Il consiglio dei ministri cambogiano ha approvato il 2 febbraio la proposta di introdurre la legge di lesa maestà in Cambogia che renderà illegale fare commenti denigratori della monarchia cambogiana, oltre ad altri emendamenti che andranno a tagliare ancora di più la libertà di espressione.
La legge proposta dal ministro degli interni deve essere approvata dal parlamento cambogiano che quasi certamente l’accetterà. Le pene previste si pensa che vadano da un anno a cinque anni di carcere con una multa di oltre due mila euro.
“L’approvazione e l’applicazione di una legge di lesa maestà in Cambogia avrà un risultato, ed uno solo: maggiore repressione della libertà di espressione” ha detto Phil Robertson di HRW.
Il consiglio dei ministri cambogiano ha anche accettato di cambiare la costituzione con l’aggiunta di un articolo che richiede a tutti i partiti di “anteporre l’interesse del paese per primo” ed un altro in cui si dice che ogni Cambogiano “ha l’obbligo di difendere la madre patria”.
L’introduzione della lesa maestà nasce da una causa intentata da Hun Sen contro l’ex capo di un partito Funcipec, Lu Lay Sreng.
In un’intervista telefonica Lay Sreng, venutasi a sapere lo scorso ottobre, definì il re cambogiano Norodom Sihaoni “un pollo castrato” per il suo silenzio nell’ultima repressione del governo. Inoltre Hun Sen, secondo Lay Sreng, starebbe perdendo il sostegno all’interno del partito CPP.
Lay Sreng ad ottobre fuggì negli USA ma a gennaio un tribunale lo condannò in contumacia di aver diffamato Hun Sen ad una pena di 125 mila dollari di danni. In quei giorni Hun Sen avrebbe voluto condannare Lay Sreng per la diffamazione del Re Norodom Sihaoni, cosa non possibile per la mancanza appunto di una legge di lesa maestà.
Un portavoce del governo comunque ha contraddetto questo dicendo che la proposta legge di lesa maestà vuole allineare il codice penale alla costituzione. Nell’articolo 7 della costituzione cambogiana si afferma che “la persona del re deve essere inviolabile” mentre nell’articolo 18 si dice “i messaggi reali non saranno oggetto di discussione dell’Assemblea Nazionale”.
Il termine “inviolabile” è ovviamente ambiguo, ma non lo si è considerato per significare che denigrare la monarchia sia incostituzionale. Il compianto re Sihanouk che ha abbandonato la sua posizione reale per partecipare del tutto alla vita politica sin dagli anni 50, ha fatto resistenze per introdurre la legge di lesa maestà durante il suo regno.
Articoli del codice penale comunque sono stati usati per punire chi fosse stato ritenuto aver diffamato il re. Nell’ottobre 2012 un imprenditore cinese fu deportato dopo aver distrutto una foto di Sihanouk.
Altri giorni dopo un altro manager cinese ebbe tre mesi di carcere per aver accartocciato una foto somigliante a Sihanouk.
Secondo la polizia si usò l’articolo 410 dei codice penale secondo cui è reato “distruggere intenzionalmente, rovinare o danneggiare la proprietà di un’altra persona”.
Il codice penale cambogiano ha già leggi draconiane sulla diffamazione di personaggi e rappresentanti pubblici, leggi prontamente applicate dai tribunali se si tratta di esponenti di spicco.
“Perché usare la lesa maestà se si può arrestare chiunque per qualunque ragione?” si domanda Sophal Ear docente a Los Angeles.
Molti analisti credono che gli ultimi emendamenti lesa maestà compresa sono semplicemente designati per dare altri mezzi a rafforzare la repressione del dissenso e della libertà di espressione, non necessariamente per proteggere la monarchia cambogiana.
Re Sihamoni non ha mai provato a denunciare per diffamazione e secondo tutti sostiene la libertà di espressione. Non ha fatto commenti pubblici sulla nuova legge proposta.
Ci sono preoccupazioni sul clima di repressione politica per cui la lesa maestà potrà essere usata dal governo in modo simile a come si applica la legge in Thailandia da tutti i regimi eletti o militari.
La legge di lesa maestà in Thailandia fu introdotta agli inizi del XX secolo ma applicata strettamente e continuamente dopo l golpe del 2014.
Secondo Paul Chambers della Naresuan University, la legge di lesa maestà potrebbe essere usata dal governo cambogiano come uno strumento di censura affermando che l’insulto allo stato significa insultare il re.
“Una legge di lesa maestà in Cambogia serve ad aiutare Hun Sen e non il re Sihamoni” dice Paul Chambers. Il caso di Lay Sreng ci fa capire come Hun Sen voglia usare la diffamazione della monarchia cambogiana a propri fini politici.
E’ una svolta ironica se si considera che Hun Sen, nel 2005, minacciò la dissoluzione della monarchia se Re Sihamoni non avesse firmato un controverso accordo di frontiera con il Vietnam.
“Se è difficile avere la firma questa volta, dobbiamo rivedere qualcosa. Dovremmo mantenere la monarchia o formare una repubblica?” disse Hun Sen per telefono al Re come a lui stesso detto durante un discorso su una TV di Stato.
Per molti analisti il potere della monarchia è stato molto limitato dal governo di Hun Sen ngli ultimi venti anni. “Credo si possa usare il termine Re Fantoccio. Il suo poter si è ridotto a nulla” disse nel 2011 Son Chhay del dissolto CNRP.
Al pari della Thailandia il motto ufficiale è Nazione, Religione, Re. C’è un credo molto diffuso per ci il re è la rappresentazione simbolica della nazione.
Nel dicembre 2016, circolò molto su Facebook una immagine del Re ritoccata per diventare un’immagine pornografica gay su cui poi il governo fece le sue indagini.
“Il Re rappresenta l’intero paese ed insultare il re significa insultare l’intera nazionale” disse in quei giorni Khieu Sopheak del ministero degli interni.
La preoccupazione è che ora si potrebbe concepire la situazione inversa: insultare la nazione equivale ad insultare il re. Non ci sono indicazioni se questa legge potrà essere retroattiva.
Non è chiaro ancora se la legge proposta di lesa maestà coprirà varie personalità reali attivi in politica. Il principe Norodom Ranariddh, fratellastro di Sihamoni, è il presidente del Funcipec, partito politico monarchico.
Il Funcipec ha vinto solo il 4% del voto popolare ma ha ricevuto 44 seggi dei 55 detenuti dal CNRP dopo che il CNRP fu dissolto a novembre.
Funcipec che ha detto di non voler essere considerato come “partito di opposizione” parteciperà alle elezioni di luglio. Quindi se la legge di lesa maestà è introdotta prima, sarà ancora legale che i media critichino i commenti e le azioni di Rannaridd?
Forse la paura maggiore è che la formulazione della legge potrebbe essere così vaga da non protegger solo la monarchia da commenti diffamatori ma anche chi ha titoli reali onorifici.
Un portavoce del governo Phay Siphan ha detto che la legge è motivata anche “dalla crescita di persone che attaccano l’intera monarchia” ponendo dubbi su cosa considereranno nei tribunali far parte della intera famiglia reale. Secondo un suo post di Facebook la nuova legge deve servire a “tenere alto e proteggere la reputazione e il nome reale”.
Ci sono almeno sette persone non reali che hanno ricevuto il titolo onorifico reale “samdech” che si può tradurre con Il Grande o Signore. Tra questi vi è Hun Sen, sua moglie Bun Rany, il ministro degli interni Sar Kheng, della difesa Rea Banh e presidente del senato Say Chhum.
“Dove la gene comune detiene titoli reali onorifici, potrebbe diventare vietata la critica verso di loro per non essere mandati in prigione come in Thailandia fino a 15 anni per offesa” dice Chamber. La legge della maestà Thailandese protegge solo Re, Regina, erede al trono e reggente, ma non le figure minori o i consiglieri reali.
Un altro titolo reale oknha, tradotto come magnate è stato dato ad oltre 700 persone specialmente nell’imprenditoria. Nel passato questo era un raro titolo di nobiltà dato dai re.
Ma un decreto reale del 1994 riprese l’onorificenza assegnandola a chi donasse 100 mila dollari allo stato, sebbene in molti ritenessero che i soldi fossero andati solo nelle case del partito al potere.
Lo scorso anno il governo aumentò la donazione minima a 500 mila dollari.
“E’ un eccesso, davvero se non si crede che per virtù del titolo onorifico si è diventati di sangue reale. Il rango di nobiltà non funziona in quel modo”
David Hutt, Atimes.com