Nei mesi scorsi Re Vajiralongkorn è intervenuto vigorosamente sul terreno politico richiedendo alcuni emendamenti costituzionali che accrescono il proprio potere e facilitano le sue frequenti visite all’estero. La giunta gli ha garantito con entusiasmo i suoi desideri vedendo un’opportunità per sfruttare la monarchia per il proprio vantaggio politico.
Il nuovo re passa la maggior parte del suo tempo nella periferia di Monaco di Baviera. Col desiderio di una vita calma in Germania, Vajiralongkorn ha ben presto scoperto l’aggressività e l’intrusione dei media europei.
E’ stato costantemente perseguito dai paparazzi. In due occasioni sono emerse su internet immagini sue e della sua amante con miseri top a mostrare grandi tatuaggi temporanei sui loro corpi. Sono apparsi anche su i tabloid tedeschi.
Queste foto e video hanno chiaramente danneggiato a reputazione dell’appena incoronato re scuotendo la posizione politica della giunta.
Ha spinto il governo militare ad introdurre soluzioni drastiche per fermare la diffusione di foto e video, come la minaccia di bloccare l’accesso a Facebook in Thailandia e vietando i critici famosi della monarchia.
Il ministero dell’economia digitale ad aprile di quest’anno ha emesso un ordine che vietava ai Thai di contattare tre critici della monarchia, lo storico Somsak Jeamteerasakul, il giornalista Andrew MacGregor Marshall e me stesso. I thai non dovrebbero seguirci su Facebook, come pure non condividere i contenuti online. Le violazioni di quest’ordine potrebbero portare all’accusa di lesa maestà, reato di offesa della monarchia punibile con sentenze fino a 15 anni di carcere.
A poca distanza di tempo dall’emissione di questo ordine, sono stati arrestati sei thailandesi per lesa maestà, tra i quali appaiono il professore universitario Saran Samantarat e il noto avvocato Prawet Prapanukul. La lgge di lesa maestà definita secondo l’Articolo 112 del codice penale è sempre stato impiegato per attaccare i nemici dell’istituzione reale diventando negli anni la norma, un mezzo feroce per minare gli oppositori.
Ma questo uso smodato potrebbe rivelarsi controproducente per il governo militare e la monarchia stessa. Il netto aumento di casi di lesa maestà dimostra che la legge forse ha perso la sua aura magica e la crescita di un sentimento antimonarchico tra alcuni thai. Ci sono oltre un centinaio di thailandesi in carcere con l’accusa di lesa maestà.
Vajiralongkorn è al trono da sei mesi ma il suo breve regno ha già visto il numero più alto di accuse di lesa maestà e le pene più severe per chi viola questa legge.
Due settimane fa una corte thailandese ha dato una sentenza di 70 anni ad un uomo accusato di aver creato una pagina falsa di Facebook e di aver offeso ripetutamente la monarchia. L’uomo ha ammesso la propria colpa e ha visto ridotta la sentenza a 35 anni.
La giunta militare è sempre alla ricerca di metodi per intimidire la gente rispetto ad ogni commento negativo sul nuovo re. Il campo di battaglia principale è stata la rete dove monarchia e militari sperano di vincere la guerra usando la legge di lesa maestà come loro arma della disperazione.
Saranno destinati a perdere. Con Re Bhumibol la lesa maestàfu usata in modo limitato, almeno prima del golpe del 2006 che rovesciò il governo Thaksin. Dopo il 2006 l’uso della lesa maestà si è diffuso molto diventando chiaramente uno strumento politico contro chi critica la monarchia.
Bhumibol era molto riverito, carismatico, divino e godeva di una autorità morale. I monarchici sfruttarono queste qualità di Bhumibol per giustificare i casi di lesa maestà e le pene dure inflitte.
Vajiralongkorn, però, non è Bhumibol. Manca di carisma, di divinità e di autorità morale rendendo meno autorevole la legge di lesa maestà. Quando il re non si comporta come il suo ruolo richiede, la legge si fa meno sacra.
I militari ed i monarchici sono giunti al loro stallo. Sono tutti uniti con Vajiralongkorn.
Nel breve termine possono esserci da parte del Re di rifarsi una nuova immagine pubblica con campagne simili alla “Bike for Mom”. Ma tali immagini di un re impegnato si ergono in duro contrasto con altri ritratti di Vajiralongkorn, un re incline verso la violenza, uno stile di vita eccentrico e umore cangiante.
E’ troppo tardi per rifare la personalità do Vajiralongkorn. E’ troppo tardi perché militari e monarchici si astengano dall’usare la legge di lesa maestà per difendere lo status della monarchia thailandese.
Ed è troppo tardi oggi per impedire ai thailandesi di parlare apertamente del loro re.
Pavin Chachavalpongpun, EAF