Quando si tratta di restare attaccato al potere, il primo ministro cambogiano Hun Sen è forse il migliore. Sorpassa persino i politici vietnamiti esistenti o in pensione, il suo principale sostenitore del passato e la Cina, il suo attuale principale sostenitore in termini di longevità al potere.
Con l’aiuto del Vietnam che intervenne nel 1978 militarmente ad abbattere il sanguinoso regime dei Khmer Rossi, Hun Sen, lui stesso un disertore di quel regime, salì nel 1985 al potere.
Sin da quel momento, con scaltrezza, manipolazione e talvolta con la forza come nel 1997 quando fece un colpo di stato, ha cercato sempre di rafforzare la sua presa sul potere.
All’età di 65 anni, Hun Sen ha promesso di estendere il suo regno per almeno un altro decennio. Ha detto di aver deciso di restare “dopo aver assistito agli atti di tradimento di alcuni cambogiani negli ultimi giorni”
Il principale accusato di tradimento è Kem Sokha, presidente del principale partito di opposizione CNRP. Sokha fu arrestato il 3 settembre ed accusato dopo due giorni di tradimento per “un piano segreto ed attività cospirative”.
Il CNRP nelle elezioni generali del 2013 conseguì un risultato superiore alle aspettative raddoppiando i seggi in parlamento fino a 55 seggi, mentre il partito del popolo cambogiano CPP di Hun Sen, vinse solo 68 seggi con un calo vistoso dai 90 seggi delle elezioni precedenti.
Il piccolo margine di vittoria del partito al governo CPP, insieme alle diffuse accuse di manipolazione del voto portarono molti osservatori a credere che il partito di opposizione avesse vinto di fatto le elezioni.
Con la crescente popolarità il CNRP, che ha fatto passi avanti contro il CPP nelle elezioni locali di giugno, potrebbe vincere alle elezioni generali del prossimo anno. Sarebbe la fine della presa del poter da parte di Hun Sen.
Le paure di questa eventualità sarebbero le ragioni alla base dell’arresto di Kem Sokha e la minaccia di scioglimento del CNRP.
Un altro obiettivo importante dell’attacco di Hun Sen è stato il giornale The Cambodia Daily.
Il giornale indipendente in lingua inglese, conosciuto per aver toccato temi sensibili come la corruzione, è stato costretto a chiudere a causa di accuse false di aver evaso le tasse per un valore di 6 milioni di dollari.
Il giornale storico cambogiano, critico di Hun Sen e del suo governo, pubblicò la sua edizione finale sull’arresto di Kem Sokha col titolo: “ La discesa nella dittatura totale ”
Il regime ordinò la chiusura di radio indipendenti ed organizzazioni non governative.
Le accuse ad Hun Sen di comportarsi da dittatore sono state una costante del suo lungo regno. La sua decisione di stare altri dieci anni, la giustificazione apportata e le azioni fatte di recente sostengono con forza tali accuse
Quando afferma di voler prolungare la sua presidenza per il bene della stabilità della Cambogia, pensa e si comporta da dittatore. I capi e regimi autocratici affermano sempre di essere indispensabili per il paese, che senza di loro la nazione non può sopravviver o prosperare.
Come tutti i tiranni, Hun Sen detesta l’opposizione politica, i media indipendenti e la società civile, ed è chiaramente disponibile ad usare ogni mezzo, dalle affermazioni false alle accuse pesanti, per sopprimerli.
Le accuse contro Kem Sokha si basavano su un video del 2013 in cui il capo dell’opposizione parlava di portar un cambiamento democratico in Cambogia e diceva ai suoi sostenitori di goder del sostegno e del consiglio USA. Per quel discorso Kem Sokha è accusato di “collusioni con gli stranieri” e rischia 30 anni di carcere.
Le accuse contro Kem Sokha ed altri cambogiani di esser fantocci degli stranieri e la sua promessa di lottare contro di loro sono problematiche quando non molto ironiche.
E’ il suo governo ad appoggiarsi fortemente sulla Cina che è vista come il suo patrono.
Negli ultimi anni, Pechino ha dato grandi quantità di aiuti e prestiti da far rendere minimo l’aiuto americano. Mentre l’arresto di Kem Sokha è stato criticato tanto dalla comunità internazionale, tra cui USA ed Europa, la Cina è il solo paese ad aver ufficialmente ripetuto più volte di sostenerlo.
Il sostegno economico politico della Cina non è libero o privo di condizioni. Come contropartita all’aiuto di Pechino, Hun Sen si allinea con la Cina agendo spesso come un procuratore all’interno del ASEAN su questioni di interesse regionale come la questione del Mare Cinese Meridionale.
Un rappresentante cinese di recente ha detto: “La Cina vuole ringraziare Samdech che sostiene sempre gli interessi fondamentali della Cina.” Uno di questi interessi fondamentali è il ricco di risorse e strategico mare cinese meridionale. Samdech sta per Signore ed è parte del titolo onorario di Hun Sen, Samdech Akka Moha Sena Padei Techo.
Il sostegno di Pechino è senza dubbio una ragione importante dietro il giro di vite di Hun Sen. Grazie agli investimenti colossali e agli aiuti dall’economia mondiale più grande degli ultimi anni, Hun Sen sente che il suo paese di 16 milioni di persone potrebbe non avere bisogno degli USA e dei paesi occidentali, i quali legano spesso gli aiuti al buon governo, ai diritti umani e alle libertà politiche.
E’ possibile che il forte primo ministro cerchi anche di perpetuare il suo regno perché preoccupato che i membri della sua famiglia sarebbero a rischio se andasse via. Secondo alcune organizzazioni internazionali, come Global Witness, i suoi figli e la sua famiglia, molti dei quali hanno posizioni governative, hanno ammassato grandi ricchezze. Eppure più resta maggiore è quel rischio.
Inoltre continuando il suo regno con il suo pugno di ferro, l’ex comandante dei Khmer Rossi rischia di disruggere alcune cose buone che ha creato. La Cambogia, uno stato fallito dopo il genocidio dei Khmer Rossi, si è stabilizzata e anche trasformata. Fino a poco tempo fa aveva dei media alquanto liberi se paragonati a quelli vietnamiti e laotiani.
Al momento la Cambogia resta una delle economie della regione a più rapida crescita. Questo però potrebbe cambiare se la repressione del suo governo dovesse allontanare i paesi occidentali come molti paesi europei e gli USA, i suoi maggiori partner commerciali.
L’Europa e gli USA rappresentano il 70% delle esportazioni della manifattura e delle scarpe della Cambogia, industria che genera 7 miliardi di dollari l’anno ed è l’ossatura di un’economia da 20 miliardi di dollari.
Xuan Loc Doan, Atimes.com