E’ tornata una relativa calma nel meridione thailandese, a maggioranza malay musulmana, dopo quattro settimane continue di violenza dell’ insorgenza separatista, ma le forze di sicurezza thailandesi sono nervose dopo aver accusato qualche colpo importante.
I ribelli esprimevano la loro rabbia contro le forze della sicurezza thailandese colpendo obiettivi sensibili e non, in risposta alle presunte esecuzioni extragiudiziali di due presunti insorgenti su un a strada secondaria nel distretto di Rueso a Narathiwat il 29 marzo.
L’ultimo attacco dell’insorgenza il 27 aprile ha comportato la morte di sei soldati uccisi da vicino dopo lo scoppio di una bomba sul ciglio della strada che ha costretto fuori strada il loro mezzo.
I militanti hanno provato a dare fuoco ai cadaveri, riuscendosi in parte con quattro di loro, prima di ritirarsi nella boscaglia per l’arrivo delle truppe in perlustrazione che spararono su di loro.
Dare fuoco ai soldati morti, come la decapitazione e la castrazione, erano comuni nel 2007, l’anno più violento dell’insorgenza iniziatasi nel 2004, dopo un decennio calmo nell’inquieto meridione.
La pressione della comunità locale e dei religiosi musulmani di base contro tali pratiche, e contro anche l’incendio di scuole, portò ad una fine di quelle che consideravano violazioni delle regole di guerra islamiche, secondo i capi religiosi che hanno parlato in anonimato.
Cittadini e religiosi sostengono l’insorgenza, che dice di combattere contro le truppe degli invasori thai, ma si oppongono alla mutilazione dei corpi dei soldati governativi.
Fonti del BRN hanno affermato di non appoggiare tali violazioni, ma hanno detto che il tentativo della scorsa settimana di bruciare i cadaveri è stato un incidente solitario.
Cosa farà Bangkok?
A Bangkok la recente ondata di violenza nel profondo meridione ha aggiunto altra tensione su chi pianifica la sicurezza.
Pensano alla prossima mossa dopo la dichiarazione del Consiglio del BRN del 10 aprile che chiedeva l’osservazione e la partecipazione internazionale, se il governo thailandese dovesse desiderare negoziare con loro direttamente.
BRN ha rigettato i colloqui in corso da quasi due anni tra lo stato Thai e MARA Patani, un’organizzazione ombrello delle organizzazioni separatiste storiche.
Fonti del BRN hanno negato i rapporti secondo cui l’ondata di violenze di aprile è stata in risposta alla nuova costituzione ratificata quattro giorni prima che il BRN emettesse il proprio comunicato.
Il BRN ha detto di essere contro la costituzione e ha invitato i malay musulmani del profondo meridione a votare contro di essa nel referendum costituzionale, cosa che la maggioranza fece.
BRN ha definito la brutta vendetta dello scorso mese come necessaria perché la parte Thai, secondo il BRN, aveva oltrepassato la linea rossa.
I membri del BRN hanno detto che una cosa sarebbe stato se i due sospettati fossero stati uccisi in uno scontro legittimo, il movimento, però, non tollera che le autorità thai scelgano le persone sospettate di avere legami col BRN e che le uccidano.
Le regole di ingaggio sono state da sempre una questione contesa poiché le parti non hanno comunicazione diretta per offrire una definizione significativa di cosa costituisca la linea rossa.
I soldati thai del IV corpo di armata, che ha il compito di controllare giornalmente l’insorgenza nel profondo meridione thailandese, dicono che vorrebbero vedere chi stende le politiche a Bangkok istituire un diretto canale di comunicazione col BRN, come chiede il gruppo, mentre si oppongono al canale ufficiale con MARA Patani come controparte designata.
Una nota positiva dopo questa richiesta del BRN è stata che il primo ministro Prayuth Chanochoa non ha lasciato cadere direttamente la richiesta, ma ha invitato il BRN a parlare con MARA Patani.
Questo è visto da molti rappresentanti thai come un prendere tempo.
Se questo, d’altro canto, significhi che Bangkok sia pronta a considerare di fare una concessione significativa al BRN o ai malay di Patani, è tutto da vedere.
Don Pathan, BENARNEWS