In quello stesso giorno l’ultimo ordigno improvvisato ha ferito dieci persone tra cui tre studentesse.
Aksara Kerdpol, il generale dell’esercito che guida la delegazione dei colloqui di pace con l’ombrello organizzativo MARA Patani, non ha fatto alcun nome del distretto dove si vuole creare una zona di cessate il fuoco limitato, ma ha detto che nei prossimi sei mesi si potrebbe arrivare a definirlo.
Per ora Aksara Kerdpol ha portato questo progetto al primo ministro Prayuth Chanochoa per la sua approvazione.
“Nei nostri incontri più recenti in Malesia, ci si è accordati su un distretto che farà da progetto pilota di cui ho informato il primo ministro. Il prossimo passo è di istituire un luogo sicuro, un centro di coordinazione di tutte le parti coinvolte nel brain-storming per le misure di sicurezza, sviluppo economico ed eliminazione della droga nella zona di sicurezza” ha detto Aksara in una dichiarazione.
“Ci vorranno sei mesi perché la zona si materializzi e per valutare il successo di tale approccio pacifico come tutte le parti desiderano. Si potrebbe avere un’espansione della zona di sicurezza in altre aree ma dipenderà dai colloqui futuri”.
Il portavoce di MARA Patani Abu Hafiz Al-Hakim, in un articolo apparso su Deep South Watch che segue il processo di pace nel meridione thailandese e l’insorgenza decennale, ha suggerito l’esistenza di alcuni progressi nei colloqui facilitati dalla Malesia che vanno avanti ormai da tre anni.
“In un incontro fuori dai colloqui di gennaio a Kuala Lumpur, le due parti hanno raggiunto un accordo , un significativo passo in avanti e accettarono di riprendere gli incontri di pace. Si realizzò un incontro il 7 febbraio mentre i gruppi di lavoro hanno concluso le questioni restanti della zona di sicurezza” scrive Abu Hafiz. “Ci vorranno altri due o tre incontri e le parti sono pronte a dare inizio all’esercizio della zona di sicurezza nel distretto pilota scelto da entrambi”.
BenarNews ha provato a contattare Abu Hafiz in Malesia dove vive, ma nessun commento è giunto. C’è una lista di cinque possibili distretti di pace, due a Yala, due a Narathiwat ed uno a Pattani.
L’ accordo su una zona di sicurezza annunciato dal governo thailandese è giunto dopo un anno dell’annuncio delle parti su un accordo quadro sulle zone di sicurezza e dopo che dissero che avrebbero lavorato insieme a scegliere un distretto dei cinque dove implementare il cessate il fuoco in un’area limitata.
Dovesse anche durare un giorno, la tregua segnerebbe un passo importante nello sforzo di negoziare una fine al conflitto nel profondo meridione a maggioranza malay musulmano, dove quasi 7000 persone sono morte dal 2004.
Restano comunque i dubbi di molti analisti sul fatto che il governo militare sia serio su un accordo di pace con i ribelli e sulla rappresentatività di MARA Patani dell’insorgenza più recalcitrante che mantengono gli attacchi nella regione, come l’ultimo a Yala.
Nell’ultimo ordigno improvvisato, posto lungo il ciglio di una piccola strada che porta alla scuola di Pracha-utit, sono state ferite tre studentesse, tre volontari della difesa e quattro civili.
Questo è il quarto che rende di mira una scuola nel profondo meridione dall’inizio del 2018.
“Quando i volontari della difesa sulla motocicletta sono passati vicino, è stato fatto detonare l’ordigno improvvisato. La polizia dall’inizio ha accusato l’insorgenza” ha detto un capitano di polizia.
I ragazzi per i giramenti di testa ed i due volontari della difesa perché feriti sono stati ricoverati in ospedale di Yala.
I due volontari sono stati gravemente feriti. Uno in terapia intensiva e l’altro è stato operato.
In un altro attacco ad una scuola locale del 6 febbraio sono stati feriti due bambini e due civili.
Secondo Srisompob Jitpiromsri di Deep South Watch “Gli attacchi sono contro il principio generale della creazione di una zona di sicurezza. Vogliono distruggere l’atmosfera necessaria per crear la pace colpendo obiettivi deboli. I colpevoli non rispettano la pace e questo potrebbe portare a guai nel futuro.”
Il presidente dell’associazione dei docenti nel profondo meridione, Boonsom Thongsriplai, ha espresso la propria grave preoccupazione per le scuole ed i posti pubblici.
“Certi luoghi particolari come moschee, templi, scuole e mercati devono essere trattati in modo particolare per quanto attiene la sicurezza. Questi luoghi sono ‘zone sicure’ e mentre il governo ha condotto colloqui di pace e la situazione è migliore del 2004, queste zone di sicurezza devono essere sicure al 100%”
Dal 2004 sono morit 184 docenti e 161 sono rimasti feriti. Un portavoce militare della regione ha ricordato che 951 sono i bambini uccisi o feriti nel profondo meridione thailandese negli scorsi 14 anni.
Mariyam Ahmad e Matahari Ismail Benarnews