Un rapporto dell’intelligence della comunità degli analisti, Worldwide Threat Assessment, dà una valutazione molto negativa della situazione del sudestasiatico e delle tendenze autocratiche che si agitano nella regione, rapporto che ha dato fastidio a molti capi di stato.
Duterte ha convocato l’ambasciatore USA a Manila Sung Kim per chiarimenti.
Leggiamo il rapporto per quello che attiene alla regione, Thailandia, Filippine, Cambogia e Birmania. C’è come si noterà un occhio alla Cina.
Herry Roque, portavoce di Duterte ha detto ad una radio filippina: “Guardiamo questa dichiarazione del dipartimento dell’intelligence degli UUSA con qualche preoccupazione”
Sudestasiatico
La democrazia e i diritti umani nei paesi del Sud Est Asiatico resterà fragile nel 2018 mentre le tendenze autocratiche si approfondiscono in alcuni regimi e la corruzione rampante e il cronismo minano i valori democratici.
I paesi nella regione lotteranno per preservare la loro autonomia politica estera di fronte alla coercizione economica e diplomatica della Cina.
Il capo di stato cambogiano Hun Sen reprimerà le istituzioni democratiche e la società civile, manipolerà il governo e le istituzioni giudiziarie ed userà il patronato e la violenza politica per garantire il suo governo oltre le elezioni del 2018. Dopo essersi alienato i partner occidentali, HunSen si affiderà al sostegno politico e finanziario di Pechino spingendo di conseguenza la Cambogia più vicino alla Cina.
La crisi che consegue dall’esodo di oltre 5600 mila Rohingya dalla Birmania verso il Bangladesh minaccerà la fragile democrazia birmana, accrescerà il rischio dell’estremismo violento e darà opportunità a Pechino per espandere la sua influenza.
Nelle Filippine, il presidente Duterte continuerà a condurre la sua campagna personale contro le droghe, la corruzione ed il crimine. Duterte ha fatto capire che potrebbe sospendere la costituzione, dichiarare “un governo costituzionale” ed imporre una legge marziale a livello nazionale. La dichiarazione della legge marziale a Mindanao per rispondere all’assedio ispirato dal IS di Marawi è stata estesa fino alla fine del 2018.
I capi thailandesi hanno promesso di tenere le elezioni alla fine del 2018 ma la nuova costituzione istituzionalizzerà l’influenza dei militari.
La critica del presidente Filippino si basa sulle informazioni disponibili, dice l’ambasciata USA a Manila
L’inviato americano ha incontrato un importante aiutante del presidente Duterte per dire che un nuovo rapporto dell’intelligence USA di critica alle tendenze autoritarie del capo delle Filippine si basa su informazioni largamente diffuse, ha detto l’ambasciata americana a Manila.
Dopo che i rappresentanti filippini hanno espresso dispiacere per il rapporto mettendo in guardia per un logoramento dei rapporti bilaterali, l’Ambasciatore americano Sung Kim ha incontrato Salvador Medialtea, segretario esecutivo, per discutere la natura del rapporto, rilasciato la scorsa settimana.
Il diplomatico USA ha sottolineato che il rapporto è “una valutazione annuale delle condizioni nelle varie regioni mondiali sulla base di informazioni largamente disponibili”.
“La loro discussione si è concentrata sul riferimento alle Filippine nel rapporto incluso la chiarificazione che l’informazione sulle Filippine è stata precedentemente riportata da fonti di media” diceva l’ambasciata americana che ha sottolineato che Washington avrebbe continuato a cooperare con Manila. “Inoltre hanno discusso di interessi condivisi e possibilità di espandere la collaborazione” tra i due paesi.
Alla fine dell’incontro Medialtea e Sung Kim hanno riaffermato la forza della relazione bilaterale vasta e profonda goduta dagli alleati legati da un trattato di mutua difesa che chiama una parte ad aiutare l’altra ad aiutarsi in caso di aggressione e guerra.
In precedenza nella settimana Duterte aveva detto a membri del Business Club cinese filippino che voleva mandare soldati filippini ad addestrarsi in Cina anche se la maggior parte dei soldati preferiscono addestrarsi con le truppe USA.
“Suggerisco che il prossimo gruppo vada direttamente in Cina… così ci sarà bilancio. Sono sicuro che c’è un’accademia per addestrare buoni soldati cinesi professionisti. Forse la Cina può aiutarli e e farli combattere … non gli americani ma il terrorismo”.
Nella stessa giornata di venerdì gli studenti sono usciti dalle classi e fatto una marcia di protesta verso il palazzo presidenziale a Manila chiedendo di porre fine alla nascente dittatura di Duterte. Hanno indicato le condizioni politiche, economiche e dei diritti umani sempre peggiori come ragione per la sua cacciata, secondo AP.
Manila, che è stata costretta alla difensiva dalla Corte Penale Internazionale che ha detto che stava per lanciare un’inchiesta sulle migliaia di morti nella guerra alla droga, ha valutato il rapporto come miope e per lo meno speculativo.
Nel rapporto si dice che la democrazia ed i diritti umani in alcuni paesi restano fragili e cita le tendenze autocratiche di alcuni regimi, come quello di Duterte, dei generali Thailandesi e di Hun Sen in Cambogia.
Dopo questo incontro Medialtea ha invitato il ministero degli esteri a prendere contatto con le agenzie dello stato USA che partecipano alla stesura del rapporto. Le ambasciate USA ed il loro personale sono i primi punti a cui dare informazioni accurate su quello che accade sul terreno. Questo lo ha dichiarato Herry Roque, portavoce di Duterte.