Il governo militare thailandese insiste nel dire che l’esercito non si rivolgerà contro la giunta del Primo ministro Prayuth e mette in guardia i civili che chiedono le elezioni di smetterla di provare a dividere il regime e accusarlo di corruzione o di protestare per le strade in favore della democrazia.
Lo scontro in corso minaccia il piano di Prayuth di manipolare il parlamento del dopo elezioni per estendere la sua presa del potere che cominciò con il golpe militare incruento del maggio 2014.
“Non sono interessato a menarla per le lunghe” ha detto Prayuth il 30 marzo in risposta alle preoccupazioni che il suo governo ritarderà ancora una volta le elezioni di fronte al calo di popolarità.
Piccole dimostrazioni coraggiose contro la giunta militare che le chiedono di farsi da parte , nel frattempo, sono apparse nelle ribollenti strade congestionate di Bangkok.
In una di queste i manifestanti portavano delle maschere di Prayuth con il naso alla pinocchio, un colpo alle tante promesse infrante di future elezioni. Hanno chiesto alle forze armate di smettere di sostenere il regime creato col golpe.
“Le forze armate sono parte della giunta” ha detto il ministro della difesa Prawit Wongsuwan e l’esercito non si separerà dal regime della giunta.
“E’ improbabile che i comandanti delle forze armate si dimetteranno dall’appartenenza alla NCPO” ha aggiunto il comandante della Royal Air Force, Jom Rungsawang.
NCPO include i comandanti delle tre forze armate, della polizia, oltre a tecnocrati, importanti personalità monarchiche.
Queste due dichiarazioni di rappresentanti del NCPO sono giunte dopo che militanti democratici e studenti hanno marciato dall’università prestigiosa e politicamente attiva della Thammasat verso il quartier generale dell’esercito.
“Quello che voglio vedere per prima cosa è NCPO in carcere” ha detto Rangsiman Rome al Bangkokpost in un’intervista. “Si deve comprendere che questo è un paese andato a male. Non si può vivere”.
La manifestazione era organizzata da Democracy Restoration Group e StartUp People, due organizzazioni studentesche e intendono condurre a Maggio manifestazioni più grandi per protestare al quarto anniversario del golpe del 19 maggio e ricordare le dimostrazioni represse nel sangue del maggio 2010.
Il ministro della difesa Prawit ha provato a minimizzare su queste manifestazioni dicendo che ci avevano partecipato un centinaio di persone solo.
Ma nel frattempo proprio Prawit continua a negare ogni cosa negativa sulla vicenda dei 20 orologi di polso lussuosi il cui valore va sul milione di dollari e che non ha mai denunciato come proprietà personali.
Definito dai thailandesi scettici come “Generale sfarzoso” Prawit ha detto che un suo amico miliardario gli ha prestato questi orologi da polso perché li indossi negli eventi pubblici.
“Sono una vittima dei miei oppositori per colpire il primo ministro alle gambe” ha detto Prawit il Primo Aprile affermando che questo scandalo è solo un modo per destabilizzare il suo alleato di sempre Prayuth.
Politici e militanti democratici, d’altro canto, dicono che le accuse di corruzione di vari esponenti della giunta soni i sintomi dell’ipocrisia e fallimento del governo militare.
Prayuth condusse il golpe quando era capo di stato maggiore dell’esercito dichiarando che avrebbe posto fine alla corruzione nei livelli alti che ha sempre colpito i governi civili, tra i quali quelli dell’amministrazione del Puea Thai.
“Sempre più cittadini non ne possono più del governo Prayuth da quando è giunto al potere col golpe del maggio 2014, ma non in tanti sono disposti ad opporre resistenza e attaccare il regime militare” dice Thitinan Pongsudhirak dell’Università Chulalongkorn. “Corruzione e bustarelle porteranno a crisi ed altri golpe. E’ un circolo vizioso familiare”
In molti pensano che Prayuth voglia estendere il proprio controllo del potere oltre le elezioni, pianificate per febbraio 2019, usando una legge che permette ad un parlamento eletto di nominare una persona non eletta come primo ministro.
Allo stesso tempo, Prayuth mette in guardia è possibile un ritorno di proteste continue di strada talvolta violente se i manifestanti democratici continuano ad attaccare il suo regime.
Nuovi scoppi di caos politico potrebbero ritardare le elezioni per un tempo indefinito. Senza dubbio Prayuth è preoccupato che i due primi ministri civili in esilio, i cui governi lui ha aiutato da buttar giù, siano ancora immensamente popolari e che i loro candidati possano vincere ancora alle elezioni.
Gli ex-premier Thaksin e Yingluck Shinawatra sono stati recentemente in Giappone in un giro internazionale, sfuggendo alle differenti sentenze penali per reati commessi durante le loro amministrazioni.
Dopo che il golpe del 2006, a cui partecipò Prayuth, rovesciò Thaksin il premier fuggì dalla Thailandia nel 2008 poco prima che un tribunale lo condannò per un conflitto finanziario di interessi condannandolo a due anni di carcere.
Yingluck condusse alla vittoria una coalizione nel 2011 ma fu costretta a lasciare ne 2014 da una sentenza della core costituzionale prima che il governo fu annullato dal golpe di Prayuth. Fuggì dall Thailandia prima di essere condannata a cinque anni di carcere per negligenza nel sorvegliare un progetto di sussidio al riso.
Durante il giro in Giappone Thaksin ha detto, sapendo di irretire il regime, che i candidati del Puea Thai “porteranno il partito ad un’altra vittoria elettorale”.
“Se volete credergli, fatelo pure, ma io no” dice il ministro della difesa Prawit.
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