Il principe ereditario thailandese Maha Vajiralongkorn ha completato la procedura diventando Re della Thailandia come Rama X e sarà chiamato Sua Altezza Reale Maha Vajiralongkorn Bodindradebayavarangkun. Un nome lunghissimo che in Pali, la lingua sacra del buddismo thailandese, significa “Vajiralongkorn discendente in carne e sangue dal dio Indra, signore di tutti gli angeli”. Accorciando un po’ il nome sarà chiamato Rama X.
Nell’accettazione della nomina a re Rama X, Vajiralongkorn ha detto:
“Accetto l’invito a soddisfare il desiderio di sua Maestà il Re compianto e per il beneficio di tutti i thailandesi” ha detto il Re durante l’udienza in cui il capo del parlamento provvisorio, Pornpetch Wichitcholchai, gli ha letto l’invito del parlamento a diventare Re alla presenza del reggente Prem Tinsulanonda, del primo ministro Prayuth Chanochoa e del ministro della giustizia Weeraphol Tangsuwan.
Alla fine cerimonia, i ministri si sono prostrati davanti a Rama X, Maha Vajiralongkorn Bodindradebayavarangkun. La cerimonia segna il cinquantesimo giorno dalla scomparsa di Re Bhumibol. L’incoronazione vera e propria seguirà dopo la cremazione del Re Bhumibol, dopo un anno dalla morte nell’anno prossimo. Nel frattempo a Re Rama X sono affidate la guida delle cerimonie dei riti funerari.
Va ricordato che la prostrazione era stata abolita dal Re Chulalongkorn nel suo processo di modernizzazione della Thailandia per poi esser ripristinata all’inizio del regno di Bhumibol.
Ce lo ricorda Pavin Chachavalpongpun in un articolo di New Mandala.
Re Chulalongkorn disse che dalla sua incoronazione nel 1868, aveva voluto assicurare la prosperità del regno e portare felicità alla famiglia reale, ai nobili, burocrati, membri della sangha e a tutti i siamesi. Perciò durante il suo regno il Re desiderava eliminare tutto ciò potesse essere percepito come atto di soggiogamento che causasse durezze alla sua gente. Come scritto nella Gazzetta Reale il Re disse:
“Nelle altre maggiori potenze, nelle altre grandi capitali del mondo, in altri regni dell’Asia, come la Cina, Vietnam, Giappone e in Asia occidentale come l’India, questi paesi un tempo onoravano la pratica della prostrazione, comandando ai subordinati di prostrarsi davanti ai loro superiori e ai nobili, proprio come quello che si vive ora in Siam. Ma ora, quei paesi hanno abolito la pratica della prostrazione. La ragione è che loro riconoscono la necessità di ricostruire una relazione più eguale tra i differenti gruppi nella società, non più oppressione di classe. Dalla sua abolizione questi paesi sono diventati più prosperosi. Nel Siam la pratica della prostrazione riafferma l’esistenza dell’oppressione che è ingiusta. Inoltre ci sono altre pratiche che devono esser abolite o almeno ridotte nel loro grado di adesione. Ma eliminare tutte le pratiche in un colpo solo sarà impossibile. Il processo deve esser graduale e per tempo.
Alla fine del processo il Siam riemergerà come un regno molto più prosperoso.”
Nell’articolo si aggiunge altro un altro pezzo del discorso di Chulalongkorn
“La pratica della prostrazione in Siam è molto oppressiva. I subordinati sono stati costretti a prostrarsi per elevare la dignità del Phu Yai. Non vedo come questa pratica possa dare benefici al Siam. I subordinati trovano l’atto della prostrazione una pratica dura fisicamente. Devono scendere alle loro ginocchia per un tempo lungo fino a che ha termine il loro confronto col Phu Yai. Poi sarà loro permessi di alzarsi e ritirarsi. E’ un tipo di pratica fonte di oppressione. Perciò voglio abolirla.”
Quello che traspira da queste parole, benché vadano inquadrate storicamente, testimoniano un’apertura del paese a quanto accadeva nel mondo ed ad un processo di modernizzazione o adeguamento alla nuova realtà.
Sulla Gazzetta Reale si conclude così:
“Da ora in poi, i siamesi possono stare in piedi davanti ai dignitari. Per mostrare un atto di rispetto, i cittadini possono, invece, chinare il capo. Ciò sarà considerato come una nuova forma di dare rispetto. I dignitari possono forse chiedere la ragione dietro l’abolizione della prostrazione. Forse chiedono: Che ricadute apporterà questo cambiamento al Siam in via di sviluppo? Devono sapere che l’abolizione di questa pratica è davvero quello d mostrare al mondo che il Siam rigetta ogni pratica oppressiva ed ingiusta. Le nazioni potenti che si sono trattenute dall’opprimere la propria gente ora godono di prosperità. Quindi i membri della famiglia reale e della burocrazia che desiderano avere un’udienza col Re nella sua residenza, o in luoghi pubblici, adottate per favore questa nuova pratica raccomandata come detta dal Re….”
Ormai questa pratica è tornata insieme alla pratica dura a morire della Lesa Maestà secondo cui qualunque citazione, critica impropria o non positiva, del re o della monarchia porta al carcere.
Al suo rientro in Thailandia da Monaco, dove Vajiralongkorn è domiciliato, il Re si è portato una figlia a testa dei suoi primi matrimoni ed il principe maschio Dipangkorn Rasmijoti che studia ed è educato in Germania. Tutti gli altri figli invece restano dove si trovano, anonimi.
Non si può non fare una domanda: dopo tutto lo sfoggio di valori asiatici e di thailandesità che gli occidentali non possono mai capire, perché un principe ereditario thai risiede all’estero e suo figlio è educato in Germania?
Come mai poi si adotta una legge durissima di lesa maestà quando in tutto il mondo è stata abbandonata, per condannare anche persone vecchie ed inferme mentalmente, oltre che a reprimere il dissenso?