Il Vietnam, che ha alle spalle una storia lunga di furto di legname pregiato a scapito dei vicini del Laos e Cambogia, ha dato inizio ad un accordo commerciale sul legno con l’Unione Europea.
Così il Vietnam dovrà applicare la legislazione per affrontare le importazioni di legname illegalmente tagliato o commerciato in cambio delle esportazioni verso l’Europa che devono adeguarsi alle richieste del Regolamento Legno Unione Europea, EUTR.
Poiché la firma formale e la ratifica dell’accordo sono attesi per il 2018, Environmental Investigation Agency, EIA, si è recata nella regione nella stagione secca del 2017-18 per verificare se il commercio illegale di legname cambogiano si fosse fermato.
Ci sono tre aree in Cambogia dove le operazioni sostanziali di diboscamento illegale continuano ora: il parco di Virachey a Rattanakiri, la foresta che circonda la diga Lower Sesan 2 nella provincia di Stung Treng e il santuario Naturale di Phnom Prich a Mondulkiri.
EIA ha seguito il legname da questi luoghi verso la frontiera di entrata vietnamita, entrambi punti ufficiali a Hoa Lu a Binh Phuoc e Le Thanh a Gia Lai, come anche in passaggi informali nelle stesse province.
Il Vietnam continua nel suo ruolo di essere un attore seriale del commercio illegale del legname con grandi volumi di legnami che ancora passano la frontiera cambogiana senza alcun freno
Non esiste una fonte legale di legname, ma tutto il legname commerciato dalla Cambogia al Vietnam è illegale, sia per il taglio che per l’esportazione.
Situazioni di studio del 2018
Virachey National Park
Le imprese vietnamite in collusione con rappresentanti corrotti del governo come dei militari di entrambi i paesi hanno diboscato legname nel parco nazionale di Virachey nella stagione secca del 2016-17.
Nel 2018 EIA ha di nuovo scoperto grandi quantità di legname rubato attorno all’area protetta di comunità di O’Khampha e la Foresta di comunità di Phnom Panha Khlaing, ad ovest di O’Tabok. Si è documentato che ci sono 31 siti dove avviene il aglio illegale e tre postazioni vietnamite all’angolo di nordest del parco nazionale.
In base a colloqui con la polizia di frontiera cambogiana, con diboscatori vietnamiti e con membri delle comunità locali, si è appreso della modalità con cui un’impresa vietnamita Yin Tin ha fatto un accordo con membri dell’unità 103 dell’esercito di frontiera cambogiano per costruire una strada ed estrarre legname.
I lavoratori vietnamiti giunsero in massa nell’ottobre 2017 con equipaggiamenti pesanti per costruire la strada dalla frontiera vietnamita nel parco nazionale. Sono seguiti poi gli equipaggiamenti per tagliare il legname.
Per impedire che l’operazione cadesse sotto gli occhi pericolosi, i ranger della foresta e membri delle forze armate cambogiane bloccarono strade impedendo l’accesso alla foresta durante le operazioni di taglio e trasporto, mentre grandi volumi di legname erano contrabbandati in Vietnam attraverso la piantagione Doi Cao Su Than Nien a Kon Tum, impresa legata alle imprese di stato vietnamite.
Diga di Lower Sesan 2
Ci sono varie accuse ripetute contro la Ang & Associates Lawyer Co Ltd secondo cui le operazioni di ripulitura della foresta iniziate ad aprile 2013 si siano estese ben al di là della riserva della diga. Ora che la riserva è quasi piena le affermazioni di aver diboscato solo dentro la riserva sono ancora più false. EIA ha visitato la regione tra settembre 2017 e marzo 2018 ed ha identificato varie aree di taglio ben fuori dei confini della riserva ed ha seguito i mezzi carichi di legname tagliato illegalmente verso un complesso di segherie diffuse sui bordo della riserva, a 3 chilometri a nord della barriera stessa.
Il governo cambogiano sa bene che il progetto della diga di Lower Sesan 2 è diventato un centro per il legname illegale. Meno di un anno dopo l’inizio delle operazioni di taglio, il ministero dell’agricoltura chiese che cessasse la deforestazione anarchica nella riserva.
Il diboscamento illegale è comunque andato avanti mente cadevano alberi delle foreste circostanti e spacciate per quelle del sito della diga.
EIA ha seguito il percorso dei mezzi che trasportavano il legname dal complesso di segherie della Lower Sesan 2 lungo due vie diverse verso il Vietnam.
Alcuni attraversavano la frontiera col Vietnam al posto di frontiera di Oyadao / Le Thanh, mentre altri andavano verso meridione a Trapaing Sre / Hoa Lu. EIA ha osservato che i mezzi evitavano i punti ufficiali usando invee i punti informali vicino alle frontiera, dove il legname era poi legalizzato dentro l’economia vietnamita dalla polizia di frontiera vietnamita.
Santuario di Phnom Prich
In questa area il diboscamento non è permesso; nel 2011 e 2012 il governo cambogiano diede dei permessi di diboscamento per un valore di oltre 60 mila ettari secondo Economic Land Concession dentro la foresta protetta. Quasi dall’inizio queste imprese usavano queste concessioni ELC per contrabbandare legname preso fuori dai loro confini.
EIA tra settembre 2017 e marzo 2018 scoprì operazioni di diboscamento illegale su una scala che non ha precedenti dentro un santuario di vita selvatica, insieme ad una corruzione vastissima che implicava personaggi del governo cambogiano.
EIA documentò una “strada dei pedaggi” nel santuario di Phnom Prich secondo cui si pagavano prebende a vari attori differenti, dai ranger della foresta, alla polizia, alle forze armate ed ai media locali. I mezzi attraversano quattro blocchi dei rangers oltre a 20 postazione di polizia militare e soldati, tutti che sono responsabili per la gestione del diboscamento illegale.
Il legname prende la strada del mercato vietnamita la maggioranza del quale esce da punti informali della frontiera vicino al posto di frontiera di Trapaing Sre / Hoa Lu connessi a vari depositi delle imprese vietnamite, per evitare di pagare le tasse in Cambogia.
Misurare il reato
E’ chiaro che nonostante dei passi significativi verso Un Accordo volontario di Partnership del piano di azione europea FLEGT, il Vietnam registra ancora grandi volumi di importazioni illegali di legname dalla Cambogia. Dati a disposizione di alta qualità analizzati da EIA mostrano che oltre 178 mila metri cubi di legname e semilavorati del valore di 75 milioni di dollari sono entrati dalla Cambogia in Vietnam durante la stagione secca 2017-18.
Ci sono comunque molte ragioni per credere che le quantità realmente scambiate siano superiori delle dichiarazioni fatte dagli importatori vietnamiti o presenti nelle statistiche di frontiera del Vietnam, da cui i dati sono estratti.
Molti commercianti vietnamiti offrono legname cambogiano anche sulle piattaforme dei media sociali. Quando EIA ha provato a contrattare l’acquisto fingendosi un possibile contraente, molte compagnie davano due prezzi differenti per lo stesso legname. Un prezzo portava la dichiarazione della frontiera vietnamita, del trasporto e delle tasse, mentre l’altro era senza documentazione.
Il legname che è venduto senza documentazione forse non è mai passato dalla frontiera vietnamita e non rientra nelle statistiche del commercio vietnamita.
EIA è stata testimone di migliaia di tonnellate di legname cambogiano immagazzinato in depositi dentro il territorio vietnamita come a Hoa Lu ad indicare che importanti volumi di legname cambogiano importato non è passato forse dalla dogana vietnamita o non inclusa nei dati statistici.
Il legname classificato come “in transito” non può essere incluso nei dati ufficiali vietnamiti perché tecnicamente non è stato importato in Vietnam. Questo legname non appartiene al TLAS vietnamita, sistema di assicurazione di legalità del legno.
La dogana vietnamita permette un margine di errore nei volumi dichiarati del 100%. Nel 2017 EIA fu informata da importatori vietnamita a Gia Lai che tutti gli importatori misurano la loro merce in modo molto accurato poiché la procedura standard rima di consegnare le dichiarazioni riducono del 10% il volume reale.
Prove concrete
Nella sua indagine che va da ottobre 2017 al marzo 2018, EIA ha fatto numerose osservazioni raccogliendo testimonianze della gente del posto, di militari, di gestori dei campi di diboscamento sul quantitativo di legno trasportato in Vietnam dai tre centri documentati di diboscamento illegale.
Le stime di campo del EIA dicono che nella recente stagione secca, queste tre operazioni di diboscamento in Cambogia, se hanno funzionato al massimo, hanno mandato 1.15 milioni di metri cubi di legname, 6.5 volte in più del volume dichiarato dalle importazioni vietnamite, e 2.6 volte il rapporto ufficiale delle dogane per l’intero 2017.
Il piano di azione dell’Europa FLEGT incorpora VPA come uno strumento fondamentale nell’affrontare il diboscamento illegale e il commercio illegale del legname. I VPA sono accordi bilaterali tra EU e i paesi che producono legname e sono vincolanti una volta ratificati.
Fondamentale per le riforme legali e di governo cercate con VPA sono i TLAS, designati a verificare la legalità del legname.
All’interno del VPA vietnamita, una riforma fondamentale per il Vietnam è l’introduzione della legislazione che richiede agli importatori Vietnamiti di condurre le cose in modo diligente per evitare l’importazione di legname illegalmente commerciato o tagliato.
Una volta operativo il TLAS del Vietnam darà delle licenze FLGT da accompagnare al legname esportato in Europa, e solo prodotti in legno licenziato saranno esportati in Europa dal Vietnam. Si suppone che il legname che ha licenza FLEGT abbia gli obblighi del EUTR, la legislazione di bandiera europea antidiboscamento che esiste per assicurare che nel mercato europeo non entri legname a rischio di illegalità. Gli operatori europei che pongono il legname licenziato col FLEGT sul mercato non devono fare nulla per assicurarsi che il legname provenga da fonti legali.
Il Vietnam per assicurare un TLAS funzionante deve dimostrare che il legname illegale non entra più nella sua economia. Un sistematico fallimento nel rispetto delle leggi di paesi vicini e la chiara diffusa corruzione da parte di chi deve essere in prima linea nell’applicazione delle leggi nuove sull’importazione pongono seri dubbi sulla capacità di raggiungere questo obiettivo.
La Comunità Europea non può accettare le licenze FLEGT del Vietnam finché il paese non riesce a dimostrare non solo di aver approvato le nuove leggi, ma anche che queste leggi siano applicate.
Qualunque cosa venga a mancare minerà l’intero processo FLEGT VPA e porrà domande sulla sua capacità di affrontare le questioni del governo delle foreste, e allo stesso tempo eroderà la fiducia della UE nei prodotti con licenza degli altri paesi.
Raccomandazioni del EIA
Il governo vietnamita deve dichiarare pubblicamente cosa fare per impedire l’importazione di legname illegale dalla Cambogia. Deve condividere formalmente e in modo trasparente con il governo cambogiano i dati della dogana vietnamita delle importazioni di legname dalla Cambogia per permettere l’applicazione delle leggi in Cambogia.
Deve dire i progressi fatti dallo sviluppo di queste nuove leggi per affrontare le importazioni di legname illegale come promesso con i VPA a maggio 2017. Assicurarsi che la legislazione includa il chiaro divieto di importare legname illegale in modo forte….
La Commissione Europea deve continuare a lavorare col Vietnam con il VPA per assicurare che crei in TLAS robusto ed adatto agli scopo secondo le raccomandazioni di sopra.
Assicurarsi che siano processati i casi di EURT della catena di produzione vietnamita compresi quei casi presentati da EIA in Italia.
Rifiutare di iniziare la licenza FLEGT per le esportazioni in Europa finché il Vietnam non dimostri chiaramente che non entra più nel paese legname illegale anche se non è diretto al mercato europeo.
Il Governo cambogiano deve comunicare che il confine è chiuso all’esportazione di legname e richiedere che il Vietnam smetti di accettare legname cambogiano, condividendo dati di importazioni ed i nomi degli esportatori del periodo 2016-2018. Far applicare il divieto di esportazione ai posti di frontiera cambogiani.
Revocare tutte le Concessioni economiche di suolo dentro le aree protette anche dentro Phnom Prich, revocare in modo permanente tutte le concessioni di diboscamento alla diga Lower Sean 2.
Indagare la corruzione associata alla polizia di frontiera posto 2003, al comandante della polizia militare di Rattanakiri Kim Ramsey e al governatore Thang Savon.