Il presidente filippino Rodrigo Duterte si è di nuovo lasciando andare ad una caterva di insulti contro i rappresentanti dei diritti umani internazionali, definendo la Rappresentante dell’ONU “malnutrita” e riferendosi alla procuratrice della Corte Penale Internazionale, ICC, “quella donna nera”, costringendo il presidente della Commissione dell’ONU ai diritti umani ad esprimersi.
Zeid Ra’ad al-Hussein, Alto commissario per i diritti umani dell’ONU, ha detto a Ginevra che gli attacchi di Duterte contro i rappresentanti dell’ONU sono “inaccettabili” e non possono “finire senza una risposta”.
“Fa credere che il presidente delle Filippine abbia bisogno di sottomettersi a qualche tipo di diagnosi psichiatrica” ha detto Zeid.
“E’ assolutamente vergognoso che il presidente di un paese possa parlare in questo modo usando il linguaggio più ripugnante contro un inviato che è fortemente rispettato”
Zeid Ra’ad al-Hussein si riferiva ad Agnes Callamard che conduce un’indagine dell’ONU sugli omicidi extragiudiziali legati alla guerra alla droga di Duterte.
In un discorso ai ministri del governo filippino Duterte ha detto che le agenzie dei diritti umani non hanno alcuna giurisdizione su di lui, prima di esprimere le sue inventive sessiste e razziste.
“Diritti umani, diritti umani, figlia di puttana, diritti umani” ha detto Duterte con rabbia in un miscuglio di Tagalog e inglese.
“Non rompete le palle, ragazze” ha detto definendo Agnes Callamard “secca” e “malnutrita” mentre si è riferito alla procuratrice Fatou Bensouda col termine “quella donna nera”.
In via separata la ICC ha iniziato i passi legali per indagare Duterte per possibili crimini contro l’umanità in relazione alla mortale guerra alla droga.
Secondo un senatore filippino di opposizione il conto dei morti nella guerra alla droga filippina ha sorpassato le 20 mila persone da quando Duterte è salito alla presidenza a fine giugno.
Il governo contesta le cifre del senatore filippino e dice che sono solo 3967 le personalità della droga ad essere stati uccisi per aver opposto resistenza (nanlaban) durante le operazioni legittime di polizia tra il 1 luglio 2016 e il 27 novembre 2017.
Un’indagine di Al Jazeera ha rivelato che membri della polizia erano coinvolti in tentati omicidi di presunti tossicomani disarmati ed ha registrato casi di bambini uccisi da rappresentanti della polizia.
Nel suo discorso, Duterte ha ripetuto la sua affermazione secondo cui deve proteggere il paese dalla minaccia crescente della dipendenza dalla droga che colpirebbe almeno 1.6 milioni di filippini.
“Guardate al tasso del crimine! Chi sono le vittime? Ragazzi. Tossicomani che stuprano un piccolo di sei mesi”
“Figlia di una puttana, ti uccido davvero. Non meriti un minuto di più”.
Rispetto alla Corte Penale Internazionale, Duterte l’ha definita “stupida” ed ha aggiunto: “Non so neanche se hanno superato l’esame da avvocato, questi malvagi”
Tra la sua lunga storia di commenti sessisti e misogini e sulle battute sullo stupro, bisogna ricordare quello dedicato alle donne dell’insorgenza comunista che “dovrebbero essere sparate nei genitali”
Florin Hilbay, che guidò la consulenza legale del precedente governo, ha notato l’ironia dei commenti di Duterte avvenuti alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna.
“Dobbiamo continuare a denunciare il linguaggio che insulta ed umilia le donne” ha scritto Hilbay sui media sociali. “Non rappresenta quello che noi siamo, come persone e come filippini. La politica deve sollevare non degradare”.
In precedenza Zeid Ra’ad al-Hussein, Alto Commissario per i diritti umani dell’ONU, aveva condannato un altro discorso di Duterte in cui invitava i poliziotti a non cooperare con le indagini internazionali dei diritti umani.
L’Alto Commissario ha condannato una dichiarazione del portavoce di Duterte, Harry Roque, il quale invitava Agnes Callamard a “nuotare nel fiume Pasig”, altamente inquinato, se dovesse giungere a Manila per fare le indagini sulla guerra alla droga.