avrebbero spinto le autorità thai a riprendere con più entusiasmo il dialogo di pace con MARA Patani, ottenendo invece l’effetto contrario.
“MARA non ha mai rappresentato l’ala militante dal primo giorno, allora perché i Thai dovrebbero perdere tempo ad ascoltarli ancora, dal momento che mostra chiaramente questa volta che non controllano nulla?”
Eppure le fonti del MARA Patani credono che il governo thai sarà costretto ad agire dopo le bombe e MARA potrebbe trarre benefici da ciò.
Prima degli attacchi di agosto, il gruppo tecnico thai ebbe un incontro di tre ore con la controparte di MARA a Kuala Lumpur. L’incontro, il primo dopo la rimozione del generale Nakrob è stato portato avanti in modo interlocutorio.
Altri sostengono che a fare l’attacco siano stati gruppi militari per differenti ragioni.
L’analista della sicurezza di IHS-Jane sostiene che l’idea di un gruppo ben organizzato nei militari che uccida civili thai innocenti e saboti l’economia nazionale per minare o screditare un’altra fazione è un’idea che fa ridere.
“Non c’è semplicemente prova di scontri seri dentro l’esercito che provochino quella sorte di azione violenta, poi nel giorno del compleanno della regina” sostiene Davis.
Un ufficiale ha detto: “Quello che vediamo ora è solo la punta di un iceberg. Almeno sappiamo che il BRN ha un’enorme capacità. La domanda è quanto velocemente e fino a che punto le autorità thai riescono a sincronizzare le strategie per risolvere la questione senza politicizzarla ancora una volta”
ACHARA ASHAYAGACHAT, BangkokPost