“Noi votiamo per i programmi non per un partito” dichiara Jutamas Kamsomsri, donna di famiglia contadina nel villaggio di Nakam, Isaan Thailandese. “Non siamo stupidi, leggiamo le notizie su Facebook” aggiunge la matriarca con gli occhiali.
Questa potrebbe essere una bella notizia per chi assume che gli elettori del Isaan, una povera regione del nordest thailandese dove vive un terzo della popolazione del regno, siano ciechi fedelissimi di Thaksin Shinawatra, ex primo ministro deposto dal golpe del 2006., o della sorella Yingluck Sinawatra che guidò il paese per quasi tre anni fino al golpe del 2014 che la cacciò.
I partiti associati alla famiglia hanno vinto ogni elezione dal 2001 grazie ai voti dal nord e nordest della Thailandia. I loro sostenitori si definiscono “magliette rosse” e difendono il veicolo politico attuale degli Shinawatra, il Partito Pheu Thai.
Considerata questa storia, i contadini del Isaan sono sorprendentemente ambivalenti sul loro voto, se il regime militare dovesse permettere le elezioni già spostate tre volte che si dovrebbero tenere a novembre 2018 come promesso (NdT: la giunta militare ha rimandato ancora una volta queste elezioni forse nel 2019).
Il nordest thailandese è una vasta piana ricoperta come un tappeto di risaie. Fusti di cassava sono stesi lungo le strade per terra ad essiccare. La gene si lamenta dei prezzi che hanno per l loro granaglie, per lo zucchero e la tapioca, come tutti quelli che lavorano la terra (oltre un terzo dei lavoratori thailandesi). Si ricorda con orgoglio una crescita dei prezzi agricoli tra il 2001 e il 2012 e poi sono barcollati. Cani e bambini camminano per le strade di villaggi sperduti mentre gli anziani parlottano e chiunque sia in età di lavoro è a Bangkok. La regione ha poche industrie proprie. Un quarto delle famiglie sono guidate da una persona anziana, una parte ben maggiore di tutto il paese.
Il denaro ti può comprare l’amore
La popolarità degli Shinawatra fu il risultato di politiche populiste, e l’amore del Isaan comprato caramente e con ingegno. Si considerino i sussidi del riso. Thaksin introdusse i pagamenti per i coltivatori che divenne più ingegnoso sotto il governo della sorella. Sei anni fa il governo di Yingluck cominciò a comprare il riso direttamente dai coltivatori ad un prezzo superiore al prezzo internazionale del 50%. Questa riserva avrebbe dovuto creare scarsezza all’estero, essendo la Thailandia il maggior produttore di riso, che avrebbe permesso al governo di vendere le riserve senza grandi perdite. Ma furono gli altri esportatori a fare la differenza. Il progetto, pieno di corruzione, finì per costare al governo 16 miliardi di dollari. I militari usarono questo fiasco come scusa per prendere il potere. Yingluck scappò dal paese ad agosto prima della lettura del verdetto di condanna per negligenza nel processo relativo.
Altre politiche amate degli Shinawatra includono il progetto dei 30 baht che permetteva a poveri e malati di consultare un dottore al costo di un dollaro. In tutto l’Isaan le donne ai telai e gli uomini che raccolgono il caucciù apprezzano anche la guerra brutale alla droga di Thaksin, il suo sostegno per i prestiti agli studenti e le apparenti connessioni internazionali. “Thaksin fa bene alle esportazioni” ricorda qualcuno.
Ma l’entusiasmo non è generale, neanche a Nakam, Isaan Thailandese, dove il Pheu Thai trionfò alle più recenti elezioni.
Il professore di economia politica dell’Università di Ubon, Titipol Phakdeewanich pensa che non si possa prendere per certo il voto del Isaan. Per la semplice ragione che la giunta militare ha mantenuto molte delle politiche degli Shinawatra. Si danno ancora i sussidi ai contadini: a settembre il governo approvò prestiti e abbuoni per 2.2 miliardi di dollari per aiutare a stabilizzare i prezzi prima della raccolta.
I critici dicono che tali politiche incoraggiano un maggiore indebitamento delle famiglie. Comunque a differenza di Yingluck la spesa è ridotta. Per esempio se gli agricoltori registrano la propria terra in modo appropriato, possono ottenere 1200 baht per ogni rai di terra coltivata (1 rai= 1600 metri quadri). Ma i premi sono solo disponibili per i piccoli proprietari.
Una donna che coltiva un piccolo pezzo di terra crede che questo modo è migliore dei sussidi precedenti. I contadini beneficiavano dai prezzi generosi del riso solo se avevano un eccesso da vendere. I piccolissimi contadini più poveri che coltivavano pochi rai di terra usavano il riso per sfamarsi e non traevano benefici.
La giunta vuole andare oltre questo genere di cassa. In uno stadio popolare sono apparse ad ottobre le nuove carte sociali che danno da sei a nove dollari al mese a chi guadagna meno di 100 mila baht l’anno, 3000 dollari annui, almeno 11 milioni di persone. Possono spenderli solo su beni approvati come riso e sapone ed in certi negozi. Più poveri sono più ricevono.
Il processo ha impiegato mesi per far andare bene il processo di registrazione, per assicurarsi che potessero usufruirne solo i veri bisognosi, dice Nathporn Chatusripitak dell’ufficio del vice primo ministro.
Il prossimo mese i lavoratori del governo cominceranno ad incontrare i possessori delle carte per aiutare a gestire le loro finanze e a farli entrare in progetti per migliorare le entrate. I contadini poveri apprenderanno come crescere raccolti nuovi e più lucrativi, meglio adatti all’ambiente locale. Il progetto mira a fermare il ciclo vizioso di dipendenza dai sussidi al raccolto, dice Nathporn.
I generali in breve hanno preso una pagina dal libro degli Shinawatra e conquistano il sostegno come conseguenza. Inoltre il disincanto verso i politici persiste anche se i militari hanno distrutto la democrazia thailandese.
Una legge che vieta il raduno di oltre cinque persone significa che i partiti dovranno sudare per creare e pubblicizzare politiche abbastanza vivaci da richiamare gli elettori. D’altra parte secondo la costituzione thai, approvata nel referendum di 18 mesi fa, i militari selezioneranno per intero la camera alta thailandese e avranno bisogno del sostegno di solo un quarto dei parlamentari eletti per assicurarsi il ministro da loro prescelto.
Molti in Isaan assumono che il capo della giunta Prayuth resterà primo ministro anche se si avranno le elezioni.
Un capo villaggio crede che ne resterà macchiato nel processo: “Se partecipa alle elezioni non sarà così forte come ora. Diventerà un politico”