I pochi passanti, superati in numero dai militanti del partito nelle loro magliette rosso e arancio, guardano con poco interesse. Il primo aprile ci sono le elezioni suppletive in Birmania per leggere 19 parlamentari ma l’interesse è tiepido.
Mentre giovedì è il primo anno del governo NLD, il forte ottimismo che prese il paese dopo la stragrande vittoria delle elezioni generali del 2015 ha lasciato il posto alla amara realtà della riforma di uno dei paesi più poveri nel ASEAN.
L’investimento estero è destinato a scendere del 30% nell’anno fiscale che scade il 31 marzo mentre la crescita economica rallenta al 6.5% secondo le proiezioni della Banca Mondiale.
Il governo NLD cerca di evitare i tentativi dell’ONU di indagare le continue denunce di stupro e omicidio dei Rohingya musulmani da parte delle forze di sicurezza birmane.
Nelle province del nord birmano, gli scontri armati tra l’esercito birmano e i gruppi armati etnici ha cacciato dalle case migliaia di persone, sollevando così la sostenibilità di una conferenza di pace lanciata ad agosto con tanto clamore.
“Le riforme richiedono tempo” dice il giovane studente universitario Win Lwin Aung dando così voce ai sentimenti di tante altre persone intervistate. “Saremo pazienti. Ma il governo deve provare a fare qualcosa di più”.
Il capo del NLD e premio nobel Aung San Suu Kyi, che passò molti anni agli arresti domiciliari, deve camminare su una linea sottile a causa dell’arrangiamento di condivisione di potere con i militari dopo aver preso le redini del potere lo scorso anno.
Poiché i militari hanno un quarto dei seggi del parlamento garantiti costituzionalmente e hanno anche la gestione dei portafogli della sicurezza, il governo ha dovuto sistemare la propria guida all’interno del quadro istituzionale condizionato da mezzo secolo di giunta militare.
C’è dell’impazienza verso un’amministrazione civile che ha fatto pochi cambiamenti tangibili nel suo primo anno di governo.
“C’è stata molta più continuità rispetto al precedente governo di transizione di quanto atteso” dice Marie Lall del University College London. Ma secondo lei questa è anche una conquista.
Piuttosto che gettare via le vecchie iniziative per cominciare da capo, il governo NLD lo scorso mese ha lanciato un piano nazionale strategico dell’istruzione prodotto attraverso un processo consultivo iniziato durante il precedente governo di Thein Sein.
Sotto le stesse circostanze è stata fatta una legge nuova degli investimenti dal governo NLD che entrerà in vigore dal 1 aprile.
Eppure molti erano scontenti allo stesso tempo l’anno scorso quando il governo pronunciò le linee guida della sua politica economica. Faceva grandi disegni, come crescita inclusiva e taglio della corruzione, ma pochi dettagli che hanno mantenuto gli investitori sulle loro anche se le sanzioni USA contro la Birmania sono state tolte due anni fa.
“La comunità degli affari nel suo intero è preoccupata che non si sono applicati abbastanza velocemente ed in modo chiaro dei cambiamenti” dice Aung Htun di una compagnia di investimento di Yangoon. Specifica però che Suu Kyi ha un lavoro molto più duro rispetto a quello di Thein Sein.
Mentre il governo di Thein Sein godette di punte di investimento estero aiutato dalle esplorazioni petrolifere, l’amministrazione di Suu Kyi ha un compito molto più complicato di diversificare un’economia dipendente dalle risorse colpita dai prezzi bassi dell’energia e delle merci.
La Birmania è un paese pieno di buche e di potenzialità, dove la povertà, una burocrazia debole, le tensioni etnico religiose che covano e la presenza di un capitalismo degli amici sono bilanciati dall’abbondanza di risorse naturali, una posizione strategica e una popolazione giovane che vuole recuperare il tempo perso sotto decenni di governo militare.
“Compendiamo che è abbastanza difficile per un governo civile” dice l’ex prigioniero politico ed editore di Info Digest, Ma Thida. “Ma vogliamo essere informati. Vogliamo conoscere i problemi che si incontrano”
I giornalisti lamentano di essere stati tenuti fuori da eventi importanti, ed un esempio è quando il governo svelò la sua politica economica lo scorso anno.
La stessa Aung San Suu Kyi ha attirato molte critiche per aver centralizzato al massimo la presa delle decisioni.
“La ragione che mi è stata data da membri del NLD è che chi gestisce lo stato e i governi regionali non ha proprio capacità” dice Marie Lall. “Tanti di loro si trovano nelle loro posizione per la fedeltà al partito negli anni di prigione”
Questo vuol dire che chi detiene le varie posizioni ed il partito interamente hanno bisogno di addestrarsi ad adeguarsi alla complessità del governare.
Suu Kyi ha detto ripetutamente dell’importanza della riconciliazione nazionale nella speranza che la conquista di una pace duratura con i tanti gruppi etnici armati possa mettere il paese nella giusta posizione per andare avanti.
Ma i suoi sforzi di portare i gruppi etnici che nel 2015 non firmarono l’accordo di cessate il fuoco al tavolo dei negoziati sembrano annaspare nel mezzo di scoppi di ostilità negli stati Shan e Kachin.
“Credo che il governo stia provando a fare troppe cose” dice Aung Htun. “Abbiamo bisogno di un governo che abbia più profondità e più deleghe per poter gestire tutte queste questioni allo stesso tempo”
Per alcuni dovrebbe attenersi ad aree più selezionate come lo sviluppo economico prima che la gente comune non si spazientisca maggiormente al fine di avere risultati tangibili dalla transizione democratica.
“Quando si scava un pozzo, forse non porterà acqua immediatamente” dice un piccolo commerciante di strada a Yangoon. “Sono preoccupato che la gente non lo capisca”
Tan Hui Yee, Thestratitstimes.com