Le autorità parlavano di avvalersi dell’Interpol per interrogare i collaboratori del rapper che vivono a Taiwan.
In un periodo migliore il suo reato sarebbe stato di aver offeso la musica. Ma l’Islam Malese sta diventando sempre più duro e la promozione dello stato in suo favore più aggressiva. Queste tendenze ricevono un aiuto forte dal governo di Najib Razak.
Poiché è tormentato dalle accuse che un’impresa nazionale è stata saccheggiata il partito preferisce cambiare argomento. E allora si ridefinisce come difensore dell’Islam, la religione principale dei sostenitori malay.
Tutto questo incancrenisce le relazioni di razza e allarma i vicini che temono che lo spostamento possa nutrire l’estremismo.
Oltre il 60% dei cittadini malesi sono malay musulmani. Gran parte del resto come i discendenti cinesi e indiani malesi, come quelli di altre tribu indigene, sono cristiani, buddisti, induisti. Una religione promulgata alla fine del regime coloniale britannico nel 1957 garantisce ai non Malay di seguire la loro religione di scelta mentre proclama anche che Islam è la religione della federazione”.
Quel compromesso ha acceso un dibattito incessante sul punto fino a cui il governo si deve spingere nel patrocinio della fede della maggioranza. L’UMNO, che guida ala coalizione di governo dall’indipendenza, scoprì la religione negli anni 80, mentre parava il colpo da un pio partito di opposizione. Mahatir Mohammad, presidente dell’UMNO e primo ministro malese dal 1981 al 2003, afferrò che la Malesia era un paese islamico. Il suo governo creò un ministero dentro l’ufficio del primo ministro per regolare e promuovere l’Islam.
Sin da allora l’Islam malese è diventato sempre più conservatore, influenzato dalle austere teologie provenienti dal Medio Oriente. La sua promozione è di particolare preoccupazione dei nazionalisti malay che dicono che le minoranze del paese si sono assicurate una fetta iniqua della sua ricchezza. (Icinesi e indiani malesi vanno meglio a scuola e tendono a guadagnare di più). Nel frattempo la burocrazia islamica del paese si è espansa a livello federale e di singolo stato.
I rappresentanti religiosi occasionalmente fanno incursioni in hotel alla ricerca di coppie non sposate musulmane o di altre persone che deviano. 63 donne transgender sono state arrestate tra gennaio e maggio. Anche gli sciiti sono perseguitati. Un editto di agosto reiterava che i musulmani malesi non possono abbandonare la fede senza il consenso delle autorità islamiche.
In teoria i malesi non musulmani non hanno obblighi religiosi ma l’atmosfera spesso li tocca. L’ostilità verso la costruzione di chiese significa che le crescenti congregazioni cristiane si incontrano in magazzini e negozi vuoti. I funzionari in alcuni edifici pubblici hanno chiesto ai malesi di coprire le gambe prima di avere accesso ai servizi governativi. Lo scorso mese dei burocrati dissero di preferire di non permettere alle famiglie musulmane di usare cameriere non musulmane. Chi critica le autorità religiose è spesso definito anti islam; i più vocali sono stati accusati di sedizione.
Najib sostiene che il governo darà alle corti civili, non alle islamiche, il solo diritto di gestire i divorzi quando solo uno dei due è musulmano. Questo semplificherà un pugno di casi dove la gente prova ad aggirare il sistema. Un marito che divorzia si converte all’Islam supponendo che la corte islamica gli darà la custodia dei bambini. Eppure Najib è percepito essere una mente meno indipendente dalla religione rispetto al suo predecessore, e più vicino ai consiglieri islamici.
Inoltre il suo partito appare meno incline a trattenere le voci forti islamiche mentre monta la minaccia al suo governo di decenni. Najib nel 2013 perse quasi un’elezione generale quando i voti delle minoranze abbandonarono i partiti di coalizione dell’UMNO. Da allora emerse la storia dei miliardi di dollari persi con la 1MDB, impresa finanziaria di investimento del governo, durante il primo governo di Najib. Lui nega di aver ricevuto dei soldi. Ed ha mantenuto il proprio posto anche quando il ministero della giustizia USA a luglio sembrò implicarlo.
Forse nel cercare un’alleanza che possa sostenere l’UMNO anche senza sostegno delle minoranze, Najib si sta avvicinando al partito islamico di opposizione, PAS. A maggio il suo partito fece approvare in fretta una legge del PAS che cerca un aumento delle pene che le corti islamiche possono dare ai musulmani accusati di reati religiosi. Attualmente sono limitati ad una multa, sei fustigate o tre anni di carcere. Alcuni nel PAS pensano che i musulmani che bevono alcol debbano ricevere almeno 80 fustigazioni, e chi ha sesso fuori del matrimonio 100.
UMNO si era opposto da tempo a queste misure che alcuni vedono un passo verso il taglio della mano e la lapidazione. Il partito forse continua a giocarci perché ha aiutato a distruggere la non facile alleanza di opposizione che fino a poco tempo fa includeva il PAS e partiti laici. Chissà che l’UMNO non possa pensare alla fine che la fustigazione sia un prezzo ragionevole per il sostegno del PAS.
Tutto questo porta ad accrescere l’esodo di giovani malesi tra cui musulmani moderati. LaBanca Mondiale ha trovato che il numero di malesi che vivono in paesi ricchi si è triplicato tra il 199 ed il 2010. La maggioranza di questi emigranti è laureata. Un esodo graduale delle minoranze piace ai sostenitori della razza malay ma rende il paese più povero.
Una paura più immediata è che una crescita della retorica razziale incoraggerà i radicali. Quasi 70 malesi hanno avuto il ritiro del passaporto per essersi uniti all’ISIS. La polizia ha arrestato di recente tre uomini che pianificavano attacchi ad un tempio induista e ai locali notturni. In un’indagine dello scorso anno 11% dei malesi affermava di avere una considerazione positiva dell’ISIS, rispetto al 4% dell’Indonesia, paese confinante.
Questo dovrebbe essere una preoccupazione più urgente dei video del rapper Namewee