Il 9 gennaio 2017 il presidente Duterte firmò un ordine esecutivo che dava l’accesso universale ai metodi moderni di pianificazione familiare e chiedeva una applicazione accelerata della Legge nazionale di Salute riproduttiva.
Conosciuta come Legge RH la misura fu approvata nel 2012 ma fu sospesa dalla Corte Suprema in seguito all’obiezione dei gruppi religiosi che accusavano la legge di violare i diritti alla religione e alla libera espressione.
L’ordine di Duterte fu salutato persino da alcuni dei suoi critici più forti. Human Rights Watch, HRW, lo definì un “punto luminoso in un’amministrazione che ha orrende storie di violazioni di diritti umani per la sua abusiva guerra alla droga”. Oltre a promuovere la pianificazione familiare, la legge RH copre una serie vasta di questioni per la cura ostetrica di emergenza, l’educazione sessuale e la salute materna e del bambino.
Ma il solo fatto che tali chiare leggere questioni di salute nelle Filippine devono essere riaffermate attesta la natura contesa delle questioni della salute riproduttiva nelle Filippine. Appena un giorno dopo dalla firma di Duterte, il cardinale di Manila Tagle riaffermò che la chiesa “è contro qualunque legge che promuove sia i metodi naturali che artificiali di pianificazione familiare”.
Se lo si considera all’interno di un quadro storico più vasto, il dibattito attuale è la continuazione del lungo viaggio verso la salute riproduttiva delle Filippine, che è stata trasformata da vari attori in una questione politica e morale. E’ anche legata inesorabilmente al coinvolgimento storico della chiesa nella politica di un paese dove 80% delle persone sono almeno nominalmente cattoliche.
L’opposizione della chiesa al controllo ella popolazione e alla contraccezione artificiale va ben al di là delle Filippine. L’enciclica di Paolo VI Hmanae Vitae del 1968 ne fa un dogma della posizione della chiesa, riaffermato da tutti i papi successivi.
All’inizio la posizione della chiesa non parve avere un impatto sulla politica filippina. Solo un anno dopo il presidente Marcos creò una Commissione della Popolazione che cercò il controllo della crescita della popolazione.
Nel 1973 la costituzione di Marcos chiese al governo “dir raggiungere e mantenere livelli di popolazione migliori per il benessere nazionale”.
La situazione cambiò negli anni 80, quando la popolazione si rivolse contro Marcos ed il suo governo corrotto e autoritario che si dimostrò inefficiente negli sforzi di controllo della popolazione. La chiesa fu strumentale alla rivoluzione di Potere Popolare nel 1986 che depose Marcos costringendolo all’esilio.
La nuova presidente Cory Aquino ascoltò molto di più i desideri della chiesa. Nella costituzione del 1987 di Cory Aquino si iscriveva “la vita della madre e la vita del nascituro” omettendo, in modo chiaro, ogni riferimento al controllo della popolazione.
Vari presidenti avrebbero continuato a seguire la linea della chiesa. Gloria Arroyo, un’altra beneficiaria della rivoluzione sostenuta dalla chiesa, è stata la più ardente rendendo politica di stato la promozione di metodi di pianificazione familiari “naturali”.
Questo accadeva nonostante il consenso scientifico dell’inefficienza di tali metodi e il fatto che gran parte dei filippini sostengono la contraccezione artificiale.
Indipendentemente dalla accettazione dei presidenti della chiesa, il sostegno ad una legge RH è cresciuto piano piano ma costantemente.
Nel 1999 fu presentata la prima di tante leggi RH nel congresso filippino. Ironicamente fu proprio il figlio di Cory Aquino a far approvare la legge.
Duterte che subentrò ad Aquino come presidente si schierò apertamente a sostenere la salute riproduttiva. Nel suo primo SONA sottolineò che la legge RH doveva essere applicata “in modo che le coppie specie le povere avranno la libertà di una scelta informata sul numero dei figli”
La politica della legge RH, la sua logica nelle Filippine sono abbastanza chiare.
La crescita della popolazione resta alta. Dai 31.7 milioni del 1965, quando Marcos salì al potere, si attende che raggiunga 105 milioni per la fine del 2017, una triplicazione in soli 50 anni.
Gli economisti riconoscono che mentre la povertà è un fenomeno complesso, “la rapida crescita della popolazione e i tassi elevati di fertilità, specialmente tra i poveri, esasperano la povertà e rendono più duro al governo affrontarla”.
Nel 2012 30 economisti dell’UP affermarono il ruolo della legge RH sulla crescita della popolazione e di conseguenza sulla riduzione della povertà.
Inoltre c’è un’allarmante crescita del tasso di infezioni da HIV che rende le Filippine uno dei pochi paesi a registrare una prevalenza crescente.
La prevenzione del HIV è di fatto il ragionamento principale del ministro della sanità per la distribuzione e promozione dei preservativi, cosa ancora inaccettabile per chi si oppone alla legge RH secondo cui farebbe crescere l’immoralità.
Alcuni osservatori notano che l’influenza della chiesa nella politica filippina scema e citano il fallimento nel fermare l’approvazione della legge RH. Ma mentre è diminuito il suo potere, resta un importante attore politico.
Nello stesso mese che Duterte firmò l’ordine esecutivo , il dipartimento dell’istruzione annunciava che avrebbe bloccato la distribuzione di preservativi nelle scuole cedendo alle pressioni dalla chiesa. La legge stessa RH, nel tentativo di tranquillizzare la chiesa, include i metodi naturali e la genitorialità responsabile nel suo linguaggio e cita sette volte le convinzioni religiose.
C’è la possibilità che la chiesa cambi la sua posizione? Papa Francesco ha dato qualche speranza quando ha detto che la contraccezione è il male minore rispetto all’aborto, almeno nei casi di infezioni da Zika. Alla fine si è trattato più di un cambio di toni che di sostanza.
A giudicare dagli ultimi discorsi dei vescovi filippini che categorizzano i contraccettivi come immorali, è molto improbabile un cambio di opinione della chiesa.
Comunque il fatto che due presidenti di campi politici opposti abbiano sostenuto la salute riproduttiva fa crescere le speranze che diventerà una questione postpolitica, postchiesa.
Dopo un lungo viaggio c’è ragione di sperare che la Legge RH sarà finalmente applicata pienamente nelle Filippine e con essa un controllo fondamentale della popolazione e dei programmi di controllo di HIV.
Gideon Lasco, University of Amsterdam, Asiatimes.com