No, non c’è ancora un grande cambiamento nelle tattiche della guerra contro la droga del governo.
Secondo tutte le indicazioni, come anche dalle dichiarazioni dello stesso Presidente Duterte e dei suoi consiglieri, il presunto ritorno all’agenzia per i narcotici PDEA, come unica agenzia assegnata alla guerra alla droga, è solo una piccola concessione del Palazzo Presidenziale per calmare “i cuori sanguinanti” nell’opposizione e nei media ed un pubblico sempre più arrabbiato per quella che è stata una campagna antidroga molto sanguinosa.
Infatti la decisione di Duterte di assegnare al PDEA il ruolo guida, insieme al disconoscimento di suo ogni ruolo o ad una ulteriore partecipazione alla guerra alla droga, è avvenuta quando gli avvocati dei diritti umani hanno presentato alla corte suprema due petizioni separate per fermare la guerra alla droga e dichiararla incostituzionale. Il 21 novembre inizia la discussione presso l’Alta Corte.
Da allora i media hanno denunciato sempre meno operazioni antidroga su personaggi minori, mentre i presunti tossicomani e spacciatori sono uccisi da sicari mascherati ma non durante le operazioni.
Il ritorno comunque sembra tenue e provvisorio nella forma legale e nella sostanza amministrativa. Nel frattempo, non è stata abolita e continua a girare una elaborata e ben finanziata infrastruttura organizzativa per applicare la guerra alla droga, mentre i comandi locali della polizia sciolgono, sospendono o sostengono ancora i loro Gruppi di Intervento e squadre di intervento, DEG e DET.
Un rappresentante del governo ha persino detto a PCIJ di recente: “PNP, polizia nazionale filippina, sul terreno dice che la guerra alla droga continua. Il PDEA li può ancora mobilitare. Come pensa di fare tutto il PDEA quando in alcune province ha solo due persone?”
La sola cosa chiara, dice il rappresentante del governo, è che il memorandum proibisce alla PNP, che finora è stata al centro e al comando nella guerra alla droga, di iniziare o condurre operazioni proprie, “quelle fatte senza notifica o approvazione e coordinamento con PDEA”.
Di nuovo un altro rappresentante del governo ammette che non è chiaro come il governo applicherà il ritorno delle funzioni, comprese le proposte sul cosa fare del finanziamento di 900 milioni di peso nel 2018 per “Oplan Double Barrel” approvato dal parlamento per la PNP. Ora il senato vuole riallineare questo finanziamento con differenti proposte per case per i poliziotti, contro il terrorismo o dare più fondi al PDEA.
I senatori stanno adocchiando altri 500 milioni di peso proposti per un programma antidroga a cura del DILG, governi locali.
Oplan Double Barrell fu lanciata dalla PNP nel luglio 2016 basandosi solo su una Circolare di Memorandum del Comando a firma del capo della PNP Ronald De La Rosa. Promuove una strategia a due passi: arresto, resa e “neutralizzazione” di presunti tossicomani e spacciatori per riduzione della domanda, come pure “obiettivi di valore” per “riduzione dei rifornimenti”.
Il programma antidroga del DILG, MASA MASID Mamamayang Ayaw sa Anomalya, Mamamayang Ayaw sa Iligal na Droga, è a favore di attività di informazione, educazione e difesa a sostegno della guerra alla droga.
Senza codici a barre, senza numeri
Nel suo memorandum del 10 ottobre 2017, Duterte scriveva: “Per dare ordine alla campagna contro le droghe illegali, puntualizzando precise responsabilità, con la presente dirigo la NBI, PNP, Foze Armate, Dogane, Ufficio Postale Filippino e tutte le altre agenzie e tutte le task force ad hoc contro la droga a lasciare alla sola PDEA, come agenzia unica, la condotta di tutte le operazioni e campagne, contro chi direttamente o indirettamente, e in qualunque modo o capacità, è coinvolto o connesso con le droghe illegali.”
Aggiungeva che “tutte le informazioni o dati ricevuti da queste agenzie “devono quindi essere trasmesse, portate all’attenzione del PDEA per le azioni appropriate.”
E mentre la “PNP deve mantenere sempre la propria visibilità come deterrente alle attività illegali”, il memorandum diceva che dovevano essere della sola PDEA la condotta delle operazioni antidroga.
Un problema è che il memorandum del 10 ottobre non ha né il numero richiesto, né il codice a barre, cose che lo rendono debole. Inoltre , sotto il codice amministrativo del 1987, un solo memorandum non è tra i documenti che un presidente può firmare e approvare come parte dei suoi “poteri ordinari”.
Il codice fu istituito con un ordine esecutivo di Corazon Aquino nel 1987. Nel suo terzo titolo afferma che il capo dell’esecutivo può approvare sono limitati ad Ordini esecutivi, Ordini amministrativi, Ordini di memorandum, Circolari Memorandum, Proclami, e Ordini Generali o Istruzioni.
Chiaramente, non è stato l’Ufficio del Segretario Esecutivo che ha preparato il “memorandum” sul ruolo del PDEA. Menardo Guevara dell’Ufficio del Segretario Esecutivo ha detto: “Non sono sicuro chi l’abbia scritto … sembra destinato più a consumo del pubblico che per le agenzie del governo”.
In breve era più come un memo interno per sottolineare che le operazioni di base le deve fare il PDEA perché quando lo ha fatto il PNP ci sono state molte lamentele.
Guevarra ha detto di aver visto una copia del memorandum appena prima che il presidente lo rendeva pubblico ad una conferenza del 10 ottobre, quando Duterte inaugurò la nuova sala riunioni per la Press Corp del palazzo. Gli fu chiesto di rivedere il testo per possibili conflitti con l’Ordine Esecutivo 11 che crea la ICAD, Comitato inter-agenzia sulle droghe che Duterte aveva emanato a marzo dove nomina il direttore generale del PDEA come presidente del ICAD.
Dove sono ICAD e DDB?
Ma il rappresentante del Palazzo ha anche detto: “Prima che il presidente emettesse quel memo, detto questo cerchiamo di fare questa implementazione. Possiamo avere misure di rimedio curative. Se questo è l’annuncio allora facciamo quello di cui c’è bisogno”
Finora ICAD deve ancora convocarsi, e l’ultimo si è tenuto due mesi fa secondo Guevarra.
Un rappresentante del governo che non vuol esser nominato ha detto al PCIJ: “Quello fu fatto in fretta e furia in parte a causa di una serie di incidenti che coinvolgevano la polizia, in parte per i risultati dei sondaggi, la sua popolarità è scesa a causa della guerra alla droga”
E’ un’impressione che condivide Abdiel Dan Elijah S. Fajardo, presidente dell’associazione della magistratura IBP. In una risposta lunga scritta Fajardo dice che il memorandum è “una risposta scontrosa alle accuse che Oplan Double Barrel può non essere riuscita nel suo scopo di generare un impatto e sostegno pubblico”
Scrive Fajardo: “Si presume largamente che gli abusi polizieschi sono forse stati commessi nell’applicazione della CMC (la circolare memorandum della PNP). Da notare, il memorandum presidenziale sembra riconoscere le violazioni, perché cita una disposizione particolare nella Legge contro la droga dove si dice che, quando si riscontra che le indagini condotte dalla PNP sono una violazione di una delle disposizioni, il PDEA deve essere l’agenzia al comando”.
“Consacrare la PDEA come agenzia unica contraddice la semplice e chiara designazione della PDEA nella legge come l’agenzia che conduce creata per applicare le politiche formulate dal DDB. A questo riguardo il memorandum oscilla verso la non validità come un emendamento non autorizzato della legge.” aggiunge Fajardo.
Di nuovo al posto giusto
Il presidente del IBD si sofferma sul DDB, Comitato delle droghe pericolose, come un rappresentante permanente del settore privato. DDB è un’agenzia di politica formata secondo la legge 9165 del 2002 che ha nel PDEA il suo braccio di applicazione.
Secondo la legge, il DDB, agenzia che dipende dall’Ufficio del Presidente, ha il compito di “sviluppare ed adottare una strategia di controllo e prevenzione nazionali contro l’abuso di droga che sia comprensivo, integrato, unificato e bilanciato”. Oltre il presidente DDB assegna al capo della PNP e del NBI ruoli come suoi consulenti.
Fajardo ha confermato al PCIJ che, come per ICAD, DDB deve ancora riunirsi da quando è uscito quel memorandum.
Fajardo ha anche notato che la legge aveva autorizzato la creazione di una accademia del PDEA che doveva essere responsabile “del reclutamento e addestramento di tutti gli agenti e del personale”.
“Il Congresso voleva che la struttura organizzativa del PDEA diventasse interamente operativa e che il numero di cadetti della PDEA sufficiente a condurre operazioni a livello nazionale” spiega Fajardo “L’ufficio nazionale delle Indagini, NBI, e PNP dovevano continuare con le attività sugli altri crimini secondo le loro leggi organiche”.
“E’ ora chiaro” dice Fajardo “che la legge approvata 15 anni fa deve ancora vedere del tutto la luce del giorno”.
Tacita ammissione
Ironicamente sembra che il memorandum ripone qualcosa al suo posto giusto. A dire il vero, Jose Manuel ‘Chel’ Diokno, presidente del FLAG, dice che il memorandum di Duterte porta “la tacita ammissione che tutti questi mesi il PNP ha violato la legge” prendendo il ruolo guida nella guerra alla droga.
Da pare sua il segretario esecutivo Salvador Medialdea ha detto che il memorandum ora ordina alla PNP di stare fuori dalla guerra alla droga.
“Un effetto che segue è che fa fuori la polizia” dice Medialtea a PCIJ. “Ha usato la polizia (Duterte) perché la conosceva. ‘Ho trattato con loro prima’”
Ma Medialta dice che il presidente ha espresso la preoccupazione che PDEA per assolvere al compito aveva bisogno di più uomini. “Non penso che la PDEA possa gestirla, manca di personale”.
Medialtea dice che il presidente pensava di aver “fatto una buona partenza” ma era scocciato che tutto questo poteva andare tutto a rotoli, “ahimè”.
Sei mesi per PDEA
Duterte steso è parso almeno incerto all’inizio, se non in conflitto, sulla decisione di dare al PDEA un ruolo di direzione nella guerra alla droga.
Il 13 ottobre, tre giorni dopo il memorandum, Duterte disse ai giornalisti: “Se ci saranno operazioni della droga ho detto alla polizia ‘non interferite. Se vedete un inseguimento e dicono che è droga, lasciatelo fare a loro’. Se qualcuno muore, preti andate al PDEA.”
Il presidente disse di non volerci più avere a che fare con la guerra alla droga. “Non mi metterò più in mezzo. Non mi lavo le mani. Non voglio essere più coinvolto. Non mi lavo le mani. Non lo voglio”.
Ma meno di due settimane dopo Duterte sollevava la possibilità di riportare la PNP alla guida della guerra alla droga. Il 23 ottobre, in un chiaro riferimento alla PNP il presidente diceva in una conferenza di avvocati asiatici.
“Va bene, a sei mesi da ora. Se le cose peggiorano ancora dirò a questi primati: ‘tornate a fare quel lavoro. Risolvete questo nostro problema’”
Al posto della polizia disse che avrebbe potuto uccidere egli stesso i tossicomani. Duterte disse: “Quelli che stuprano bambini, donne, quei figli di.. se non volete la polizia, sono qui ora. Li sparo io. Vero. Se nessuno osa farlo, tirerò il grilletto. Ci scommetto, ma sanno tutti, militari e polizia, le conseguenze potrebbero essere molto più serie”
DDB è un’agenzia di politiche
Forse le paure del presidente sarebbero state di meno se si fosse attenuto alla legge e lasciato il PDEA come agenzia guida nella guerra alla droga, sostenuta da altri corpi, piuttosto che la sola agenzia.
Come ha osservato Fajardo “C’era chiara intenzione legislativa dietro l’approvazione della legge sulle droghe del 2002” con “tutte le campagne e strategie contro le droghe sono formulate sotto la direzione di un corpo”, il DDB.
“Un totale di 9 membri del governo sono membri del DDB” nota Fajardo. “Questo serviva ad assicurare un approccio bilanciato e coordinato al problema. Per esempio, la presenza del ministro della sanità significa che la dipendenza da droga è un problema di salute mentre la presenza del DILG assicura l’amplificazione del problema a livello locale nella società filippina”.
La legge esclude i capi del NBI e PNP dal DDB perché, secondo Fajardo, aveva creato il PDEA come braccio operativo. “DDB emana le regole, PDEA le applica”.
“Quindi le disposizioni transitorie della legge sono un percorso veritiero per la campagna antidroga.” dice anche. “Unità discordanti come il Gruppo Narcotici della polizia, o del NBI, e quella delle dogane, avevano operato per anni senza alcun successo. Furono abolite dal Congresso che vide la saggezza di sviluppare un’unità di applicazione coesa con addestramento speciale e competenza per affrontare il crescente problema della droga”.
Quello che manca al PDEA
Ma quello non è più il caso dopo la dichiarazione del presidente che il PDEA è la sola agenzia nella guerra contro la droga, ed ora c’è bisogno di una discussione di quello che manca in mezzi, uomini e mandato al PDEA.
Dopo che apparve il memorandum il direttore generale del PDEA Aaron Aquino stesso aveva espresso la speranza che il ruolo guida del PDEA fosse solo temporaneo. “So che la gente si aspetta tanto ma chiedo comprensione a causa dei nostri limiti” disse alla radio. “Spero che sia una situazione temporanea, abbiamo bisogno della polizia”.
Aquino era stato direttore dell’ufficio regionale 3 della PNP ma due settimane prima che andasse in pensione fu nominato da Duterte come capo del PDEA. Era da poco seduto che fu emanato il memorandum del presidente. Nell’intervista alla radio disse che PDEA aveva bisogno di un fondo maggiore ed assumere da 1000 a 1500 agenti all’anno nei prossimi cinque anni per assumere il nuovo compito stellare. Del personale di 2000 persone della PDEA solo 1100 erano agenti.
La commissione del Audit a dicembre 2016 ha detto che il PDEA aveva 1887 persone… L’agenzia aveva 15 centri regionali ma ricercava da tempo fondi per organizzare gli uffici in tutte le province. Due settimane dopo questa intervista di Aquino alla radio, PDEA ha detto che voleva reclutare 72 agenti in più che però dovevano essere addestrati per sei mesi. Anche ora continuano le interviste.
Anche con molto personale in più la forza lavoro del PDEA arriva al 1% della polizia con oltr 162 mila personale in uniforme e 11092di personale civile. PNP può prendere fino a 24 mila nuove personale in uniforme e 1200 di personale civile per posizioni non ricoperte.
La perdita della PNP, i guadagni del PDEA
Il memorandum può avere un effetto contrario sulle casse della PNP anche quando il PDEA potrebbe avere una crescita.
PDEA aveva una finanza di 957 milioni di peso nel 2016 e 1.84 miliardi questo anno. 80% del budget del 2017 è stato dedicato alla “riduzione di rifornimento delle droghe pericolose e alla soppressione dei servizi”.
Nel budget proposto per il 2018 il dipartimento della finanza aveva progettato persino un taglio al PDEA a soli 1.38 miliardi di peso. Di questo 1.25 miliardi erano a sostegno delle operazioni contro l droghe illegali.
A confronto PNP aveva ricevuto 88.5 miliardi di peso nel 2016, 112 miliardi nel 2017. La proposta del 2018 alloca 131 miliardi di peso alla PNP tra i quali 900 milioni per spese di mantenimento e altre spese operative, MOOE, per il progetto Double Barrell della PNP. Il fondo è stato assegnato alla polizia di Manila.
Questo fondo speciale per Double Barrell forma parte del totale del 2018 del MOOE della PNP per “prevenzione del crimine e programma di sospensione” che è stimato in 11 miliardi, oltre 602 milioni di peso per “programma di indagini del crimine”
Emendamenti al Senato
Questa settimana i senatori devono proporre gli emendamenti e votare sul budget della PNP che in precedenza aveva un grosso budget per il ruolo precedentemente assegnato dal presidente alla PNP nella guerra alla droga.
Potrebbe essere la prima volta che una legge di stanziamento dell’esecutivo e che fu approvato alla terza lettura dal Congresso, sarebbe sottoposta ad un grossa variazione. Le versioni del budget del Senato e del Congresso devono essere concordate e approvate dalla conferenza bicamerale del Congresso prima di essere firmate dal presidente.
Potrebbe essere la prima volta che una agenzia piccola finora ignorata riceva un budget ingigantito di varie volte rispetto a quello dell’anno in corso.
Si potrebbe avere una ridefinizione dei 500 milioni di peso per MASA MASID del DILG. Nel passato il DILG che ha la supervisione della PNP si dice abbia organizzato oltre 120 mila volontari in gruyppi da istruire, mobilitare e monitorare membri della comunità oltre a riportare le attività che potrebbero esser legate alla droga. Questi volontari saranno estensioni della guerra alla droga di Duterte nelle loro comunità.
Nessuna proposta del DBM
Il ministro della finanza Diokno ha detto al PCIJ che l’esecutivo non ha posto proposte al congresso su come riallineare il fondo di 900 milioni di peso del Double Barrellnel budget del PNP e i 500 milioni del MASAMASID del DILG. Ha comunque indicato che MASA MASID fa parte degli obiettivi di piano di azione nazionale sotto l’iniziativa Open Government Partnership, OGP. …
Aumentare i finanziamenti al PDEA e tagliare quelli al PNP potrebbe chiudere delle porte al presidente, s dovesse ritornare all’idea di riportare la PNP a gestire la sua guerra alla droga.
“Non credo possiate mettere in dubbio l’atto dell’esecutivo nell’assegnare il lavoro da una agenzia all’altra, non esiste proibizione” ha detto il senatore Drilon al PCIJ, il quale ha anche detto: “Quelllo che è più importante è dare fondi di sosteno al PDEA”. Poi si è chiesto: “E’ la sua designazione come agenzia guida sostenibile legalmente?”
“Detto questo, il presidente potrebbe dire a gennaio o febbraio che ho cambiato idea, ritorna la PNP” dice Drilon. “Allora comunque non possiamo ridare più i fondi al PNP”.
Drilon ha detto che in Senato c’è il consenso che i due fondi devono essere riscritti. Oltre questo, c’è dissonanza tuttavia. Drilon ha proposto di usare i fondi per costruire 10 mila unità abitativ per la polizia. Il senatore Gordon ha proposto di lasciare una porzione al PNP per le sue attività antidroga e antiterrorismo.
Il ministro Diokno ha detto che non ci dovrebbero essere problemi se Duterte dovesse ridare alla PNP il ruolo guida anche dopo aver perso i fondi dl Double Barrell. Secondo Diokno ci sono somme forfettarie da cui il presidente può attingere soldi in più per PNP.
Non è chiaramente un pozzo senza fondo. Diokno ammette: “Dei nostri fondi forfettari non è poi rimasto granché”
Malou Mangahas, PCIJ.org